IL RITORNO DEL CAVALIERE OSCURO - “IO SCENDO IN CAMPO IN BASE AI RISULTATI DEL PD”. OVVERO SOLO SE VINCE BERSANI, PERCHÉ “LA GENTE PROVA DISGUSTO PER I PARTITI DI OGGI” - 6 CANDIDATI (SANTANCHÉ, CROSETTO, GALAN, BIANCOFIORE, MELONI E CATTANEO) PRESENTANO LE FIRME, MA IL BANANA HA GIÀ PREPARATO IL MOVIMENTO “FORZA ITALIANI”, E NEL PDL SI AVVICINA IL BAGNO DI SANGUE - ALEMANNO: SENZA PRIMARIE SALTA IL PARTITO…

1- PRIMARIE PDL: BERLUSCONI, CON ME IN CAMPO ALFANO SEGRETARIO
(ANSA) - "Le cose che ho in mente vedono Alfano segretario del Pdl". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Milano, commentando la possibilità che un suo ritorno in campo possa decretare un passo indietro da parte dell'attuale segretario del Partito delle Libertà. L'ex premier ha poi aggiunto: "A me Maroni presidente della Lombardia non dispiace e penso che questo sancirebbe un'alleanza con la Lega Nord per quanto riguarda l'Italia".

2- PRIMARIE PDL: BERLUSCONI, DECIDERA' UFFICIO PRESIDENZA
(ANSA) - Deciderà l'ufficio di presidenza del Pdl se confermare o meno le primarie del 16 dicembre. "Stanno andando avanti. La domanda non va fatta a me, ma alle Istituzioni del Pdl che decidono sempre in modo democratico, come l'ufficio di presidenza. Sarà questa istituzione a decidere dopo i risultati del partito democratico". Risponde così Silvio Berlusconi nel corso di Mattino cinque a chi gli chiede se ci saranno le primarie del Pdl in caso di sua candidatura.

3- BERLUSCONI?DISCESA IN CAMPO?STO VALUTANDO
(ANSA) -"Stiamo valutando la situazione. Vediamo anche quello che sta succedendo dall'altra parte".

4- BERLUSCONI,NUOVA FI? TUTTO PARTA DA SITUAZIONE ATTUALE
(ANSA) 26 NOV - "Tutto deve partire da cio' che sta succedendo oggi. Le elezioni in Sicilia hanno confermato, in base a tutti i sondaggi, che gli italiani sono lontani dalla politica. Un focus condotto su coloro che hanno votato i partiti tradizionali ha dimostrato che anche chi ha votato per loro ha una forte delusione. E la meta' di questo 30% prova disgusto per i partiti di oggi".

5- SERVE CAMBIARE TUTTO,MODERNIZZARE ITALIA
(ANSA) - "Serve cambiare tutto. Bisogna aprire gli occhi su quello che è successo in Italia. Credo sia giusto per chi ha avuto l'onore di guidare il governo italiano riflettere su quale sia la ricetta e il modo per modernizzare l'Italia, una cosa che io avevo promesso in buona fede. Non sono riuscito a fare le riforme liberali non per colpa mia ma perché qualsiasi programma deve prevedere il cambiamento delle regole della Costituzione per dare più poteri al governo a cui vanno dati strumenti diversi".


6- IL PDL RESTA OSTAGGIO DI BERLUSCONI - SALE L'IPOTESI DI UN RITORNO A "FORZA ITALIA", CON IL NOME "FORZA ITALIANI"
Amedeo La Mattina per "La Stampa"

Nel Pdl si è vicino allo spargimento di sangue e alla scissione da parte di Berlusconi, che oggi vedrà la figlia Marina e il presidente Mediaset Confalonieri. Ascolterà i loro consigli, valuterà l'opportunità e la convenienza aziendale di iniziare una nuova avventura politica calata in una realtà politica e sociale totalmente diversa dal '93, quando venne accesa la macchina di Forza Italia.

