SÉGOLÈNE SEGATA - LA ROYAL HA PERSO IL BALLOTTAGGIO, NON ENTRA IN PARLAMENTO E NON SARÀ PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA, IL PREMIO CHE LE AVEVA PROMESSO IL SUO EX MARITO HOLLANDE - “È COLPA DEI MASCHILISTI, MA I TRADITORI FINISCONO SEMPRE PER PAGARE” - IL VINCITORE, IL SOCIALISTA DISSIDENTE FALORNI, ERA STATO APPOGGIATO SU TWITTER DALLA PREMIÈRE “ROTT-WEILER”, FORSE ANCHE PERCHÉ NEL 2005 COPRÌ E FAVORÌ IL NASCERE DELLA RELAZIONE CLANDESTINA TRA VALERIE E HOLLANDE…

Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"

Con scelta involontariamente perfida Olivier Falorni festeggia alla «Brasserie des Dames», il bistrot «delle signore» sul vecchio porto de La Rochelle: le signore - Valérie Trierweiler e Ségolène Royal - si sono sbranate prendendo lui a pretesto e adesso è il socialista dissidente a entrare in Parlamento invece dell'ex compagna del presidente della Repubblica, che puntava addirittura a guidare l'Assemblea nazionale.

«È una vittoria della democrazia, non sono riusciti a farci tacere», dice in lacrime il 40enne insegnante di storia Olivier abbracciando la nonna, vedova della gloria locale Gino Falorni che negli anni Cinquanta, giovane immigrato italiano, fu campione di basket. Poco prima al museo di Storia Naturale, nel giardino poco lontano dagli animali impagliati, una Ségolène Royal altrettanto immobile è apparsa davanti ai giornalisti per annunciare di persona la sconfitta: il sogno «è svanito, i grandi maschilisti - di destra e di sinistra - non potevano tollerarlo», ha detto. Furibonda, tesissima, stringendo un foglio in mano, ha lasciato parlare prima il sindaco della città Maxime Bono - «La destra ha fatto eleggere il nostro avversario, è una manovra politica» - poi ha preso la parola, ritrovando finalmente l'espressività del volto.

«La mia sconfitta è frutto di un tradimento politico. Ora rifletterò sul mio futuro, su come mettere la mia passione per la Francia al servizio dei francesi. Ma i traditori finiscono sempre per pagare i loro tradimenti. Una cattiva azione ti perseguita, non c'è pace per i colpevoli. E viene il giorno in cui i traditori risultano odiosi anche a coloro che hanno approfittato di loro». Brividi tra i presenti, figurarsi tra il clan Falorni e all'Eliseo.

Royal ha finito il suo breve discorso senza cedere alle lacrime, che pur erano scese in ottobre in occasione della sua precedente sconfitta, alle primarie socialiste. Ma la grande sconfitta ha salutato «il primo ministro Jean-Marc Ayrault» e «il presidente della Repubblica» senza riuscire a pronunciare il nome di quest'ultimo: François Hollande è il padre dei suoi quattro figli, l'uomo con i quale ha vissuto per trent'anni, il capo di Stato che ha deciso di sostenerla, ma che martedì scorso è stato sconfessato in pubblico dalla nuova compagna Valérie Trierweiler.

«Buona fortuna a Olivier Falorni che non ha demeritato, che si batte a fianco degli abitanti de La Rochelle da così tanti anni con impegno disinteressato», aveva scritto via Twitter la première dame. Uno schiaffo alla compagna precedente e anche allo stesso Hollande, che il giorno prima si era speso in prima persona con un comunicato in cui garantiva «l'unica candidata che gode dell'appoggio presidenziale è Ségolène Royal».

La mossa di Valérie Trierweiler ha dato coraggio alla destra, che si è schierata a quel punto senza esitazioni per Falorni pur di infastidire la maggioranza socialista. Niente è stato risparmiato in questi giorni a Royal, neanche un manifesto di Falorni affisso di notte sulla sua porta di casa e per il quale ha presentato denuncia contro ignoti.

Prima del clamoroso intervento di Trierweiler, la sfida a La Rochelle seguiva i canoni non inediti della candidata «paracadutata» dell'apparato del partito contro l'esponente locale. Falorni è stato poi strumentalizzato dalla destra e da una première dame pazza di gelosia, ma all'inizio non aveva tutti i torti: segretario della federazione socialista locale, conosciuto e apprezzato dai concittadini, non ha gradito l'imposizione dall'alto della «parigina» Royal, designata dal partito senza ricorrere a primarie locali. Lo scenario immaginato a Parigi era fare vincere il seggio a Ségolène per piazzarla poi alla presidenza dell'Assemblea. Una poltrona prestigiosa che per i socialisti, e per Hollande, rappresentava insieme un premio alla carriera, un risarcimento e il prezzo da pagare per la campagna «porta a porta» compiuta da Ségolène prima del voto presidenziale.

«Che m'importa di quel che ha fatto Ségolène per il partito socialista, qui siamo a La Rochelle e conosciamo bene Olivier - dice nel bar del porto uno dei suoi sostenitori -. Poi quest'aria della Royal "tutto mi è dovuto perché sono la madre dei figli del presidente" ha veramente stufato». Dev'essere lo stesso pensiero che ha fatto Valérie Trierweiler, oltretutto legata a Olivier Falorni da una romantica gratitudine: nel 2005 Olivier coprì e favorì il nascere della relazione clandestina tra lei, all'epoca ancora giornalista politica, e François Hollande.

Ségolène Royal promette ora di prendersi una pausa di riflessione ma alla domanda se si candiderà per la direzione del Ps in autunno risponde «non escludo niente». Sarebbe troppo comodo darla vinta a chi vuole cancellarla. La carriera ad alto livello della Royal, da consigliera di Mitterrand a ministra a presidente regionale a candidata presidenziale, è forse finita ieri. Ma le preoccupazioni di Hollande per mettere ordine nella sua vita privata, come gli consiglia l'ex premier François Fillon, sembrano appena cominciate.

 

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