RUTELLI REPLICA ALLE ACCUSE DI LUSI E ATTACCA LA STAMPA CHE DIFENDE, CHESSA’ PERCHE’, IL LADRONE DELLA MARGHERITA - “QUALUNQUE CALUNNIA PROFFERISCA, LUSI OTTIENE TITOLI DISTRUTTIVI PER L'ONORABILITÀ DI PERSONE PERBENE. EGLI NON È CREDIBILE? LA VERITÀ FINISCE COMUNQUE SCHIACCIATA SOTTO LE MENZOGNE DEL CALUNNIATORE. EGLI SA DI POTER DIFFAMARE E MENTIRE: LE SUE PALESI MENZOGNE SARANNO COMUNQUE AMPLIFICATE DAI GIORNALI. MA QUANTO A LUNGO DURERÀ IL TORMENTO DELLE SUE VITTIME?"…

1- RUTELLI REPLICA ALLE ACCUSE DI LUSI: "MENTE E DIFFAMA, QUANTO DURERÀ?"
Repubblica.it

"Egli sa di poter diffamare e mentire: le sue palesi menzogne saranno comunque amplificate. Il suo percorso di uomo libero si è fermato. Ma quanto a lungo durerà il tormento delle sue vittime?". A chiederlo, in una nota, è l'ex leader della Margherita, Francesco Rutelli, dopo le nuove indiscrezioni sull'interrogatorio di Luigi Luisi in carcere. Rutelli critica anche l'informazione che dà ampio spazio alle parole o presunte dichiarazioni dell'ex tesoriere della Margherita.

"Dunque - si legge nella nota - Lusi ha cambiato nuovamente la versione delle sue menzogne: prima ha confessato di essersi impadronito di 12,9 milioni della Margherita per fare operazioni immobiliari ad esclusivo beneficio proprio. Poi ha sostenuto allusivamente di aver fatto queste ruberie nell'ambito di un 'mandato fiduciario' del gruppo dirigente del partito - smentito dalla moglie, che ha ammesso che il disegno era di appropriazione a beneficio della famiglia -. Oggi, ammetterebbe di avere rubato un tot di milioni per sè, ma afferma nientemeno che ville e appartamenti, beni in Canada, a Roma, Genzano, Capistrello, Ariccia, tutti intestati a sè e ai familiari, erano accumulati per conto di una cosiddetta 'corrente rutelliana'.

In verità - continua Rutelli - la lettura dei titoli di molti giornali pone un problema grave: da ormai 5 mesi, non contano rigorose precisazioni nè analitiche confutazioni basate sui fatti (oltre alle severe autocriche sui controlli dei bilanci); sembra non contare neppure la solidità dell'impianto accusatorio dei Pubblici Ministeri, convalidato dal GIP e dal Tribunale del Riesame.

Molta stampa - aggiunge ancora Rutelli - continua a dare credito al ladro, ingannatore e calunniatore, evidentemente ignara di doveri deontologici e giuridici. Qualunque cosa dica; in qualunque modo si contraddica; qualunque calunnia profferisca, Lusi ottiene titoli distruttivi per l'onorabilità di persone perbene. Egli non è credibile? La verità finisce comunque schiacciata sotto le menzogne del calunniatore. Egli sa di poter diffamare e mentire: le sue palesi menzogne saranno comunque amplificate. Il suo percorso di uomo libero si è fermato. Ma quanto a lungo durerà il tormento delle sue vittime?"

2- LUSI: INVESTIMENTI PER CONTO DELLA CORRENTE RUTELLIANA: 'DAL 2007 IN POI PATTO FIDUCIARIO SU MIEI ACQUISTI IMMOBILIARI'
Ansa.it

"Tutti gli investimenti immobiliari dal 2007 in poi li ho fatti per conto della corrente rutelliana. C'era un preciso patto fiduciario". Luigi Lusi, l'ex tesoriere della Margherita accusato di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione di almeno 25 milioni di euro, aveva annunciato che quello di ieri sarebbe stato il giorno della sua verità. E quello sulla corrente rutelliana è uno dei passaggi più significativi del lungo interrogatorio, sette ore e mezzo, al quale è stato sottoposto dal gip Simonetta D'Alessandro nel carcere di Rebibbia.