Nei prossimi giorni consulterà i suoi avvocati Ghedini e Longo, perchè deve avere chiaro quali sono i tempi del processo Ruby: la sentenza, che lui teme di condanna, arriverà prima o dopo le elezioni politiche di marzo? Leggerà i sondaggi della Ghisleri , la quale dovrà dirgli quanto valere in termini di voti. Nel Pdl terremotato dicono che il Cavaliere non vale più del 7%, una pattuglia di 30-40 parlamentari , non di più.

«Falso, abbiamo una potenzialità tra il 15 e il 20%», rispondono i fedelissimi dell'ex premier che vorrebbe tirarsi Alfano e i volti più spendibili degli ex Forza Italia. Ma Alfano sembra resistere alle sirene di Berlusconi, per il momento. Questa è la novità, sempre che venga confermata. Il richiamo della foresta, per Alfano e per molti ex Fi è forte.

«Ma qualunque cosa accadrà, avverrà d'amore e d'accordo con lui, io non credo nelle spaccature», spiega il segretario. Se ne saprà qualcosa di più stamane alle 8,40 quando Berlusconi sarà ospite di Maurizio Belpietro su Canale 5. Difficile che tutto finisca d'amore e d'accordo. Il timore di molti nel partito è di uno spargimento di sangue.

Una cosa è sicura: le primarie sono saltate in aria, nonostante ieri abbiano presentato le firme necessarie sei candidati. A parte Alfano, hanno raggiunto e superato le 10 mila firme Santanché, Crosetto, Galan, Biancofiore, Meloni e Cattaneo. Il segretario aspetta una parola definitiva dal Cavaliere. Senza un chiarimento è inutile fare le primarie che dovevano essere fatte per decidere il candidato premier del Pdl, dopo il passo indietro di Berlusconi. Ma adesso, con la sua intenzione di ritornare in campo in prima persona, e con un suo partito, tutto è tornato in alto mare.

Per Formigoni le primarie devono essere fatte. Così per la Meloni, La Russa, Gasparri. Il senatore Augello parla di «farsa inaccettabile», di colpo di mano: «Non sono disponibile ad abbassare la testa per un dinosauro virtuale. Dobbiamo riprenderci il diritto di decidere e di scegliere».

Così oggi pomeriggio Augello ha organizzato un presidio davanti al Pdl, a via dell'Umiltà, per chiedere che le primarie si facciano in ogni caso. Anche Maroni consiglia di andare avanti con le primarie, ma Cicchitto chiarisce che prima bisogna conoscere l'ultima decisione di Berlusconi. Se l'ex premier dovesse mettere in campo una sua lista, «il rischio della conflittualità e della concorrenza è elevato», osserva il capogruppo del Pdl.

È il rischio del bagno di sangue, la fotografia di un Pdl che Osvaldo Napoli descrive come «una barca in balia dell'oceano». Berlusconi intanto ha cominciato a mettere a punto i primi passi. Ieri ad Arcore ha riunito Verdini (l'uomo-macchina), Crimi (il tesoriere del Pdl), Ghisleri, Romani, Santanché e Gelmini. Si sarebbe ipotizzato il nome «Forza Italiani».


7- PDL: ALEMANNO, SENZA PRIMARIE SALTA IL PARTITO
(ANSA) - "Se le primarie saranno annullate, sarà difficile tenere insieme il partito. Non siamo interessati a un ritorno al passato, al riavvolgimento del nastro, tantomeno a una svolta a destra. Ma la partecipazione, come dimostrano le consultazioni del Pd, resta il principale antidoto dell'antipolitica".

E' quanto afferma a Repubblica il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che dice "basta alle leadership carismatiche" e spiega che "se Berlusconi lasciasse, l'unica scelta sarebbe quella di rifondare il Pdl". "Le primarie non sono mai inutili - sottolinea Alemanno. - Sono da confermare, anche con Berlusconi in campo", "Angelino Alfano - aggiunge - non può dire che tutto è subalterno alle scelte del Cavaliere".

 

FACCIA A FACCIA BERLUSCONI E ALFANOsaluti_RENZI E BERSANIgianni alemanno GIORGIA MELONI AD ATREJU Giancarlo GalanGuido Crosetto Michela Biancofiore

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?