“IL CASO HANNOUN NON SIA LA SCUSA PER DEMONIZZARE IL MOVIMENTO DI SOLIDARIETÀ A GAZA” - LA SINDACA DI GENOVA SILVIA SALIS INTERVIENE DOPO LE ACCUSE ARRIVATE DA DESTRA SULLA SUA PRESENZA NELLE PIAZZE PRO-GAZA (E IN PARTICOLARE PER LA PARTECIPAZIONE A UN’INIZIATIVA DURANTE LA QUALE HA PARLATO LO STESSO HANNOUN, LO SCORSO 17 SETTEMBRE) - “NON ERO LÌ PER ASCOLTARE HANNOUN, MA PER SOSTENERE UNA MOBILITAZIONE DI CUI SONO ORGOGLIOSA. SECONDO LA DESTRA NON AVREI DOVUTO PARTECIPARE A MANIFESTAZIONI DI SOLIDARIETÀ A UN POPOLO MASSACRATO PERCHÉ C’ERA ANCHE LUI, ALL’EPOCA SCONOSCIUTO AI PIÙ…”
Matteo Macor per genova.repubblica.it - Estratti
In estate aveva accompagnato le prime imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla a salpare per il Mediterraneo, direzione la costa di Gaza. Per settimane ha partecipato alle manifestazioni di piazza della sua città, fascia tricolore al collo, parlando chiaramente di «partecipazione necessaria» da parte delle istituzioni alla mobilitazione per la causa palestinese.
Oggi la sindaca di Genova Silvia Salis ha deciso di intervenire nel dibattito seguito all’arresto di Mohammad Hannoun, con l’accusa di finanziamento ad Hamas, rispondendo alle accuse arrivate da destra nei giorni scorsi ma rivendicando la sua presenza nelle piazze pro Gaza. «Non prenderò mai alcuna distanza – la sua precisazione – da uno straordinario movimento di solidarietà per la popolazione palestinese nato a Genova e del quale sono profondamente orgogliosa».
«Avevo scelto il silenzio sulle indagini perché le inchieste non si commentano e si lascia lavorare la magistratura senza strumentalizzazioni politiche – spiega Salis – Ma in queste ore sta circolando un racconto falso, costruito con fotomontaggi e insinuazioni, che ha superato la soglia della tollerabilità».
La sindaca di Genova è stata presa di mira nei giorni scorsi per la partecipazione a un’iniziativa di piazza durante la quale ha parlato lo stesso Hannoun, lo scorso 17 settembre. Con lei c’erano i colleghi (tra gli altri) di Bologna, Torino, Firenze Matteo Lepore, Stefano Lo Russo e Sara Funaro, a Genova per l’incontro organizzato con Anci a Palazzo Ducale, nella stessa piazza in cui era stato convocato uno dei tanti presidi di piazza per Gaza di quelle settimane. E in queste ore da destra non poteva non scatenarsi la corsa alla pubblicazione delle foto di quell’occasione, a riprova di un presunto fiancheggiamento tra Hamas e le piazze pro Pal, sindaci di centrosinistra compresi.
SILVIA SALIS A OTTO E MEZZO - FOTO LAPRESSE
«Non sono mai andata in piazza con altri sindaci ad ascoltare Hannoun il 17 settembre. In quella giornata abbiamo partecipato per pochi minuti a una delle tante iniziative di Music for Peace, senza alcun contatto con Hannoun, né allora né in altre occasioni. Se lui ha parlato, lo ha fatto dopo che io e gli altri sindaci avevamo già lasciato la piazza. Querelerò chi diffonde notizie inventate e chiedo agli altri sindaci di seguirmi», il messaggio di Salis.
«Secondo la destra non avrei dovuto partecipare a manifestazioni di solidarietà a un popolo massacrato perché c’era anche lui, all’epoca sconosciuto ai più e per di più libero cittadino – è la replica della sindaca – Che cosa dovremmo dire, allora, di chi siede nelle aule istituzionali accanto a colleghi indagati anche per corruzione o che ha fatto parte di giunte sciolte anche a seguito di indagini della magistratura?».
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mohammad hannoun a laria che tira.
CORTEO PRO-PAL DOPO L ARRESTO DI MOHAMMAD HANNOUN

