giuseppe conte luigi di maio matteo salvini armando siri

QUI SALTA TUTTO - CONTE E DI MAIO ALL'ATTACCO DI SALVINI CHE INCONTRA I SINDACATI: “SCORRETTEZZA ISTITUZIONALE. LA MANOVRA LA FACCIO IO”, PIGOLA IL PREMIER – ALL’INCONTRO AL VIMINALE CON IL TRUCE C’ERA PURE ARMANDO SIRI, E DI MAIO NON LA PRENDE BENISSIMO: “SE I SINDACATI VOGLIONO TRATTARE CON UN INDAGATO È UNA SCELTA DI CAMPO” – VIDEO

 

 

1 - MANOVRA, CONTE: DA SALVINI SCORRETTEZZA ISTITUZIONALE

matteo salvini e armando siri incontrano le parti sociali al viminale 2

(LaPresse) - "Che un leader di una forza politica voglia incontrare le parti sociali la ritengo una cosa buona e giusta, anzi anche il ministro e vicepresidente Di Maio potrebbe fare altrettanto con il M5S", ma "si entra in un terreno di scorrettezza istituzionale" se "qualcuno pensa che non solo si raccolgono istanze ma anticipa temi e dettagli di quella che ritiene debba essere la manovra economica". Così il premier Giuseppe Conte ha risposto ai cronisti davanti a Palazzo Chigi.

 

2 – MANOVRA, SALVINI A PARTI SOCIALI: NON VOGLIAMO SOSTITUIRCI A PREMIER

(LaPresse) - "E' l'inizio di un percorso. Non vogliamo sostituirci al presidente del Consiglio". Così il vicepremier Matteo Salvini, secondo quanto riferiscono fonti sindacali, aprendo il vertice al Viminale con i rappresentanti di associazioni di categoria e sindacati.

 

 

3 – SALVINI ALLE PARTI SOCIALI: 'MANOVRA A SETTEMBRE, MENO TASSE A FAMIGLIE E IMPRESE'

Da www.ansa.it

 

luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

"Vogliamo che la manovra economica sia molto anticipata, vogliamo definirne i punti tra luglio e agosto e vogliamo raccogliere i vostri suggerimenti". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini aprendo il tavolo con le parti sociali al Viminale, secondo quanto riportano fonti sindacali e datoriali che partecipano all'incontro. Salvini avrebbe anche detto che si tratta dell'inizio di un percorso, annunciando un secondo round tra una quindicina di giorni o comunque entro l'estate. "E' l'inizio di un percorso, non vogliamo sostituirci al presidente del Consiglio", ha aggiunto. 

 

CONTE E DI MAIO

"Vorremmo che alla riapertura dei lavori parlamentari fosse già in discussione la manovra. Se serve si lavora a luglio e agosto", ha aggiunto il vicepremier in una pausa dell'incontro con le parti sociali. "Abbiamo esposto i progetti della Lega per la prossima manovra - ha aggiunto - - che ruotano su due punti, un forte taglio tasse per famiglie e lavoratori dipendenti e la prosecuzione della riduzione degli oneri fiscali e burocratici per le imprese". "Vogliamo una manovra economica fondata sui sì. Qualsiasi tipo di blocco non è più accettabile e non sarà più accettato", ha affermato ancora Salvini, ed ha aggiunto: "In molti - ha aggiunto - lamentano lungaggini e ritardi". 

 

Ad illustrare il progetto della Lega sulla Flat tax l'ex sottosegretario Armando Siri: "Il nostro obiettivo è la flat tax con un'unica deduzione fiscale che assorbirà tutte le detrazioni. Vogliamo portare al 15% l'aliquota fino a 55.000 euro di reddito familiare. Ci saranno benefici per 20 milioni di famiglie e 40 milioni di contribuenti. Ci sarà un grande impulso ai consumi e risparmi per 3.500 euro per una famiglia monoreddito con un figlio. C'è l'intenzione di portare nelle tasche 12-13 miliardi di euro"

 

matteo salvini e armando siri incontrano le parti sociali al viminale 1.

4 – SALARIO MINIMO, DI MAIO: SINDACATI TRATTANO CON SIRI? È SCELTA CAMPO

(LaPresse) - "Per quanto riguarda la partecipazione dei sindacati al tavolo con Siri affar loro. Se vogliono trattare con un indagato per corruzione messo fuori dal governo, invece che con il governo stesso, lo prendiamo come un dato. E ci comportiamo di conseguenza". Così Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, commentando su Facebook la riunione del titolare dell'interno, Matteo Salvini, al Viminale con le parti sociali.

 

"Ora ho capito perché alcuni sindacati attaccano la nostra proposta sul salario minimo (per tutti stipendi di almeno 9 euro lordi l’ora), quando abbiamo milioni di lavoratori sfruttati e sottopagati. Parlino pure con Siri, parlino pure con chi gli vuole proteggere le pensioni d’oro e i privilegi. Hanno fatto una scelta di campo, la facciamo pure noi!!", aggiunge.

tria di maio salvini conte

 

5 – VERTICE CARROCCIO PARTI SOCIALI

Andrea Bassi per “il Messaggero”

 

Il vertice, almeno nelle intenzioni dichiarate di Matteo Salvini, servirà ad ascoltare le richieste delle parti sociali in vista della prossima manovra di bilancio. Certo, al tavolo convocato al Viminale siederanno 43 delegazioni di altrettante rappresentanze di lavoratori, imprese e professionisti.

 

Qualcuna ha anche già fornito documenti in vista dell'incontro di oggi, ma più che parlare, in molti ascolteranno con attenzione le proposte che il vice premier e ministro dell'interno metterà sul tavolo, a partire dalla misura bandiera: la flat tax. L'impianto della riforma fiscale che la Lega vorrebbe inserire nella prossima legge di Bilancio sta prendendo sempre più forma. Come ha spiegato il sottosegretario all'Economia, Massimo Bitonci, il perno sarà il taglio delle tasse per la classe media, rappresentata dai redditi tra i 35 mila e i 55 mila euro.

 

matteo salvini incontra le parti sociali al viminale

Fino a questa soglia di reddito, insomma, si pagherebbe un'Irpef al 15%. Di fatto, al netto della no tax area, si creerebbe un mega scaglione. Ma i tecnici del Carroccio starebbero da giorni alle prese anche con altre simulazioni. L'intenzione di Salvini sarebbe quella di dare un segnale anche ai redditi più alti, quelli che maggiormente potrebbero spingere la crescita se ricevessero un beneficio fiscale. L'ipotesi sul tappeto è quella di agire sulle due aliquote maggiori, quella del 41% e quella del 43%. In che modo? Accorpandole con quella del 38%, che oggi è applicata sui redditi fino a 50 mila.

di maio conte card reddito

 

Questo ulteriore step avrebbe un costo non proibitivo, un paio di miliardi in tutto. Se si riuscisse a realizzare, di fatto, nel sistema fiscale, oltre alla no tax area, resterebbero solo due aliquote, quella del 15% e quella del 38%. Il punto delicato è riuscire a far digerire agli alleati del Movimento Cinque Stelle una serie di misure che premierebbero i redditi medi e alti lasciando fuori quelli più bassi.

 

I RAGIONAMENTI

In realtà, anche per questi, sempre compatibilmente con le risorse, qualche ragionamento in atto ci sarebbe. Una via percorribile, secondo i tecnici del Carroccio, sarebbe quella di usare come pilastro il Bonus da 80 euro di Matteo Renzi. Questo, come noto, incide sui redditi fino a 26 mila euro, dunque quelli che non otterrebbero benefici dall'introduzione della flat tax.

 

matteo salvini e armando siri incontrano le parti sociali al viminale

Il Bonus Renzi verrebbe trasformato in una detrazione sul lavoro dipendente di 960 euro. Questo accorgimento tecnico non avrebbe sostanzialmente effetti sulle buste paga. I dipendenti che hanno redditi fino a 26 mila euro continuerebbero ad incassare gli 80 euro netti. L'idea sarebbe però, nel tempo, di aumentare l'importo della detrazione facendo salire anche il netto in busta paga.

 

luigi di maio giuseppe conte e la card per il reddito di cittadinanza

Accanto alla revisione delle aliquote Irpef, poi, sul tavolo c'è anche il progetto della flat tax per i redditi incrementali. La tassa piatta verrebbe applicata solo a quanto dichiarato in più rispetto all'anno precedente. Questo meccanismo, però, sarebbe ricollegato più che altro alla nuova Pace fiscale, perché incentiverebbe a far emergere redditi tenuti nascosti al Fisco. Per le parti sociali, oltre al fisco, è però il lavoro uno dei capitoli da cui non si può prescindere per lo sviluppo del Paese.

 

matteo salvini incontra le parti sociali al viminale 1

«Il sindacato chiederà domani l'apertura di un confronto vero. Senza risposte sulla nostra piattaforma e sulle nostre priorità andremo avanti nella nostra mobilitazione», ha annunciato la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan. Le crisi industriali pesano e la politica deve reagire in modo complessivo, con una strategia di lungo periodo. La ex Ilva, di cui domani si discuterà al Mise con Arcelor Mittal, è ancora un problema enorme per il Sud e non solo.

 

Così come resta aperta la questione salario minimo, sponsorizzata in questo caso da Luigi Di Maio, ma bocciata apertamente dalle imprese come formula «dirigista» e non condivisa nemmeno dai sindacati, contrari a forme alternative alla contrattazione collettiva.

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