1- POLVERINI VERSO LE DIMISSIONI! O RIUSCIRÀ NELL’IMPRESA IMPOSSIBILE DI PASSARE PER L’ANIMA CANDIDA DELLA REGIONE LAZIO, NELLA MIGLIORE TRADIZIONE DEL CHIAGNE E FOTTE? 2- IL FOTOGRAFO PERSONALE A 75MILA EURO L’ANNO, LA MOGLIE DEL SUO BRACCIO DESTRO A 122MILA, 5 MILIONI ALL'ANNO PER I 270 CONSULENTI DELLA GIUNTA: IMPALLINATO IL CONSIGLIO DEGLI IMPRESENTABILI, MA PRESIDENTESSA E ASSESSORI NON SI TOCCANO 3- IL CERCHIO MAGICO DI RENATONA, TUTTI EX UGL, VERI RAS DELLA PISANA ALLA GUIDA DELLA FONDAZIONE POLVERINIANA “CITTÀ NUOVE” CHE PREPARA LISTE PROPRIE PER LE ELEZIONI 4- SDE-RENATA AMA I GIRI DI VALZER: MOLLA L’INUTILIZZABILE FINI PER PASSARE CON SILVIO. PUGNALATO IL BANANA MORENTE, ORA FLIRTA CON CASINI (AUSPICE CALTARICCONE)

1- POLVERINI VERSO DIMISSIONI, LO COMUNICA AD ASSESSORI
(TMNews) - La governatrice del Lazio, Renata Polverini, sarebbe sul punto di dimettersi. La decisione, secondo quanto si apprende, sarebbe maturata in queste ore e sarebbe stata comunicata agli assessori. È possibile che Polverini indica nel tardo pomeriggio una conferenza stampa. È però ancora in atto un estremo tentativo per cercare di far cambiare idea alla governatrice ed evitare le dimissioni.

Polverini avrebbe contattato - secondo quanto riferiscono - diversi assessori della giunta regionale del Lazio informandoli di essere pronta a rassegnare le dimissioni in giornata e di essere intenzionata a indire una conferenza stampa nel tardo pomeriggio, probabilmente nella sede della Regione. Non sembrano dunque fino a questo momento aver sortito effetto i tentativi di alcuni dei massimi rappresentanti delle forze politiche che sostengono la governatrice di far cambiare idea alla Polverini, evitando le dimissioni.

1 - REGIONE LAZIO, TUTTE LE SPESE DELLA POLVERINI: FOTO PER 75 MILA EURO E VITALIZI DA 3MILA A MESE...
Ernesto Menicucci per il "Corriere della Sera"

Le foto, alla Regione Lazio, costano care. Non solo quelle della consigliera Veronica Cappellaro, che ha usato mille euro dei fondi Pdl per un book in uno studio del centro di Roma. Ma anche quelle della presidente Renata Polverini che, da inizio legislatura, non ha badato a spese: tra le delibere di assunzione della sua giunta, infatti, c'è anche quella di Edmondo Zanini, fotografo della presidente, che costa alla Regione 75 mila euro l'anno. Zanini la segue da sempre e, quando Polverini viene eletta, entra a far parte del suo staff come «responsabile comunicazione e grandi eventi».

La giunta, ieri, ha ratificato i tagli per il consiglio regionale (auto blu, commissioni, fondi ai partiti, rimborsi, monogruppi: manovra da 20 milioni circa) e la Polverini incassa anche il sostegno di Silvio Berlusconi: «Mi ha detto - racconta il governatore - che non c'entravo niente con questa vicenda e che dovevo andare avanti. Anche Alfano e Casini sono stati con me in questa battaglia». Non è che va all'Udc? «Fantapolitica».

