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UN POKER DI LISTE PER BASSOLINO - RIUNIONE AL QUARTIER GENERALE DI NONNO ANTONIO: SABATO LA PRIMA INIZIATIVA: “NAPOLIRIPARTE” - CITTA’ DI “PACCHI” E PACCHETTI (DI VOTI): IL RE DELLE PREFERENZE E’ MARIO CASILLO, L’UOMO DI LUCA LOTTI, FIGLIO D’ARTE

1.IL POKER DI LISTE DI BASSOLINO

Carlo Tarallo per Dagospia

 

RENZI BASSOLINO BY BENNYRENZI BASSOLINO BY BENNY

Che farà Nonno Antonio? Si dedicherà ai nipotini e alle Dolomiti o scenderà in campo con una lista civica? Non si sa. Quello che si sa è che ieri sera c’è stata una riunione molto affollata alla “Fondazione Sudd”, quartier generale di Antonio Bassolino a Napoli. E che subito prima che iniziasse l’assemblea con i militanti, dal palazzo del Corso Umberto è uscito in fretta un uomo che aveva in mano una cartellina.

 

All’interno c’erano - a quanto apprende Dagospia - i primi elenchi di possibili candidati della (eventuale) coalizione bassoliniana. Sarebbero quattro le liste alle quasi si lavora: una di fuoriusciti dal Pd, una più di sinistra, una di “moderati con Bassolino” e una di giovani. Strettissimo il riserbo sui nomi degli esponenti politici e della società civile che hanno manifestato a Bassolino la loro disponibilità a scendere in campo.

 

2.NAPOLI: BASSOLINO, SABATO RIPARTE

BASSOLINO GATTINI 2BASSOLINO GATTINI 2

(ANSA) "Sabato ore 10,30 al teatro Augusteo ?#napoliriparte". É l'appuntamento che annuncia a tutti Antonio Bassolino su Facebook, il giorno dopo la bocciatura del suo ricorso per l'esito delle primarie di centrosinistra che si sono svolte domenica scorsa a Napoli.Nelle ultime ore si è parlato di una discesa in campo di Bassolino con una lista civica.

 

 

3.CHI MUOVE I VOTI E LI PORTA IN DOTE. A NAPOLI PACCHETTI EREDITATI DA PADRE IN FIGLIO

Gianluca Abate e Simona Brandolini per il “Corriere della Sera

 

MARIO CASILLO VALERIA VALENTEMARIO CASILLO VALERIA VALENTE

I pacchetti di voti del Pd, a Napoli, si ereditano di padre in figlio. Sono una dote, un po' come il corredo, il servizio d' argento o l' orologio del nonno. Oppure come quel pacchetto iniziale di 18.000 preferenze che Franco Casillo - potente leader prima della Dc e poi della corrente demitiana della Margherita e del Pd - ha deciso di lasciare al figlio Mario.

 

Il quale, per non deludere il papà, ne ha ripercorso l' intera carriera politica (consigliere comunale a Boscoreale, assessore, consigliere regionale) fino a diventare una delle macchine da voto più potenti di Napoli e provincia.

 

Il blocco da gestire

Lo chiamano «l' uomo che sussurrava alle tessere», e non a caso. La sua gestione delle preferenze - in un sistema dove i consiglieri regionali contano più dei deputati e il potere è strutturato sul modello delle scatole cinesi - è capillare: controlla sindaci, assessori, presidenti dei parchi, consiglieri comunali e di municipalità.

 

MARIO CASILLO LUCA LOTTIMARIO CASILLO LUCA LOTTI

E, per assicurarsi che tutti votassero Valeria Valente, domenica scorsa ai seggi dell' area orientale di Napoli tra Ponticelli, San Giovanni e Barra ha mandato proprio un consigliere comunale suo fedelissimo: all' anagrafe è Aniello Esposito, ma con quel nome non lo conosce quasi nessuno.

