la festa in strada in iran c80dbcfd

SIAMO SCIITI DAL TUNNEL - IL RITORNO DELL’IRAN A PIENO TITOLO NELLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE POTREBBE ROVESCIARE GLI EQUILIBRI GEOPOLITICO DEL MEDIORIENTE: OFFRE AI PAESI OCCIDENTALI UNA SPONDA NELLA LOTTA AL TERRORISMO SUNNITA (E AI PAESI CHE LO FINANZIANO)

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

iran stati uniti golfo persico isole farsiiran stati uniti golfo persico isole farsi

Sono state sufficienti poche ore per avere la dimostrazione plastica di quale potenziale politico ed economico racchiuda in se l' accordo sul nucleare iraniano, che ieri ha avuto il suo battesimo del fuoco a Vienna.

 

Prima ancora che l' Agenzia per l' Energia Atomica rendesse pubblico il rapporto che certifica l' adempimento da parte di Teheran delle condizioni dell' intesa, innescando la fine delle sanzioni economiche occidentali al regime persiano, due notizie hanno catturato l'attenzione di tutti i media mondiali: la liberazione di 5 americani detenuti in Iran, fra i quali il collega del Washington Post Jason Rezaian e l' annuncio del ministero dei Trasporti iraniano che Teheran acquisterà 114 aerei di linea da Airbus. I dettagli del contratto, una delle più grandi commesse nella storia del consorzio europeo con un valore di oltre 10 miliardi di euro, verranno messi a punto non appena l' embargo sarà formalmente terminato.

rabbia iraniana contro l arabia sauditarabbia iraniana contro l arabia saudita

 

Negoziato in segreto per mesi, quasi deragliato in dicembre di fronte alla minaccia americana di nuove sanzioni dopo i test missilistici iraniani, il rilascio dei cittadini Usa conferma quanto sia già cambiato il clima fra Washington e Teheran, due capitali che dopo quasi 40 anni di reciproco ostracismo, iniziati con la rivoluzione khomeinista, sono ora in grado di stabilire canali di comunicazione diplomatica efficaci. E anche se l' Amministrazione parla di gesto umanitario e nega ogni legame con l' accordo nucleare, ci sono pochi dubbi che una fase nuova si sia aperta nei rapporti tra i due Paesi.

rivoluzione khomeinista in iran rivoluzione khomeinista in iran

 

È quello che più mette in fibrillazione gli alleati tradizionali degli Stati Uniti nel Grande Medio Oriente, squassato dalla lotta per la supremazia regionale tra l' Iran sciita e i due grandi Stati sunniti, Arabia Saudita e Turchia, conflitto dentro il quale cui si è incistata la variabile impazzita dello Stato Islamico, nemico di tutti e minaccia esistenziale per i fragili regimi arabi.

 

Il riavvicinamento tra Usa e Iran causa poi forte nervosismo anche in Israele, preoccupato che l' intesa nucleare, che pure smantella e congela per oltre 10 anni il programma iraniano, non dia sufficienti garanzie contro ogni eventuale ambizione militare da parte di Teheran.

 

rivoluzione khomeinista in iran assalto all ambasciata americanarivoluzione khomeinista in iran assalto all ambasciata americana

Certo, il ritorno dell' Iran a pieno titolo nella comunità internazionale potrebbe rovesciare l' intero equilibrio geopolitico della regione. Offre ai Paesi occidentali un nuovo, importante attore nella lotta al terrorismo sunnita e nella soluzione delle crisi che la destabilizzano causando la fuga di milioni di profughi verso l' Europa.

 

benjamin netanyahu 1benjamin netanyahu 1

Molto però dipende anche dall' esito della partita interna in corso a Teheran, dove i duri e puri del regime non perdono occasione per attaccare la leadership di Hassan Rouhani e del suo ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, che hanno voluto fortemente l' accordo in nome della salvezza economica del Paese. Un appuntamento decisivo sono le elezioni parlamentari di marzo in Iran, che potrebbero definitivamente far pendere la bilancia in favore dei moderati. Se fossero invece i conservatori a prevalere, è difficile immaginare una collaborazione con il regime persiano, che probabilmente continuerebbe a fomentare guerre per procura in Siria, Iraq e Yemen.

 

barack obamanbarack obaman

Ancora più esplosivo sul piano globale potrebbe essere l' impatto economico dell' andata a regime dell' accordo nucleare. Ammontano infatti a quasi 100 miliardi di dollari i fondi congelati nelle banche internazionali di cui l' Iran tornerà a disporre nei prossimi mesi. L'accordo sugli Airbus è solo il primo esempio. Da mesi, i manager di grandi gruppi internazionali fanno la spola con Teheran, attirati dalla prospettiva di un mercato affamato di tutto, dalle automobili ai frigoriferi.

 

Grande fonte di preoccupazione è tuttavia il ritorno di Teheran sui mercati petroliferi.

raffineria in iranraffineria in irandonne iraniane col velodonne iraniane col velodonna iraniana con sciarpadonna iraniana con sciarpakhameneikhameneipreghiera a hamedanpreghiera a hamedan

Le autorità persiane hanno già annunciato di voler aumentare di 500 mila barili al giorno le loro esportazioni di petrolio verso Asia ed Europa entro poche settimane e di poter arrivare fino a 1 milione entro la fine dell' anno. Già solo queste aspettative hanno contribuito a un ulteriore calo dei prezzi del greggio, che la scorsa settimana è sceso sotto 30 dollari al barile per la prima volta in 12 anni. Secondo un rapporto della Commerzbank tedesca, la fine delle sanzioni potrebbe ulteriormente spingere verso il basso i corsi dell' energia.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”