Ma ora, ridotte le spese dell'assemblea, l'attenzione passa su quelle della giunta. Quella del fotografo non è l'unica assunzione che ha fatto discutere. A ottobre 2011, Gabriella Peluso viene chiamata a guidare la «Verifica dell'attuazione delle politiche regionali e del programma di governo»: contratto da dirigente, costo 122 mila euro l'anno. La Peluso è la compagna di Salvatore Ronghi, potentissimo segretario generale della Regione a 189 mila euro l'anno, uno del gruppo ex Ugl, di cui fanno parte anche il capo di gabinetto Giovanni Zoroddu e l'assessore al Bilancio Stefano Cetica.

La Polverini si fida quasi esclusivamente di loro e Ronghi, insieme a Cetica, è lo stratega di «Città nuove», la fondazione della presidente che punta a diventare un partito. Cetica, invece, è il braccio della Polverini nell'azione amministrativa. Passa tutto da lui, decisioni politiche e finanziarie.

Se l'assessore dà «parere negativo», la proposta di legge (lo hanno ricordato i Radicali, citando una serie di tagli che volevano introdurre) viene cassata. Altrimenti, si va avanti. Come nel caso dei fondi dati direttamente ai partiti, norma voluta dalle forze politiche, approvata in consiglio, ma col «lasciapassare» della giunta. Anche i vitalizi agli assessori esterni sono transitati nelle mani di Cetica, su indicazione della Polverini. Prima non c'erano, adesso sì. E visto che, nell'esecutivo regionale, gli assessori (14) sono tutti esterni, quei vitalizi costeranno ai contribuenti circa un milione lordo l'anno per circa un trentennio.

Frutto della mancata presentazione della lista Pdl alle elezioni 2010: chi doveva entrare in consiglio regionale è stato «risarcito» prima entrando in giunta e poi col vitalizio. Basta una legislatura, per portarsi a casa circa 3 mila euro al mese. Tutta la giunta, pensione a parte, costa 5 milioni l'anno: se gli assessori fossero «interni», cioè eletti in consiglio regionale, si risparmierebbe oltre un milione. Senza contare i circa 270 contratti stipulati, tra consulenti e collaboratori a tempo determinato. Dirigenti, portaborse, segretarie, addetti stampa. Ogni assessore ha diritto a uno staff di dieci persone, ma - con lo «spacchettamento» di contratti full time - si arriva al numero di 189 persone.

Il record ce l'ha Gabriella Sentinelli (Istruzione), con 17 persone nello staff. In mezzo, c'è un po' di tutto: qualche volto noto (l'ex calciatrice Carolina Morace), l'ex estremista di destra Adriano Tilgher, parenti di assessori regionali o del Comune di Roma, la compagna dell'ex sottosegretario al Mibac Francesco Giro. È vero che auto blu e di servizio sono state ridotte, ma restano sempre un bel numero, 68. Mentre le società regionali si sono allargate a dismisura: a «Lazio Service», nel 2010 (a cavallo tra le giunte di centrosinistra e centrodestra) sono entrati 200 dipendenti in più, toccando quota 1.300.

Per andare in elicottero alla sagra del peperoncino di Rieti, la Polverini disse di non aver utilizzato soldi pubblici: era un passaggio, della ditta che forniva i mezzi alla Protezione civile regionale. E altre polemiche ci furono per la vicenda della casa popolare, di cui usufruiscono governatore e marito dagli anni 90, a poche centinaia di euro al mese. La Polverini, ora, annuncia trasparenza: «Lunedì mettiamo online i conti della mia Lista».

2 - DA FINI A BERLUSCONI, ARRIVANDO A CASINI: LA POLVERINI SA SEMPRE CON CHI SCHIERARSI PER STARE SALDA SULLA POLTRONA...
Andrea Cangini per il "Quotidiano Nazionale"

Siamo all'assurdo, ma alla Pisana c'è addirittura chi pensa che l'inchiesta sui fondi regionali del Pdl sia stata in qualche maniera «suggerita» dalla stessa Polverini. «Ora siamo nelle sue mani - ringhia un consigliere regionale ex FI - il partito è annichilito, le correnti in lotta per la sopravvivenza e lei può finalmente fare il c... che vuole».

