ROMARIO ANCORA IN GOL - IL RE DI RIO DIVENTA SENATORE A FUROR DI POPOLO E PRENDE LE DISTANZE DAL PARTITO SOCIALISTA SULL’APPOGGIO AL LIBERISTA AÉCIO NEVES - IL VERO OBIETTIVO DELL’EX BOMBER ERA DIVENTARE SINDACO DI RIO NELL’ANNO DEI GIOCHI OLIMPICI

Giuseppe Bizzarri per “Il Fatto Quotidiano

 

Romario Romario

Ha vinto, anzi ha stravinto Romário de Souza Faria, 48 anni, meglio conosciuto come il Baxinho, il bassetto, nato nella favela carioca di Jacarecinho, un tempo l’idolo del futebol brasileiro e oggi senatore di Rio de Janeiro eletto con il più alto numero di voti nella storia dello stato all’elezioni politiche e presidenziali di domenica.

 

4,6 milioni di brasiliani hanno votato l’amato, ma anche detestato, attaccante che ha collezionato famosi diverbi con molti compagni di squadra e big del calcio, come Pelé, Zico, Zagallo, Scolari e persino El pibe de oro, Maradona. Romário è il tipico carioca, sicuro di se stesso, non abituato a perdere, strafottente forse, ma sicuramente senza peli sulla lingua.

   

Romario  Romario

I suoi diverbi non cessano anche oggi, ma questa volta li ha con gli stessi dirigenti del suo partito, il Partido Socialista Brasileiro, lo stesso di Marina Silva, la quale meno di un mese fa - nonostante le imprevedibili e contraddittorie statistiche brasiliane la davano vincitrice – si è poi rilevata un flop, giacché ha perso per l’ennesima volta il confronto politico con Dilma Rousseff, la presidente del Brasile, la quale tenterà la sua rielezione il ventisei ottobre nel ballottaggio finale contro Aécio Neves, il candidato liberista del Partido da Social Democracia Brasileira.

  

 “Il popolo ha bisogno di un politico che ha il coraggio di parlare - ha detto il vittorioso Romario subito dopo avere saputo del suo boom elettorale – ma la mia relazione con il mio partito in questo momento non è delle migliori. Ci sono molte cose da chiarire, anche se non vedo la possibilità di abbandonare il Psb”.

 

Marina Silva 
Marina Silva

I segnali lanciati dal carioca al suo partito non sono certo rassicuranti, soprattutto dopo l’exploit elettorale che rende Romário un politico influente nei prossimi giorni, in cui i partiti suggeriranno all’elettorato il candidato da votare al ballottaggio. Il mulherengo carioca, il quale ha 6 figli con 4 donne diverse, sembra proprio che non voglia seguire la politica del Psb nell’appoggiare la candidatura di Aécio Neves.

 

Non lo potrebbe fare per non tradire l’elettorato che lo ha votato e ammirato non solo per le sue proposte di leggi popolari portate al parlamento, ma perché si è schierato anche contro la Fifa e la speculazione prima e durante il Mondiale, nel 2013, quando milioni di brasiliani hanno manifestato sull’asfalto un imprevedibile malcontento popolare.

   

la presidente brasiliana dilma rousseffla presidente brasiliana dilma rousseff

Romário ha però precisato che “Rispetto al secondo turno”, da parte sua, non c’è ancora nulla di definito. “La politica è dinamica. Oggi è un giorno di commemorazione, ma domani penseremo alla possibilità di aiuto per il secondo turno”, ha dichiarato senza sbilanciarsi troppo il senatore. La politica, in effetti, è imprevedibile, come è avvenuto anche con lui.

 

“Sono avvenute cose che non avevo concordato con Eduardo Campos”, ha aggiunto il sibillino senatore, riferendosi agli accordi presi con l’ex candidato alla presidenza del Brasile, morto in un incidente aereo, con cui Marina Silva correva inizialmente per la vicepresidenza. Romário si riferisce alla promessa - poi negata dal Psb - di Campos che avrebbe voluto appoggiare la candidatura dell’ex calciatore a prefetto di Rio de Janeiro alle provinciali che si terranno nel 2016.

AECIO NEVES 
AECIO NEVES

   

L’obiettivo del Baxinho era quindi diventare sindaco nell’anno in cui si disputeranno le Olimpiadi nella Cidade Maravilhosa. Ma la morte di Campos è stata un Tsunami per tutti, incluso per il carioca, il quale sarà invece per i prossimi 8 anni il senatore dello stato di Rio de Janeiro a Brasilia; dove chissà, qualcuno un giorno potrebbe anche pensare che il popolare attaccante della seleção brasileira possa essere un popolare candidato alla presidenza della Repubblica alle presidenziali del 2018, quando tornerà forse in lizza anche l’ex presidente metalmeccanico Lula.

DILMA ROUSSEFF E LULA DA SILVA DILMA ROUSSEFF E LULA DA SILVA

 

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