gianluigi nuzzi

SANGUE, SOLDI, SESSO E SANTI: LE 4 ‘S’ DEL NUOVO LIBRO DI NUZZI - ‘VI SVELO COM’È MORTO PAPA LUCIANI, I MISTERI IRRISOLTI DI EMANUELA ORLANDI E LE MOLESTIE SESSUALI FIN NELLA CASA DEI CHIERICHETTI VATICANI. RIUSCIRÀ PAPA FRANCESCO A DEBELLARE IL ‘MAGMA NERO’ CHE INGOLFA I SACRI PALAZZI?’

 

Ignazio Dessì per http://notizie.tiscali.it/

libro presentato

 

Quanti misteri son passati per le imponenti sale del Vaticano nelle varie epoche e quanti ancora ne custodiscono le antiche mura? Su questi accattivanti argomenti cerca di gettare ancora una volta luce un libro (il quarto della serie) di Gianluigi Nuzzi, Peccato Originale, Edizioni Chiarelettere. Il giornalista – famoso per le sue inchieste sugli aspetti più scottanti delle cronache nascoste della Chiesa di Roma – solleva il velo su alcuni fatti eclatanti che – purtroppo – ne  hanno caratterizzato la storia recente. Dai tanti misteri ancora irrisolti sulla scomparsa di Emanuela Orlandi al rapporto tra Papa Luciani e Marcinkus, dal conto dorato di Madre Teresa presso lo IOR alle testimonianze sugli abusi sessuali a danno di minori dentro il territorio della Santa Sede.

 

Un discorso condotto seguendo il filo rosso che sembra caratterizzare lo scontro continuo tra poteri contrapposti e inconciliabili, quasi si perpetuasse, anche all’interno di quel perimetro sacro,  il perenne conflitto tra bene e male, come conferma ai nostri microfoni l’autore.

 

Qual è il filo conduttore della tua ricerca, Gianluigi?

“In questo ultimo saggio sono andato a cercare le verità mancanti a completamento di quanto riportato negli altri libri precedenti, cercando di intrecciare i fili rossi di quella stessa ragnatela che soffoca Papa Francesco e le sue riforme: il filo dei soldi e degli affari, del sesso e del sangue. Mi sono chiesto perché l’attuale Pontefice  viene bloccato nel suo tentativo di cambiamento. Chi lo ostacola? Ho scoperto trattarsi di un male antico, un blocco di potere esistente dall’epoca di Marcinkus, e che magari, come un Gattopardo di letteraria memoria, cambia pelle ma rimane sempre uguale, opponendosi alla trasparenza e alle riforme. Un blocco che cerca di salvaguardare i propri interessi”.

 

gianluigi nuzzi (2)

Inquietante,  a proposito del mistero sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la vicenda della “trattativa tra il procuratore di Roma e i monsignori”.

“Siamo nella fase cruciale delle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, quando pochi anni fa si stava stringendo il cerchio per arrivare alla verità sulla fine del messo pontificio scomparso negli anni ottanta. Si avviò allora una trattativa segreta tra il capo dei Pm di Roma, Giancarlo Capaldo, titolare dell’inchiesta sull’omicidio di Emanuela Orlandi, e alcuni monsignori del Vaticano. Ci sono stati degli incontri riservati, una sorta di trattativa.

 

Da una parte esponenti della Santa Sede avrebbero fatto capire a Capaldo di potergli dare una verità e addirittura indicargli dove si trovava la tomba di Emanuela Orlandi (esistono su questo le testimonianze oculari di chi ha assistito a questi incontri riservati), dall'altra si chiedeva di chiudere l’inchiesta e di traslare il corpo di Renatino De Pedis, che all’epoca era ancora sepolto nella cripta di Sant’Apollinare a Roma.

 

EMANUELA ORLANDI

Io vorrei conoscere i contenuti di questi incontri più a fondo, ma già il fatto che ci sia stata una trattativa simile, tra due stati diversi, il Vaticano e l'Italia, è importante. Una trattativa che per altro non ha portato a nulla: oggi il corpo di De Pedis non è più in quella basilica e ancora non si sa che fine abbia fatto Emanuela Orlandi (rimane in cielo, come disse Papa Bergoglio al fratello della ragazza, Pietro). Su questa notizia della trattativa la prima traccia me l’aveva data il regista Roberto Faenza, che aveva da poco realizzato un film su Emanuela, fiction che si conclude  con questo incontro. E’ venuto fuori che non era solo un film, e che davvero c’erano stati parecchi incontri tra questi magistrati e i monsignori del Vaticano”.

