matteo salvini giorgia meloni balneari concessioni spiagge

GOVERNO BALNEARE – SALVINI TENTA IL BLITZ DI FINE ANNO PER PROROGARE DI ALTRI SEI MESI IL RINNOVO DELLE CONCESSIONI BALNEARI, MA RAFFAELE FITTO LO BLOCCA – BRUXELLES DA ANNI CI CHIEDE DI METTERE A GARA LE SPIAGGE, MA IN TEMPI DI TENSIONE CON L’UE MEGLIO NON PROVOCARE GLI EURO-BUROCRATI – IL “CAPITONE” TEME UN CONTRACCOLPO ELETTORALE DEI CONCESSIONARI, DA SEMPRE ELETTORI DEL CENTRODESTRA…

GIORGIA MELONI ALL HOTEL VILLA DELLE PALME A SANTA MARINELLA

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”

 

Un blitz di fine anno per spostare ancora una volta il problema e allontanarlo dalla campagna elettorale. Siamo in pieno inverno, ma gli stabilimenti balneari sono nel caos e il governo è diviso: c'è chi vuole lo strappo con l'Unione europea che ha aperto la procedura d'infrazione, chi vuole far partire un dialogo con Bruxelles e chi crede che le gare siano inevitabili.

 

Giovedì pomeriggio, verso la fine del Consiglio dei ministri, Matteo Salvini ha letto un'informativa con la quale, oltre a invitare i sindaci a non indire le gare, ha chiesto di prorogare di (altri) sei mesi i lavori del tavolo tecnico che ha fatto la mappatura delle coste. Raffaele Fitto, ministro degli Affari europei, ha però frenato, visto che un'ulteriore proroga verrebbe letta a Bruxelles come una provocazione, tanto più alla vigilia di un confronto che si preannuncia serrato con i funzionari comunitari. Non è un caso, infatti, che il riferimento temporale sia poi scomparso dal comunicato finale diffuso al Consiglio dei ministri.

 

arianna polgatti matteo salvini al papeete 2

Fra sei mesi, il dato non sfugge a nessuno, ci sono le Europee e il timore della Lega è che un cedimento alle richieste dell'Ue, possa costare caro da un punto di vista elettorale. Preoccupazione condivisa da Giorgia Meloni, la quale però ormai si è convinta dell'urgenza di scrivere una norma che chiuda la vicenda. A Palazzo Chigi, poi, non sfugge che anche il Quirinale osserva la vicenda con attenzione, come dimostra la lettera inviata da Sergio Mattarella, lo scorso 24 febbraio, nella quale si sollecitava l'urgenza di «una norma per il settore».

 

giorgia meloni al mare foto oggi

Le amministrazioni comunali vanno in ordine sparso. Alcuni Comuni hanno prorogato le concessioni di un anno […] e altri, come Riccione, hanno indetto le gare, ma senza che l'esecutivo abbia chiarito i criteri. […]

 

Il governo non si può permettere di perdere altro tempo: entro poche settimane deve rispondere con una lettera al "parere motivato" inviato dalla Commissione europea, seconda fase della procedura d'infrazione aperta contro l'Italia per non aver aperto il mercato delle concessioni delle spiagge.

 

raffaele fitto

I due mesi di tempo scadono il 16 gennaio, entro quella data l'esecutivo vorrebbe portare a Bruxelles le proprie istanze. In particolare, l'esecutivo vuole illustrare i risultati del tavolo tecnico, che dimostrerebbero l'assenza della "scarsità della risorsa", un criterio previsto dalla Bolkestein, ovvero che le coste italiane sono solo in piccola parte occupate dagli stabilimenti balneari.

 

CONCESSIONI BALNEARI - MEME BY OSHO PER IL TEMPO

Prima di ogni passo ulteriore, però, bisognerà mettersi d'accordo con i funzionari europei su qual è la soglia entro la quale scatta la "scarsità della risorsa". Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo chiede di procedere velocemente: «Deve essere accelerato il confronto con Bruxelles, per definire i criteri di scarsità della risorsa e presentare quanto prima una proposta condivisa che ci consenta di chiudere l'infrazione e dare certezze agli operatori».

 

Una volta concordato questo criterio, il governo spera di poter proporre una norma che preveda gare per gli spazi liberi, blindando gli attuali titolari di concessioni, attraverso un cronoprogramma per le scadenze: l'esecutivo è consapevole infatti che a Bruxelles non si possono più presentare i rinnovi generalizzati e automatici.

 

giorgia meloni al mare foto oggi 2

L'obiettivo di Meloni […] è di concordare una norma che chiuda la vicenda, mettendosi a riparo di ricorsi e nuove sentenze dei tribunali (si teme che il Consiglio di Stato possa riproporre nei prossimi mesi le pronunce contro le proroghe).

 

Se il tentativo dovesse fallire, allora si aprirebbe l'altra strada, sostenuta da sempre da Fitto: fare le gare per tutti, ma con dei paletti per tutelare gli attuali concessionari. Sarebbe la soluzione trovata dal governo Draghi e fortemente contestata da Meloni. […]

LE CONCESSIONI BALNEARI - GRAFICO LA STAMPA giancarlo giorgetti raffaele fitto raffaele fitto giorgia meloni concessioni balnearigiorgia meloni in bikini al mare foto novella 2000giorgia meloni al mare foto oggi MATTEO SALVINI E IL PAPEETE SUL QUIRINALE - BY ELLEKAPPAMATTEO SALVINI AL PAPEETE giorgia meloni al mare concessioni balneariUNO STAND ALLA FIERA BALNEARIA DI CARRARA CON UN OMBRELLONE NO ASTE concessioni balneariconcessioni balneariCONCESSIONI BALNEARI - QUANTO INCASSA LO STATO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…