 

Lo chiamano Bobò , ed era il capogruppo del Pd al Comune di Napoli fino a quando i suoi colleghi di partito non l' hanno sfiduciato adducendo come (malevolo) pretesto la circostanza che «non riesce a esprimersi in maniera corretta in aula».

 

Uno di quei colleghi, per ironia della sorte, se l' è ritrovato accanto proprio nel giorno delle primarie. È Tonino Borriello, il consigliere comunale che ha raccolto le firme per la candidatura di Antonio Bassolino ma che poi ha deciso di sostenere Valeria Valente.

MARIO CASILLO ROBERTA PINOTTIMARIO CASILLO ROBERTA PINOTTI

 

E che, davanti al seggio di San Giovanni, ha distribuito qualche euro agli elettori «per non essere scortese».

 

Il Risiko degli elettori

Il suo appoggio, Casillo, lo fa pesare: «Il mio elettorato non si sposta automaticamente, non è come giocare a Risiko che ti basta muovere i soldatini. Oggi il cittadino lo devi convincere, come è accaduto nel mio caso con Valeria Valente.

 

Ho dovuto fare riunioni su riunioni perché i miei non la volevano votare, mica sono caproni». La fedeltà dei suoi «tesserati», alla fine, ha pagato. I voti per la candidata sono arrivati. E sono arrivati anche quelli promessi da Enza Amato, 38 anni, consigliera regionale della Campania eletta lo scorso giugno.

MASSIMO PAOLUCCIMASSIMO PAOLUCCI

 

«Un plebiscito!», dichiarò commentando le 13.605 preferenze conquistate. Quante siano quelle ereditate dal padre - Antonio Amato detto Tonino , ex consigliere regionale, una vita nel Pci - ovviamente non è noto.

 

E si ignora anche quale sia stata la reazione della figlia allo scivolone del papà, che - forse per aiutarla - ha ben pensato di scrivere una lettera a 140 famiglie del rione Traiano per ricordar loro di averli «conosciuti quando ho seguito la vostra vertenza per l' assegnazione della casa in cui tutt' oggi vivete» e chiedergli di «votare per Valente». Apriti cielo. «Le case le abbiamo avute quando era sindaco Antonio Bassolino», è stata la risposta.

ANDREA COZZOLINO - BASSOLINIANI ALLA RISCOSSAANDREA COZZOLINO - BASSOLINIANI ALLA RISCOSSA

 

La «Missione Dolomiti»

Sarà stato contento Massimo Paolucci, grande sostenitore di Bassolino con il quale - dopo esserne stato il braccio destro - aveva litigato ai tempi dell' emergenza rifiuti, salvo poi tornare amici. Eurodeputato, sul suo computer per le primarie ha creato un file chiamato «Missione Dolomiti», che evoca il titolo del libro scritto dall' ex sindaco e governatore.

 

E a lui ha assicurato tutto il suo pacchetto di preferenze, a costo di scontrarsi con Andrea Cozzolino, un altro ex grande amico: «Ho influenza senza gestire niente e sono diventato parlamentare per sbaglio», si schermisce Paolucci.

 

MARCO SARRACINO VALERIA VALENTE MICHEL DI PRISCO (FOTO OMNINAPOLI)MARCO SARRACINO VALERIA VALENTE MICHEL DI PRISCO (FOTO OMNINAPOLI)

I voti, però, quelli li ha: «Be', ma è perché mi sono fatto un nome sulla coerenza, sono amato e lo so. A Napoli c' è gente che mi vuole bene». Un po' troppo understatement , per uno che è stato considerato per anni il signore delle tessere. «Ma ora avevamo il brand Bassolino. Diciamo che sono un ex potentissimo, ma in un altro secolo».

 

Quel che conta, però, sono i voti. E quelli, Massimo Paolucci, li ha assicurati. Sono nero su bianco. Ché a Napoli, per dirla con il politologo Mauro Calise, «ogni voto ha il nome e il cognome di un micronotabile». Sono le firme dei signori del voto.

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