1. SALVATE BERLUSCONI, PRESO PER IL CULO DAL GIOCO DELLE PARTI DI LETTA E ALFANO 2. ENRICHETTO ARCHIVIA IL BANANA E FESTEGGIA IL SUO NUMERO DUE: “ALFANO HA VINTO, CHIUSO IL VENTENNIO BERLUSCONIANO. NON SI RICOMINCIA CON TARANTELLA” 3. ALFANO FINGE DI INCAZZARSI: “NON ACCETTIAMO INGERENZE! "NON SARANNO I NOSTRI AVVERSARI A DETERMINARE LA CHIUSURA DEL CICLO POLITICO DI BERLUSCONI IN QUANTO IL POPOLO, ANCORA OGGI, INDIVIDUA IN LUI IL LEADER DI UN GRANDE PARTITO E IL LEADER DI UNA COALIZIONE CHE PUO' ANCORA VINCERE". MA GODE PER LA BOTTA AL BANANA 4. PER MASSIMO FINI, “IL DELINQUENTE NATURALE” BERLUSCONI HA FREGATO TUTTI QUANTI

1.LETTA, CHIUSA POLITICAMENTE STAGIONE DI 20 ANNI
(ANSA)
- "Si e' chiusa una stagione politica di 20 anni. Si e' chiusa in modo politico con un confronto molto forte. Berlusconi ha cercato di far cadere il governo e non ci e'
riuscito perche il Parlamento in sintonia con il Paese ha voluto che si continuasse. Ho preso un rischio perche' non ho accettato mediazioni". Lo dice Enrico Letta a Sky Tg24.

2. LETTA, PAGINA VOLTATA, ALFANO HA VINTO
NON SI RICOMINCIA CON TARANTELLA, SPINGO PERCHE' NON ACCADA PIU'
(ANSA)
-"Non si ricomincia con la tarantella, la pagina e' stata voltata in modo definitivo. Sono rispettoso del travaglio del pdl, Alfano ha affermato una leadership forte e marcata: e' stato sfidato e ha vinto. Ora trovino modi e forme perche' quello che e' accaduto non accada piu'" . Lo dice Enrico Letta a L'intervista, su skytg24.

3. ALFANO A LETTA ED EPIFANI,NON ACCETTIAMO INGERENZE ++
(ANSA) - "Non accettiamo e non accetteremo ingerenze nel libero confronto del nostro Movimento politico! E questo vale anche per il presidente del Consiglio e per il segretario del Partito democratico". Lo afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano.

4. ALFANO A LETTA ED EPIFANI, NON ACCETTIAMO INGERENZE
(ANSA)
- "Dentro questo governo - sostiene Alfano - noi stiamo per difendere le nostre idee e i nostri programmi in primo luogo su tasse e giustizia e difendiamo cosi' tutti i cittadini, Le imprese, le famiglie e i giovani. Cosi' e' stato e cosi' continuera' ad essere!".

5. ALFANO A LETTA, PER POPOLO BERLUSCONI ANCORA OGGI LEADER
NON SARANNO NOSTRI AVVERSARI A DETERMINARE FINE SUO CICLO
(ANSA)
- "Non saranno i nostri avversari a determinare la chiusura del ciclo politico di Berlusconi in quanto il popolo, ancora oggi, individua in lui il leader di un grande partito e il leader di una coalizione che puo' ancora vincere". Cosi' Angelino Alfano replica a Enrico Letta. "Noi siamo il centrodestra italiano, alternativi per l'oggi e per il domani alla sinistra. E se una collaborazione c'e' oggi e' perche' nessuno ha vinto pienamente le elezioni e Silvio Berlusconi ha intuito per primo l'importanza di una grande coalizione".

6. IL DELINQUENTE NATURALE HA FREGATO TUTTI QUANTI
di Massimo Fini per Il Fatto

UN GIGANTE. "Delinquente naturale", come lo ha definito il Tribunale di Milano, ma un gigante. In un colpo solo, con quella sua secca dichiarazione di fiducia al governo, li ha messi nel sacco tutti.

Il buon Enrico Letta che si è quasi commosso alle parole del Cavaliere non aveva capito che gli aveva teso una trappola mortale. Se infatti fino a un minuto prima poteva contare di governare con una maggioranza contenuta ma sufficientemente solida e coesa, adesso governerà con una maggioranza molto più ampia, ma avendoci ancora fra le palle Berlusconi, con la spada di Damocle dei suoi prevedibili ricatti.

Ha messo nel sacco il Pd che, dopo le bordate indirizzate negli ultimi giorni al Cavaliere, pensandolo finito, adesso è costretto, volente o nolente, a governare con lui e perderà altri consensi della sua base che dell'uomo di Arcore non ne vuole proprio sapere. Ha messo nel sacco i suoi dissidenti, i "diversamente berlusconiani", che adesso se lo ritrovano addosso pronto a consumare, con la spietatezza che gli è abituale, le proprie vendette (oppure se li ricomprerà a uno a uno, questi uomini di forte carattere e di ferrea moralità, con i mezzi persuasivi di cui dispone).

Ha messo nel sacco Grillo che sperava di poter lucrare, con elezioni anticipate, sull'indecoroso spettacolo che Pdl e Pd avevano dato con i grotteschi e continui rinfacci di responsabilità. Ha messo nel sacco Napolitano: "Volevi un atto di responsabilità? Eccolo".

Dopo aver tenuto in scacco il Paese, massacrandone ogni sorta di Istituzione, arrivando a sfiorare l'aperta eversione, adesso passerà per il "salvatore della patria" (fra la gente, non per i giornali di regime, di ogni regime, dal Corriere della Sera alla Repubblica del nuovo Beato Scalfari, che parlano di "resa " fingendo di non sapere ciò che ci aspetta).

E poco importa se decade da senatore e fra pochi giorni dovrà andare ai servizi sociali o ai domiciliari. Berlusconi è in grado di guidare i suoi anche dal carcere, come i mafiosi.

Avendo capito che con la fiducia al governo Letta dei cosiddetti "diversamente berlusconiani" sarebbe finito completamente fuori dal gioco, il Cavaliere ci ha messo un attimo a cambiare idea dalla sera alla mattina. Come ha sempre fatto. Il grande vantaggio che Berlusconi ha sempre avuto sui suoi avversari politici, laici e cattolici, è che questi, per quanto annacquati, devono tener conto, almeno in qualche misura, di un passato, di una storia, di una tradizione, di un retaggio, mentre lui non crede assolutamente a nulla tranne che a se stesso ed è spinto solo dal suo paranoico delirio di onnipotenza.

Non gliene importa nulla dell'Italia ("il mio Paese"), del suo stesso partito e, al limite, anche delle sue aziende.

Non gliene potrebbe fregar di meno dell'Imu, dell'Iva , dei disoccupati, della legge di Stabilità e di qualunque legge che si frapponga fra la realtà e questo delirio. E ciò gli dà le mani completamente libere e una spregiudicatezza, oltre che una velocità decisionale, che gli altri non si possono permettere, almeno fino ai limiti estremi cui lui la può spingere.

Après moi le déluge. Il guaio è che sotto il diluvio ci stiamo noi.

 

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