rondolino

IL SANDRO BONDI DI RENZI - FABRIZIO RONDOLINO SI SUPERA: “E’ UN ONORE ESSERE INNAMORATI DELLA BOSCHI”. “SE FOSSI RONDOLINGUA SAREI PRESIDENTE DELLA RAI, O DI UN TG RAI O MINISTRO. NON SONO NEMMENO UN DEPUTATO” (RIUSCIRA’ A DIVENTARLO A FURIA DI SLINGUAZZARE RENZI?)

Antonio Rapisarda per "Il Tempo"

 

Come ci si sente a essere considerato un picchiatore (su carta) renziano?

 Velardi e Rondolino nd Velardi e Rondolino nd

«Ma io non sono un picchiatore su carta! Sono un ragazzo appassionato, nonostante la non più giovane età. Mi appassiona molto la sinistra, mi appassionano molto l’Italia e la politica. E quindi mi schiero».

 

Fabrizio Rondolino, giornalista, autore televisivo e scrittore. Ha lavorato per Massimo D’Alema e oggi è «infatuato di Renzi». Proviene dalla Fgci ed è passato, come consulente, per reality come il «Grande Fratello» e poi come commentatore per il Giornale di Berlusconi. Lo si trova quotidianamente su l’Unità, sui talk show, nelle tribune, ovunque a difendere il renzismo. Evoluzione, a suo dire, del dalemismo.

 

In uno dei suoi ultimi articoli su l’Unità ha spronato i «renziani perplessi» scrivendo: «Il regime è all’opposizione». Stava scherzando, no...?

VELARDI E RONDOLINOVELARDI E RONDOLINO

«Sì è una battuta. Però come sempre nelle battute c’è un elemento di verità. Il "regime" – naturalmente ci riferiamo a una cosa diversa dalle dittature – se ci fosse sarebbe una dittatura dell’opposizione:

 

perché tutte le opposizioni ormai ragionano allo stesso modo, tutti i giornali, tutti i talk show, tutti gli apparati, le caste e le castine, tutti sono contro questo governo. Questo è un dato inedito...».

 

Inedito? Sembra l’elenco che fa da anni Silvio Berlusconi. A proposito, prendersela con la Corte Costituzionale – come ha fatto sul dovere di votare al referendum – è anch’esso un motivetto berlusconiano.

fabrizio rondolinofabrizio rondolino

«Né io né tantomeno Renzi ce la siamo presa con la Corte. Il presidente della Corte Costituzionale ha fatto una dichiarazione inopportuna. Nel senso che ha espresso un’opinione, e il presidente della Corte deve parlare per sentenze.

 

Le opinioni sono pienamente legittime se le esprimiamo noi, sono un elemento di battaglia politica se le esprimono Grillo o Renzi, diventano un’esondazione se le esprime il presidente della Corte, il quale deve valutare la congruità costituzionale delle leggi non interpretare politicamente un passaggio elettorale».

 

Lo sa che manca solo la poesia e siamo ai livelli di Sandro Bondi tra lei e Renzi?

ERCOLANI RONDOLINOERCOLANI RONDOLINO

(ride)«Anche questo fa parte del regime di opposizione che si respira in Italia: ragion per cui se tu sei contro sei per forza un eroe; se tu sei a favore sei per forza un venduto o un leccaculo. È un modo bizzarro di ragionare che non mi appartiene».

 

Sulla 5 Stelle Virginia Raggi è stato duro, a proposito della sua pratica allo studio Previti. Ma non era di formazione garantista, Rondolino?

marcello sorgi e fabrizio rondolinomarcello sorgi e fabrizio rondolino

«Infatti, mica ho detto che deve andare in galera. Siccome i grillini ci hanno insegnato che la biografia delle persone è molto importante e che quello che uno ha fatto nella vita contribuisce a determinare il valore delle cose che dice – un principio che condivido, cardine tra l’altro della politica americana – bisogna sapere allora che il candidato grillino a Roma è una ragazza che quando ha potuto scegliere in quale studio fare il praticantato ha scelto lo studio Previti.

 

Non è che ha vinto un concorso pubblico e l’hanno assegnata a quello studio con un tiro di dadi. Lei ha scelto quello perché evidentemente aveva amici lì dentro. Non è che rispondi all’annuncio su "Porta Portese"...La Raggi ha scelto di imparare il mestiere di avvocato lì. Può essere anche un merito, tant’è che parte della destra romana non la vede di cattivo occhio».

massimo d'ALEMA rondolino VELARDImassimo d'ALEMA rondolino VELARDI

 

A proposito di biografia. Lei ha scritto che Marco Travaglio è infatuato di Maria Elena Boschi. Vogliamo le prove...

«Ma è vero! Sono prove psicologiche. Se tu sei ossessionato da una persona, di cui continuamente metti in luce le caratteristiche – ha pubblicato persino una foto con tanto di scollatura tra i banchi del governo – che cos’è se non una fissazione?»

 

 Macchina del fango?

«Macchina dei petali di rosa semmai. È un onore essere innamorati della Boschi».

 

 Lo ammetta. È una vendetta perché Travaglio la accusa di essere "Rondolingua".

«Sono anni che va avanti questa polemica e la reciproca presa per i fondelli. Io lo considero un gioco. Polemizzare con lui, in fondo, è stare dentro il dibattito. Ma se fossi Rondolingua sarei presidente della Rai, o di un Tg Rai o ministro. Non sono nemmeno un deputato. Sono l’unico che conosco che non fa il deputato».

D'ALEMA A PALAZZO CHIGI CON RONDOLINO, VELARDI, LATORRE E CASCELLA - 1998D'ALEMA A PALAZZO CHIGI CON RONDOLINO, VELARDI, LATORRE E CASCELLA - 1998

 

Come si può passare, come ha fatto lei, da Massimo D’Alema a Matteo Renzi?

«Come si fa non passare da D’Alema a Renzi... La continuità tra le due esperienze politiche è evidente. A cominciare dalla necessità di fare le riforme con Berlusconi. Patto della crostata e patto del Nazareno sono la stessa identica cosa! Come i nemici comuni: la

magistratura militante, lo scontro con i sindacati.

 

rondolino bionda pzrondolino bionda pz

D’Alema, in quegli anni in cui ho lavorato con lui, è stato un grande riformista che ha sfidato il conservatorismo della sinistra. Poi quella battaglia è andata persa. Fino a quando, vent’anni dopo, è arrivato uno con quel programma lì, con più modernità. E onestamente come facciamo a non essere renziani?».

Ultimi Dagoreport

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...    

giuseppe marotta giovanni carnevali

DAGOREPORT! GIUSEPPE MAROTTA STRINGE ANCORA PIÙ LE MANI SULLA FIGC. IN SETTIMANA SI VOTA LA SOSTITUZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE DI FRANCESCO CALVO, EX MARITO DI DENIZ AKALIN ATTUALE COMPAGNA DI ANDREA AGNELLI, E IL PRESIDENTE DELL’INTER STA BRIGANDO PER PORTARE AL SUO POSTO IL SODALE, NONCHÉ TESTIMONE DI NOZZE, GIOVANNI CARNEVALI, AD DEL SASSUOLO (MA C'E' ANCHE L'IDEA CHIELLINI) - IN CONSIGLIO FEDERALE SIEDEREBBERO COSÌ MAROTTA, CARNEVALI E CAMPOCCIA, IN QUOTA UDINESE MA LA CUI FEDE INTERISTA È NOTA A TUTTI. MILAN, JUVENTUS, NAPOLI E LE ROMANE RIMARREBBERO CON UN PALMO DI NASO…

giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…