 

 

Altrettanto choccante il racconto del rapporto tra Papa Luciani e il cardinale americano Marcinkus, deus ex machina dello IOR.

EMANUELA ORLANDI

“Siamo negli anni 70, quando il patriarca di Venezia, il futuro Papa Luciani, incontra Marcinkus nel torrione dello IOR. Uno scontro drammatico tra due mondi diversi, tra chi voleva la Chiesa dei poveri e chi diceva che la Chiesa non si amministra con gli Ave Maria. Quel capitolo lo intitolo L’omicidio morale di Papa Luciani. Ho scoperto quello che lui era riuscito ad approfondire in quei 33 giorni di pontificato: una situazione incompatibile con Luciani. Credo che l’infarto, da cui adesso la storia dice sia stato colpito, sia frutto di quel magma nero che descrivo, di incontri, di affari e lingotti d’oro che davano poco ossigeno ad Albino Luciani”.

 

WOJTYLA e Marcinkus

Su Madre Teresa dici che aveva un conto presso lo IOR “talmente grande che se lo avesse chiuso l’Istituto avrebbe rischiato il default”. Ciò lancia delle ombre su di lei?

“Povera Madre Teresa di Calcutta, bisogna contestualizzare come questo emerge.  E’ vero quanto dici ma è anche vero un fatto: lei raccoglieva quei denari per aiutare i poveri del mondo. Il problema è chi gestiva quei soldi. Lei penso sia uno dei pochi punti fermi rimasti nella nostra vita, ma a gestire quel conto erano però le stesse persone che anni dopo avrebbero gestito le tangenti di tangentopoli e i soldi riciclati. Se Madre Teresa l’avesse saputo non ci avrebbe bevuto insieme, non dico un caffè, ma nemmeno un bicchier d’acqua".

 

 

Altro Capitolo doloroso è quello degli abusi sessuali su minori, tu racconti una storia molto forte, basata su una testimonianza.

“Ho raccolto la testimonianza di un giovane seminarista che in Vaticano ha assistito, nella sua cameretta del seminario, in una zona riservata ai chierichetti del papa dove dormono ragazzini minorenni, delle scuole medie, a circa 140 episodi  di abusi  ai danni di un suo compagno. Ho letto anche i messaggini di dolore della stessa vittima, che sostiene indirettamente il testimone che sta denunciando quei fatti, perché lui non ce la fa, come succede in tali situazioni.

bergoglio ratzinger

 

La storia è ancor più inquietante perché, per la prima volta, questo accade all’interno delle mura vaticane, e finora quei mondi non erano rimasti coinvolti in vicende di possibile o presunta pedofilia. Credo ci sia da approfondire in merito, anche perché poi c’è stato un altro testimone che a maggio, in Piazza San Pietro, ha consegnato al Pontefice una lettera. Ci sono insomma più voci che ho cercato di raccogliere e mettere in ordine in quello che è il capitolo sui Chierichetti del Papa. Ragazzi tra i quali si scelgono anche quelli che andranno a servire messa nella basilica di Piazza San Pietro”.

madre teresa e lady diana

 

Un’ultima domanda: a tuo avviso c’è in seno alla Chiesa qualcuno che sa e non parla? E Papa Francesco in quale misura dovrà fare ancora i conti con certe situazioni aberranti?

“Sicuramente in Vaticano c’è chi conosce le cose e non parla. Lo testimonia la fine che ha fatto il seminarista di cui si diceva, allontanato dal seminario nel momento in cui ha denunciato quanto visto con i suoi occhi. Credo anche che in Vaticano, sul presunto orco, ci sia un dossier. Storie simili gridano vendetta e Papa Francesco deve cercare in tutti i modi di aggredire il fenomeno e smantellarlo. Il problema è che ci vogliono la forza necessaria e le alleanze adeguate in Curia”.

 

madre teresa e joseph ratzinger

 

Ultimi Dagoreport

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...