Affermazione rivelatrice di due verità: la presidente del Lazio, Renata Polverini, viene considerata una capace di tutto; tra lei e il Pdl c'è un rapporto conflittuale. Che però aveva raggiunto un suo punto di equilibrio: lei ha lasciato la briglia sciolta ai consiglieri nel curare i loro orticelli; loro hanno lasciato che lei gestisse la Regione attraverso i propri uomini di fiducia. Perché il talento di Renata Polverini è in fondo questo: fiutare le umane debolezze e proteggerne il libero sfogo rendendole funzionali ai propri interessi.

Più della festona di compleanno con 250 invitati, chef alla moda e Califano al piano, a raccontare lo spirito del personaggio è il party per sole signore organizzato qualche tempo fa nella sua lussuosa dimora. Tutte donne moderne e di successo. E cosa sogna una donna moderna e di successo? Un uomo oggetto. Perciò ciascuna invitata fu prelevata a casa, accudita e infine riaccompagnata da un nutrito stuolo di autisti-intrattenitori mercedesmuniti e dalle spalle ben larghe. Fu un successone.

«Quand'è che ne organizzi un'altra?», continuano a chiederle illustri dame di destra e di sinistra, essendo la Polverini un Bombacci in gonnella: tanto nera quanto rossa. Ma anche bianca, se occorre. Capace di dirsi «socialista» in un'intervista al Giornale e di apostrofare come segue un gruppo di contestatori: «Questa purtroppo è la democrazia, e ve ne dovete fare una cazzo di ragione... Io nun me faccio mette' paura da 'na zecca come te». Lo spirito è ruspante. Al non romano va solo spiegato che «zecca», nella Capitale, è sinomino di «ultrasinistra». C'è l'imbarazzo della scelta, su Youtube: le sue performance pubbliche sono comprensibilmente cliccatissime.

Che Renata Polverini abbia un certo talento, però, è innegabile. Entrò ragazzina nella Cisnal, allora considerato il «sindacato fascista» perché vicino al Msi, dove lavorava la mamma. Poi la Cisnal divenne Ugl e lei, legatasi al segretario Cetica, oggi suo assessore al Bilancio, da addetta alle fotocopie ne uscì segretario generale. Come prima cosa, mise suoi uomini nei posti chiave e recise il legame tanto storico quanto infruttuoso col partito.

Grazie a Giovanni Floris che ne fece un personaggio televisivo e al leader della Cgil Epifani che (complice il fatto che il di lei marito viene dal medesimo sindacato rosso) la prese in simpatia, compì un miracolo: portare l'Ugl al tavolo delle trattative assieme ai giganti della Triplice. Ma l'appetito vien mangiando, e tutto manca a Renata Polverini fuorché l'ambizione. Si legò dunque a Fini e, con Berlusconi che cercava di impallinarla preferendole la più graziosa Luisa Todini, venne eletta in Regione grazie ai voti dell'Udc.

Poi ruppe con Fini (ormai inutile) e si avvicinò al Cavaliere, di cui però invocò le dimissioni da premier quando capì che il vento stava cambiando. Dicono sia pronta a passare con Casini. Ma non c'è fretta. Dipende. Se le riuscirà quel che non riuscì ad Alemanno ai tempi dello scandalo «parentopoli», cioè fare la vittima e mettere nell'angolo i partiti facendo rotolare qualche testa, avrà due anni e mezzo di tempo per decidere a quale carro attaccarsi.

 

 

RENATA POLVERINI IN CONSIGLIO REGIONALEFIORITO fiorito polveriniMARIO ABBRUZZESE jpegFRANCESCO BATTISTONI GIANNI ALEMANNO RENATA POLVERINI RENATA POLVERINI GIANNI ALEMANNO ANGELINO ALFANO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO