bagarre senato valeria fedeli ius soli

FEDELI ALLA MOVIOLA - IN SENATO ARRIVA LA PROVA TV PER CAPIRE CHI HA COLPITO LA VICEPRESIDENTE DURANTE LA PROTESTA LEGHISTA CONTRO LO IUS SOLI. SALVINI: ''L'AGGRESSIONE ALLA FEDELI È INESISTENTE COME LA SUA LAUREA'' - CENTINAIO: ''NON L'HO TOCCATA, MA LE MANDERÒ FIORI''. LEI NON LI ACCETTA: ''SARANNO PER IL SENATO'' - VIDEO DELLA BAGARRE

 

VIDEO - LA BAGARRE IN SENATO PER IL VOTO SULLO IUS SOLI

 https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/06/15/ius-soli-bagarre-in-aula-fedeli-in-infermeria-ecco-cosa-e-successo/3661828/

 

 

LA PROVA TV IN SENATO SUL BALZO DI CENTINAIO E IL CONTATTO MISTERIOSO

Dino Martirano per il ''Corriere della Sera''

 

CENTINAIO FEDELICENTINAIO FEDELI

È stato un astuto diversivo a mettere in crisi il «servizio d' ordine» interno all' aula del Senato. Infatti - mentre nella parte alta dell' emiciclo i senatori della Lega «facevano muro» intorno al collega Raffaele Volpi, per impedirne l' allontanamento dopo l' espulsione innescata dal suo sonoro «Vaffa...» rivolto al presidente Grasso - il capogruppo del Carroccio, Gian Marco Centinaio, puntava verso il basso: l'«incursore» si avvicinava tranquillo al banco del governo fino quasi a toccarlo e poi, con balzo felino, atterrava con tutti i suoi 90 chili sulla poltroncina rossa accanto a quella occupata dalla ministra Valeria Fedeli: «Ecco, io non mi sono certo spostata dal mio posto anche perché l' azione della Lega era impropria...», è la ricostruzione della ministra dem della Pubblica istruzione.

 

È questo il momento in cui giovedì pomeriggio succede il parapiglia nell' aula del Senato chiamata a «incardinare» la legge sullo ius soli .

CENTINAIO FEDELI 2CENTINAIO FEDELI 2

 

Nel roteare di braccia e corpi, la ministra Fedeli (portata anche in infermeria) accusa di aver preso un colpo da Centinaio. Invece, il capogruppo lamenta (con referto successivo al pronto soccorso di Pavia) una distorsione all' anulare della mano sinistra, dopo l' energico intervento di sei assistenti parlamentari (tre erano donne) coordinati sul campo dal questore del Senato Antonio De Poli.

 

Il giorno dopo la bagarre, al Senato ci si concentra sulla «prova tv»: i file sono stati visionati dalla presidenza e già martedì l' assalto leghista potrebbe essere oggetto della riunione dell' ufficio di presidenza per la valutazione delle sanzioni del caso.

FEDELI SENATO BAGARREFEDELI SENATO BAGARRE

Però la Lega non abbandona l' atteggiamento muscolare. Il segretario Matteo Salvini va giù duro: «L' aggressione alla Fedeli è inesistente come la sua laurea...». E lo stesso Centinaio continua a parlare di «battaglia dura, anche fisica» contro la legge sullo ius soli .

 

Il questore De Poli - che era presente e poi ha visto e rivisto le immagini - dice che c' è stato un momento preciso in cui Centinaio, agguantato alle spalle dai commessi, ha mollato le gambe del tavolo alle quali si era ancorato: «Forse ha ritenuto di aver raggiunto il suo scopo... E non è da escludere che negli attimi precedenti la senatrice Fedeli possa essere stata colpita a causa di un gesto involontario».

 

fedelifedeli

Nelle immagini, la ministra non indietreggia. Anzi, rimane al suo posto e addirittura si avvicina a Centinaio per intimargli di interrompere quella gazzarra sui banchi del governo. Il capogruppo della Lega, una volta agguantato dagli assistenti parlamentari, si agita, oscilla, a pochi centimetri dalla ministra che continua a presidiare il suo posto con gli occhiali in mano: «Io non mi sono certo spostata...».

 

Si è parlato di invio di fiori e di scuse da parte della Lega: «Martedì quando torno a Roma invierò i fiori alla senatrice Fedeli. Io non l' ho colpita ma lo faccio perché mi sta simpatica...», annuncia Gian Marco Centinaio.

 

marion le pen e gian marco centinaiomarion le pen e gian marco centinaio

Ma Valeria Fedeli quei fiori non li gradisce: «Non è un problema personale perché quando si sta nelle aule del Parlamento ci sono regole da rispettare. Bisogna essere capaci di discutere nel merito anche con opinioni differenti e non certo con queste aggressioni». Per cui, fa sapere la ministra, «i fiori e le scuse non sono per me. Ma per l' istituzione del Senato».

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…