SALLUSTI, IL VALZER DELLA GALERA - “HANNO SPICCATO L’ORDINE DI CARCERAZIONE, ANDRÒ IN PRIGIONE SENZA CHIEDERE L’AFFIDAMENTO AI SERVIZI SOCIALI” - MA BRUTI LIBERATI AVEVA DICHIARATO: “SALLUSTI NON ANDRÀ IN CARCERE” - IERI MORTIMER, IN PREDA ALLE FREGOLE DI DIVENTARE MARTIRE, AVEVA STUZZICATO IL PROCURATORE CAPO: “NON MI ARRESTA PERCHé SI VERGOGNA DEI SUOI COLLEGHI INDEGNI”. E NEL POMERIGGIO È ARRIVATO L’ORDINE…

1- SALLUSTI, SPICCATO L'ORDINE DI CARCERAZIONE - IL GIP LO HA INVIATO NEL POMERIGGIO DI GIOVEDÌ. IL DIRETTORE DEL GIORNALE: «NON CHIEDERÒ L'AFFIDAMENTO AI SERVIZI SOCIALI. SONO PRONTO AD ANDARE IN CARCERE»
Giovanni Audiffredi per www.vanityfair.it

Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano Il Giornale, è a un passo dalla prigione. Vanity Fair.it è in grado di anticipare in esclusiva che l'atteso ordine di carcerazione è stato spiccato dal Gip nel pomeriggio di giovedì 18 ottobre. Sallusti è stato condannato, lo scorso 26 settembre, a 14 mesi di reclusione per diffamazione causata da un articolo scritto, il 18 febbraio 2007, dal giornalista Renato Farina che si firmò Dreyfus sulle colonne de Il Giornale.

Sallusti, contattato telefonicamente, ci ha risposto a caldo: «Non ho nessuna intenzione di trovare escamotage di alcun tipo, sono pronto alla galera. Resto convinto che solo se finirò dietro le sbarre questa legge ingiusta e indegna di un paese civile sarà modificata».

Cosa le hanno consigliato i suoi legali?
«Due possibili scenari una volta che, presumibilmente in un paio di giorni, il provvedimento mi verrà materialmente consegnato: il magistrato potrebbe rendere esecutivo l'arresto immediatamente; oppure attendere che io decida entro 30 giorni se affidarmi ai servizi sociali per sfuggire alla prigione. Nel primo caso la possibilità dei servizi resta comunque valida, ma la scelta potrebbe essere maturata anche dopo l'arresto materiale».

Lei cosa farà?
«Ho già deciso, non indietreggerò. Scriverò al Gip che non ho nessuna intenzione di rifugiarmi nei servizi sociali e che rinuncio a questa possibilità».

Pensa che ci possa essere un intervento legislativo per scongiurare la prigione?
«Non più. Mi fa orrore sapere che i politici italiani sono così cialtroni che mentre si discute al Senato di una modifica della legge 47/1948 sulla diffamazione a mezzo stampa si pensa di inserire degli articoli che non c'entrano nulla, come l'emendamento per rendere possibile ai presidenti di Provincia di essere eletti in Parlamento. Un Paese con una casta politica così si merita di avere un giornalista in prigione per le opinioni espresse dal suo giornale».

Davvero si prepara a finire in cella?
«Mi sono informato su cosa potrò mettere in valigia. Tra poco la preparo».


2- MA IL 26 SETTEMBRE, BRUTI LIBERATI AVEVA DETTO:
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/1-fermi-tutti-bruti-liberati-procuratore-capo-di-milano-a-sallusti-sar-automaticamente-sospesa-44523.htm

SALLUSTI:PROCURA MILANO,SOSPESA ESECUZIONE PENA
(ANSA) - Ad Alessandro Sallusti, il direttore del Giornale condannato in Cassazione a 14 mesi di reclusione per diffamazione, verrà 'automaticamente' sospesa l'esecuzione della pena detentiva dalla Procura della Repubblica di Milano, in quanto risulta non avere cumuli di pena né recidive. Lo ha spiegato il Procuratore Bruti Liberati.


3- E IERI SALLUSTI AVEVA RIBADITO A RADIO 24:
SALLUSTI, DIRETTORE GIORNALE, A RADIO 24: "BRUTI LIBERATI NON MI VUOLE IN CARCERE, SI VERGOGNA"

"Il procuratore capo Bruti Liberati ha confidato ad alcune persone, ‘Io Sallusti non lo mando in carcere neanche se me lo chiede Napolitano'". Così lo stesso direttore del Giornale Alessandro Sallusti, condannato a 14 mesi di reclusione, ospite oggi a "24 Mattino" su Radio 24. E invitato a spiegare perché il procuratore capo di Milano avrebbe questa posizione, Sallusti ha aggiunto: "Tengono l'ordine di carcerazione nel cassetto perché si vergognano di venirmi a prendere con i Carabinieri e mandarmi in carcere. Perché alcuni loro colleghi hanno commesso una ingiustizia. La magistratura si è comportata in una maniera assolutamente indegna. Chi ha emesso questa sentenza dovrebbe essere radiato dalla magistratura".

Sallusti ha proseguito: "Il magistrato che mi ha appioppato la pericolosità sociale è in malafede. Guarda caso ha militato prima nei movimenti di estrema sinistra e poi nella corrente di sinistra della magistratura italiana". Alle parole di Alessandro Sallusti ha risposto l'ex magistrato Bruno Tinti, ospite della trasmissione condotta da Alessandro Milan: "Dire che il giudice è in malafede è una diffamazione. Se mi vedo la scena di un giornalista portato in carcere dai Carabinieri? Certo che ce la vedo. Un giudice ha condannato una persona a una pena detentiva, la pena è definitiva, questa persona non si avvale come libera scelta delle pene alternative, è ovvio che vada in prigione. Che c'è di strano?".

A quel punto Sallusti ha ribattuto a Tinti: "Ma ci vada lei alle pene alternative! Ci vada lei!". Sallusti ha poi argomentato sugli errori dei magistrati riferendosi al caso Tortora: "I giudici che hanno emesso le sentenze su Tortora che poi la storia ha dimostrato essere ingiuste e false, non sono stati buttati fuori a calci nel sedere, sono diventati magistrati di Cassazione". Ma Tinti ha risposto: "Su Tortora la storia non ha dimostrato niente. Era un imputato condannato in primo grado e assolto in appello e in Cassazione.

Il magistrato la cui sentenza non viene confermata in Cassazione non ha affatto sbagliato, ha fatto una sentenza che per ragioni di diritto la Cassazione ha ritenuto non conforme ai fatti. Per Sallusti le sentenze che assolvono sono giuste ed entrano nella storia e le sentenze che condannano sono sbagliate".

E sulla ‘pericolosità sociale' di Sallusti Tinti ha aggiunto: "Bisogna intendersi sul concetto di pericolosità sociale, certo Sallusti non rapina le banche ma è uno i cui precedenti dimostrano che questi reati li commette abitualmente". In conclusione di trasmissione Sallusti ha detto di non aver mai più sentito Renato Farina, il vero autore dell'articolo all'origine della questione: "La mia vita professionale - ha detto Sallusti - è costellata da problemi dovuti a Farina e quindi per scaramanzia è meglio starne lontani".

 

 

alessandro-sallusti-condannatoFOTOMONTAGGIO - ALESSANDRO SALLUSTI IN CARCEREcamera dei deputatiBruti Liberati Tribunale di Milanobruno tinti lap

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM