luca zaia matteo salvini umberto bossi

DOPO IL FLOP IN ABRUZZO, SALVINI DEVE FARE I CONTI CON LA FRONDA INTERNA E LA “GRANA” DELLE CANDIDATURE PER LE EUROPEE – IL CAPITONE, INSOFFERENTE NEI CONFRONTI DELL’ASSE MELONI-TAJANI, E’ SOTTO ASSEDIO: NELLA LEGA GIRANO DOSSIER CON TUTTI I SUOI ERRORI E C’E’ CHI PROGETTA DI DEFENESTRARLO. I MAL DI PANCIA PER I "CORPI ESTRANEI” VANNACCI E PATRICIELLO E PER LA CAMPAGNA ACQUISTI AFFIDATA A CLAUDIO DURIGON, INVISO AI COLONNELLI DEL NORD – COME DAGO DIXIT, LA MELONA HA POCO DA CANTAR VITTORIA: DAL CAPITONE POSSIAMO ASPETTARCI DI TUTTO - IL MESSAGGIO ALLA "DUCETTA" SUL VENETO E IL NODO ZAIA...

Emanuela Lauria per la Repubblica - Estratti

 

matteo salvini

Il giorno dopo il flop elettorale in Abruzzo, Matteo Salvini è alle prese con i malumori interni. E con la “grana” delle candidature per le Europee. I dissensi che erano emersi già dopo le Regionali in Sardegna, si sono irrobustiti con il risultato dell’Abruzzo, un 7,5 per cento che il segretario considera un esito soddisfacente ma che è ben al di sotto non solo di quello del 2019 (un inarrivabile 27 per cento) ma di quello, di poco inferiore al 9, delle Politiche.

 

Salvini aveva pronosticato un traguardo a doppia cifra. Lui, il segretario, oggi vede il bicchiere mezzo pieno e lancia subito un messaggio chiaro: venerdì sarà a Padova per una nuova tappa istituzionale-elettorale dell’Italia dei sì. Ma è quella visione del “bicchiere mezzo pieno” che irrita non solo i ribelli ma anche parlamentari non troppo distanti da lui: “Bisogna capire pieno di cosa”, sbotta un senatore lombardo, indicando con fastidio il recente ingresso nel partito di quelli che sono considerati sempre più "corpi estranei”: il generale Roberto Vannacci, l’eurodeputato ex Fi Aldo Patriciello, l’Udc di Cesa, l’Mpa di Raffaele Lombardo.

giorgia meloni matteo salvini

 

A creare stupore, nelle ultime ore, la campagna acquisti affidata a Claudio Durigon, luogotenente salviniani inviso ai colonnelli del Nord, che in Campania ha reclutato un gruppo di 75 esponenti del movimento “Sud protagonista”, cui si aggiungono altri sindaci siciliani.

 

Lega alla ricerca di consensi per risalire la china ma gli spazi, nella lista delle Europee, sono ristretti. Anche perché, visto il fisiologico calo rispetto al 2019, molti uscenti non potranno essere ricandidati o rieletti. “Ma siamo con Afd o con i democristiani? Qui della linea politica non si capisce più nulla”, dice Paolo Grimoldi, uno dei coordinatori del Comitato Nord di Umberto Bossi, che prima dell’Abruzzo non aveva risparmiato critiche al vicepremier: ”Con questa gente non andiamo da nessuna parte, FI ci ha superato e rischiamo di andare sotto lo sbarramento”, profetizza un governatore.

zaia salvini

 

Ecco perché, dalle parti di via Bellerio, è in corso una riflessione sull’elenco dei concorrenti per Bruxelles. Fra resistenze interne e perplessità degli interessati. Lo stesso Vannacci non ha sciolto, non a caso, la riserva, anche se Salvini continua a dirne un gran bene: “Mi piacerebbe averlo in lista”.

 

Ma ora un segretario indebolito deve stare più attento agli equilibri di partito: aveva chiesto pure ai presidenti di Regione Zaia, Fedriga e Fontana di candidarsi ma la risposta finora è stata negativa. Tutto fermo, con l’ex Lega pigliatutto ridotta a terza forza della coalizione. Con un Salvini che ha rinviato sine die il congresso, pur sapendo che una conta lo premierebbe ancora. E un redde rationem (fra i ribelli c’è chi evoca in modo sinistro la notte delle scope in cui saltò Bossi) è solo rinviato a dopo le Europee. E le varie ipotesi di gestione collegiale del partito sono in piedi: tutte vedono Luca Zaia fra i protagonisti, a meno che non arrivi per lui il terzo mandato da governatore. 

 

(...)

 

IL DECALOGO DEGLI ERRORI NELLE CHAT DEI RIBELLI

E.LA. per la Repubblica - Estratti

matteo salvini

 

«Basta, non parlo più con i giornalisti». Montecitorio, interno giorno. Persino Andrea Crippa, il comunicatore per eccellenza della Lega, l’uomo cui Matteo Salvini consegna i messaggi forti, adesso si chiude. Segnale di un momento difficile: non è andata giù, negli ambienti del segretario, l’interpretazione del risultato del voto in Abruzzo, un 7,5 per cento che Salvini ha definito «buono» ma che in realtà è sotto la soglia della doppia cifra pronosticata dallo stesso leader della Lega. Esito che, peraltro, relega il Carroccio al terzo posto nella coalizione.

 

Salvini mette il bavaglio ai suoi in piena sindrome da assedio che riguarda anche l’atteggiamento dei compagni di viaggio: il numero uno di via Bellerio guarda con sempre maggiore insofferenza un asse Meloni- Tajani e crede che alcune letture del voto siano appunto veicolate dagli alleati.

 

LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

E intanto da Verona spedisce un messaggio in bottiglia a FdI: «Il Veneto rimarrà orgogliosamente leghista», per smontare le mire del partito della premier sulla candidatura alla Regione.

 

Come se non bastasse l’insofferenza che monta dentro il partito, soprattutto al Nord e che vede il moltiplicarsi di ipotesi di avvicendamento alla guida del partito dopo le Europee. L’idea di una gestione collegiale non è più un tabù. «È innegabile che sul partito ci sia un dibattito», dice il governatore Luca Zaia, uno che è presente in qualsiasi “triumvirato” disegnato in questi giorni. E che ha già dichiarato la sua nostalgia per la vecchia Lega Nord.

 

(...)

LEGA - STRISCIONE DI CONTESTAZIONE A MATTEO SALVINI

 

Per capire il clima che si respira nella Lega, basti pensare che negli ambienti dell’opposizione interna c’è chi sta preparando un dossier con le “capovolte” del segretario in questi anni. Un decalogo con i video smentiti dai fatti o dallo stesso leader. Si parte dal Ponte sullo Stretto, l’ultimo pallino di Salvini che però dichiarava nel 2016: «Non vorrei spendere miliardi di euro per una cosa che gli ingegneri dicono non stare in piedi».

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MARCO MARSILIO

Ripescati anche gli interventi sull’eliminazione delle accise, mai fatta, e sul canone Rai: «Verrà tagliato dalla bolletta». Frase subito corretta da Giancarlo Giorgetti che ha precisato che il governo ha solo fatto una riduzione di circa venti euro l’anno. Poi un video memorabile del 2014, in cui Salvini strappava platealmente un ticket del pedaggio autostradale: negli ultimi anni, quelli del governo Meloni, nessuno ha impedito un doppio aumento.

 

durigon salvini

Nell’atto di accusa anche un certo garantismo interessato del segretario. Che non si fida tanto della giustizia italiana quando di parla di Vannacci (l’indagine su di lui letta come un complotto) ma molto di più di quella di Putin: «La morte di Navalny? Bisogna attendere la magistratura russa », l’ormai celebre commento alla morte del dissidente russo in un carcere siberiano. Una revenge in chiave grillina che anima la silenziosa contestazione al segretario.

ZAIA - GIORGETTI - FONTANA - CALDEROLI - SALVINI - FEDRIGAsalvinidurigon salvinimatteo salvini e massimiliano fedrigaMATTEO SALVINI LUCA ZAIA LORENZO FONTANAmatteo salvini toni da re trump salvini

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…