proietti ferilli guccini

"ZINGA" E IL GRAN RITORNO DELLO SPETTACOLO DI SINISTRA – RONCONE: "ALLE PRIMARIE PD VOTANO BENIGNI, MORETTI, VIRZÌ, PROIETTI, GUCCINI E LA FERILLI CHE DOPO AVER VOTATO LA RAGGI APPARE AL SEGGIO DI CALENDA SCRUTATORE - LA BURLA DEL PADRE DI DIBBA: "HO VOTATO TRE VOLTE". MA IL POST È STATO PUBBLICATO PRIMA DELL' APERTURA DEI SEGGI (OGGETTIVAMENTE, UNA FAMIGLIA DI TALENTO)..." – LO SCHIAFFO DEL POPOLO DEM AL RENZISMO E LE POLPETTE DI ZINGARETTI

Fabrizio Roncone per www.corriere.it

ferilli calenda

 

Nicola Zingaretti emerge dal buio, è arrivato. Alla segreteria del Pd e qui: in questi saloni con vista sul Circo Massimo, che i suoi hanno affittato per la festa (da notare: molte facce giovani e qualche bottiglia di pessimo prosecco, grida di evviva, un' allegria prossima all' eccitazione, le percentuali paiono francamente strepitose).

Lui: occhiaie, un velo di abbronzatura (è stato a pranzo al mare con il fratello Luca e le rispettive famiglie), quel sorriso accennato che conoscete.

E un pensiero: il difficile comincia adesso.

 

Poi, certo: c' è stata un' affluenza ai gazebo del tutto inattesa, c' è stata un' atmosfera complessiva sorprendente per un partito dato per moribondo, di questa giornata abbastanza straordinaria restano segnali davvero precisi, politicamente assai confortanti, e non scontati.

Da subito.

proietti

Dal mattino.

 

Quando iniziano le prime code. Va bene: ci sono meno seggi che in passato, però questo spiega qualcosa, non tutto.

Per dire: il gazebo di piazza del Popolo è al solito posto.

 

Eppure già chiedono altre schede. Tra gli scrutatori, Carlo Calenda (un po' neo-militante, un po' leader del suo movimento: comunque ha coperto la pancia a melanzana e dal laghetto dolomitico dove si fece scattare quella foto pazzesca, è sceso a Roma con look da perfetto pariolino). Alza la testa: «Altro che Rousseau, questa è vera democrazia». Quando la rialza, mezz' ora dopo, si trova davanti Sabrina Ferilli. Che alle comunali aveva votato per Virginia Raggi. Probabile che anche la Ferilli abbia visto i cinghiali a spasso per Trastevere. Calenda freddino. Poi però fa sparire il broncio chiedendo a un fotografo di portare due ciambelle fritte a Paolo Gentiloni, che sta votando in un altro seggio. Sulla busta bianca, con il pennarello: «Daje Paolé, un po' di zuccheri».

guccini

 

Walter Veltroni è stato il primo a votare, alle 8. Poi Prodi a Bologna. Matteo Renzi è arrivato in piazza Tasso, a Firenze, a bordo di una Vespa. Patrizia Prestipino, una delle sue ultime fedeli sacerdotesse, va su Twitter e scrive: «L' Italia in fila per la democrazia. Mi sto commuovendo».

 

Da capire se nelle strategie renziane un grande afflusso fosse sul serio auspicato, ma le file davvero ci sono un po' ovunque. A Milano, Torino, Genova, Venezia, Napoli, Bari.

Il padre di Alessandro Di Battista, Vittorio - animo nero e conti dell' azienda in rosso - provoca su Facebook: «Ho votato tre volte». Però si scopre che il post è stato pubblicato prima dell' apertura dei seggi (oggettivamente, una famiglia di talento).

 

paolo virzì

Avvistato, un po' mesto, Maurizio Martina nel suo seggio di Bergamo. Roberto Giachetti, al solito, molto più ottimista. Le agenzie annunciano la vittoria di Zingaretti nelle primarie tenute in Australia. Altri lanci delle agenzie di stampa segnalano il gran ritorno dello spettacolo di sinistra: votano Roberto Benigni, Nanni Moretti, Paolo Virzì e Gigi Proietti. Il compagno Francesco Guccini - «Gli eroi son tutti giovani e belli», cit - la mette giù chiara: «Torno ai gazebo per contrastare questo governo».

Ognuno ha le sue motivazioni.

 

nanni moretti

Ma se li osservi bene, se ti metti in coda con loro e ci parli, li ascolti, tutti alla fine ti dicono che hanno soprattutto voglia di stare insieme dentro un partito unito che faccia opposizione seria e forte a Matteo Salvini (dosi di astio e preoccupazione minori nei confronti del Movimento 5 Stelle, come se fosse percepito meno pericoloso).

Sensazione netta: il popolo del Partito democratico non ha smarrito il suo senso di comunità. Sensazione ancora più forte: la maggior parte dei militanti, in qualche modo, ha deciso che fosse arrivato il giorno per andare oltre il protagonismo e i rancori di Renzi, oltre la Boschi che gioca a fare la vamp su Maxim , oltre Bonifazi steso su un divano con i barboncini bianchi sul petto nudo, oltre l' idea che o sei con me o contro di me, oltre una certa idea del potere e, certamente, di partito.

 

benigni

C' era questa voglia di risvegliarsi uniti, compatti, c' era e covava: affinché s' infiammasse è stata però importante la piazza della Cgil di qualche settimana fa, ma una spinta fondamentale è arrivata certamente dalla marcia «antirazzista» di Milano. Tutto ciò porta a ragionare sulle prospettive politiche di questo Partito democratico di nuovo in piedi, e già si immaginano percorsi e incontri.

 

Intanto, Giachetti e Martina ammettono la sconfitta. Che è netta. Pesante. Quando l' ha intuita, Nicola Zingaretti - a casa - s' è messo a friggere le polpette. Poi la moglie Cristina è entrata in cucina: «Nico', mi sa che devi andare». Eccolo, adesso. Foto, luci delle telecamere, applausi. Nicola, gli dice un ragazzo, non ne potevamo proprio più.

CALENDA IN COSTUME APPENA USCITO DAL LAGHETTO DI MONTAGNAzingarettimanifestazione antirazzista milano zingarettizingaretti 1zingaretti giachetti martina

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO