conte di maio salvini

TUTTI PER UNO O OGNUNO A CASA SUA - SALVINI RECLAMA MAGGIORE COLLEGIALITÀ NELLE SCELTE DI GOVERNO (E SOPRATTUTTO LE DELEGHE AI SOTTOSEGRETARI) - BASTA CON LE FUGHE IN AVANTI DEI MINISTRI PENTASTELLATI - RIUNIONE RISERVATA AL VIMINALE CON TUTTO LO STATO MAGGIORE LEGHISTA - IL QUIRINALE È IN SUBBUGLIO PER LA SPARATA ELETTORALE DEI 5STELLE SULL'AFGHANISTAN…

Marco Antonellis per Dagospia

 

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE

Salvate il soldato Salvini. In qualche modo i 5Stelle sul  caso Diciotti una mano a Matteo Salvini la daranno (proprio in queste ore i pentastellati stanno valutando se fare l'ennesima inversione ad U della loro ancor breve avventura politica; qualcuno lascia intendere che potrebbero addirittura votare a favore del Capitano abbandonando la linea del rigore seguita finora) pena la fine del sogno governativo, ma di sicuro la faccenda lascerà degli strascichi profondi nel rapporto tra le due forze di governo: emblematica la riunione riservata che si è tenuta nei giorni scorsi al Viminale, alla presenza del padrone di casa.

CONTE SALVINI DI MAIO BY SPINOZA

 

Una riunione durata diverse ore, con i pesi massimi del governo leghista. Ed in quella sede si è deciso di chiedere maggiore collegialità all'alleato pentastellato, a cominciare dai dossier più scottanti, cominciando dalla Tav. Durante la riunione non sono mancate le lamentele, soprattutto per quanto riguarda la gestione del Mef, vero obiettivo del rimpasto di governo dopo le europee.

 

Ma ci sono state discussioni accese anche per quanto riguarda le mancate deleghe ai sottosegretari, "situazione ormai insostenibile dopo tutti questi mesi di governo" spiegano fonti leghiste. Insomma, se in pubblico Matteo Salvini difende a spada tratta il contratto di governo stipulato con Luigi Di Maio, non è così in privato dove una dopo l'altra stanno cominciando ad esplodere tutte le contraddizioni.

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 28

 

Si guarda con sconcerto, soprattutto dalle parti del Sottosegretario Giorgetti, alle continue fughe in avanti dei 5Stelle, ai continui strappi che di volta in volta li vedono protagonisti per precise scelte elettorali. Ultimo in ordine di tempo quanto accaduto ieri con la grottesca gestione del "ritiro" delle forze militari italiane dall'Afghanistan. Ma non è stata solo la Lega a rimanere sbalordita, persino dalle parti del Colle e lo stesso Giuseppe Conte non l'hanno presa bene tanto che da Palazzo Chigi hanno dovuto fare una frettolosa messa a punto in tarda serata senza peraltro mai nominare direttamente il Premier nel comunicato ufficiale ma riferendosi più genericamente alla "Presidenza del Consiglio".

 

giorgetti

I mal di pancia più grossi però ci sono stati dalle parti del Quirinale: "Qualcuno ha dimenticato l'Articolo 87 della Costituzione dove si stabilisce che il Presidente della Repubblica ha il comando delle Forze armate e presiede il Consiglio supremo di difesa". Insomma, al Quirinale non è proprio piaciuta la fuga in avanti sull'Afghanistan. Da qui la clamorosa presa di distanze del Ministro degli Esteri Moavero Milanesi, fedelissimo del Colle.

 

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