Nell'interrogatorio fiume del senatore Luigi Lusi davanti al gip di Roma è stata prodotta anche una documentazione che riguarda in particolare due lettere di Francesco Rutelli all'ex tesoriere Dl e due mail, 10 pagine in tutto all'ex presidente della Margherita. Le missive di Rutelli dirette a Lusi sono, una scritta di pugno dall'ex leader Dl e una invece al computer.

La prima, molto breve, circa 10 righe, farebbe riferimento ad alcuni meccanismi relativi a fondi e finanziamenti. La seconda, quella scritta al computer, invece, riguarderebbe sempre meccanismi legati ai fondi ma verte sulla distribuzione dei soldi.

Le due e-mail del senatore a Rutelli sono datate 2009, cioé dopo lo scioglimento della Margherita e quando, ha rilevato ieri lo stesso Lusi nell'interrogatorio, il suo controllo sui conti del partito "non era più puntuale ed accurato ma solo formale". In queste e-mail Lusi fa presente a Rutelli che il meccanismo di distribuzione dei fondi non era più virtuoso "perché i soldi sono destinati a singole persone". Lusi propone nelle due e-mail all'ex presidente della Margherita di destinare i fondi "ad associazioni e fondazioni", una modalità che riteneva più corretta. Meccanismo che in effetti venne successivamente utilizzato per la distribuzione dei fondi di partito.

Nel corso del lungo atto istruttorio, il senatore, difeso dagli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono, ha ripercorso puntualmente tutta la sua attività di tesoriere della Margherita ed ha fatto molti nomi, anche se su questi, a quanto si apprende, non ci sarebbero riferimenti penalmente rilevanti.

Ha precisato che "dal 2001 al 2007" il controllo che operava sui bilanci del partito era "regolare e rigoroso e riguardava una verifica accurata di tutte le entrate e le uscite". Dal 2007 in poi, ovvero da quando il partito si scioglie, ha precisato Lusi, il suo controllo sui bilanci "é stato solo formale e non ha riguardato le entrate e le uscite", quindi "era meno accurato".

L'ex tesoriere ha ribadito che dopo il 2006, con la fusione con i Ds e la costituzione del Pd, all'interno della Margherita fu raggiunto un accordo, del quale lo stesso Lusi era il garante, per la ripartizione dei fondi e delle spese tra Popolari (60 per cento) e Rutelliani (40 per cento), ma ha aggiunto "che tutti gli investimenti immobiliari" da lui compiuti, tracciabili e riconducibili appunto alla sua persona, "sono stati fatti per conto della corrente rutelliana e in virtù di un patto fiduciario con tale corrente per fare rientrare i soldi in questa maniera". Allo stesso tempo Lusi ha anche ammesso che in questo meccanismo di gestione poco accurata dei bilanci si è appropriato di somme di denaro.

Non si è fatta attendere la replica di Francesco Rutelli che in una nota, riferendosi alle indiscrezioni sull'interrogatorio ha affermato che "Se è vero che ha detto di aver concordato con la 'corrente rutelliana' le operazioni di ladrocinio a beneficio personale e dei suoi familiari, significa che Lusi vuol fare la fine di Igor Marini". Marini fu condannato a 10 anni di carcere anche per calunnia a danno di Rutelli. Giampiero Bocci ha a sua volta dichiarato: "Se ha detto questo, é proprio andato fuori di testa".

Per i magistrati "il quadro accusatorio" è uscito rafforzato dal lungo interrogatorio tenutosi a Rebibbia ed al quale hanno preso parte anche il procuratore aggiunto Alberto Caperna ed il sostituto Stefano Pesci. "Quadro - si afferma in ambienti giudiziari - rinforzato e corroborato da dettagli che ora dovranno essere esaminati".

"Luigi Lusi - hanno commentato gli avvocati Petrucci e Archidiacono - ha detto ai magistrati come funzionava il sistema. Sarà ora la Procura a fare i dovuti riscontri". "L'interrogatorio - hanno aggiunto - è stato completo, Lusi ha risposto a tutte le domande ed è sereno".

 

 

LUSI E TEDESCOFRANCESCO RUTELLI IN SENATO IL GIORNO DEL VOTO SULLARRESTO DI LUIGI LUSI jpegFRANCESCO RUTELLI E LUIGI LUSILUIGI LUSI IN MACCHINA DESTINAZIONE REBIBBIA luigi lusi lusi biancoluigi lusi LUSI E SIGNORA LUIGI LUSI IN PROCURA jpeglusi ricevuta ristorante lusi ricevuta ristorante LA VILLA DI LUSI A GENZANO

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