hillary clinton cjpg

SARÀ ANCHE LA PRIMA DONNA CANDIDATA ALLA CASA BIANCA MA GLI AMERICANI DETESTANO HILLARY CLINTON - PESANO I 25 ANNI VISSUTI SEMPRE IN PRIMA LINEA PRIMA COME FIRST LADY, POI COME SENATRICE E SEGRETARIO DI STATO - E SANDERS LE HA SFILATO IL SOSTEGNO DEI GIOVANI

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

hillary clinton caffehillary clinton caffe

 

Hillary Clinton ha vinto la nomination del Partito democratico superando la fatidica soglia di 2.383 delegati. «Siamo alla soglia di un momento storico» ha esultato l' ex first lady: è lei il primo candidato donna alla Casa Bianca in 240 anni di storia Usa. Ma il fronte democratico è diviso su di lei.

 

hillary clinton campagna elettoralehillary clinton campagna elettorale

Poteva essere un trionfo, invece è una vittoria dimezzata. Hillary Clinton è la prima donna nei 240 anni della storia politica americana a conquistare la «nomination» per la Casa Bianca, 8 anni dopo la bruciante sconfitta subita da un senatore esordiente. Era il 7 giugno del 2008 quando lei gettò la spugna concedendo la vittoria delle primarie a Barack Obama: «Non abbiamo infranto ancora il tetto di vetro che ci frena, ma grazie ai vostri voti adesso quel soffitto ha 18 milioni di crepe».

 

Ora, stando ai calcoli della Ap che le ha attribuito i 2.383 delegati necessari per sfidare Donald Trump anche prima del risultato della California e degli altri 5 Stati che hanno votato stanotte, quella barriera è andata finalmente in frantumi. Evento storico, una grande rivincita. Ma il clima è cupo: la Clinton prevale in un fronte democratico mai così diviso.

SELFIE DI KIM KARDASHIAN E HILLARY CLINTONSELFIE DI KIM KARDASHIAN E HILLARY CLINTON

 

Un quarto di secolo vissuto da protagonista sulla scena politica - «first lady», senatrice, segretario di Stato - pesa molto più del previsto sulla sua immagine: alcuni errori che erano sembrati peccati veniali sono diventati, invece, macigni impastati di arroganza del potere sulla strada della presidenza.

 

BILL HILLARY CLINTONBILL HILLARY CLINTON

L'asprezza della campagna di Bernie Sanders le ha fatto perdere il sostegno dei giovani. I maschi bianchi voteranno in maggioranza per il miliardario repubblicano, mentre la Clinton può contare sul sostegno delle minoranze nere e ispaniche. Divise anche le donne e perfino le femministe. Alcune celebrano l' evento storico ma altre, come Camille Paglia, trattano Hillary da «infiltrata»: prodotto della cultura maschilista, arrivata sulle soglie della Casa Bianca sgomitando e grazie al marito Bill.

 

Si spiega così il paradosso di un personaggio che, secondo i sondaggi Gallup, è stato per 20 anni consecutivi la donna più ammirata d' America ma oggi appare il candidato più divisivo tra quelli presentati dai democratici a un' elezione presidenziale. E resta l' ombra di una possibile incriminazione per il caso delle sue email ministeriali.

hillary clinton 3hillary clinton 3

 

C'è chi pensa che le cose potrebbero cambiare in meglio per lei se oggi, finite le primarie, Sanders smettesse di attaccare e desse il suo «endorsement» alla Clinton. Lei fece così otto anni fa con Obama, ma è difficile che un candidato radicale che l' ha criminalizzata per tutta la campagna elettorale e che ancora ieri parlava di una «convention» contestata, ripercorra quel copione.

 

E anche se lo facesse dando un contrordine ai suoi «supporter» (domenica Obama ha chiamato Sanders e l'ha tenuto al telefono mezz'ora cercando di convincerlo che è ora di fare un passo indietro per evitare che una Clinton logorata venga sconfitta da Trump) è assai improbabile che i ragazzi che hanno urlato per mesi «Bernie o il disastro» e che hanno tirato mazzi di banconote false contro l'auto della candidata accusata di pensare più agli affari che alla politica, l'8 novembre vadano a votare per lei.

hillary clinton 1hillary clinton 1

 

Le uniche buone notizie per i democratici vengono da un fronte repubblicano ancor più devastato, in balia di un candidato totalmente incontrollabile. A una capacità diabolica di demolire con la sua dialettica gli avversari, Trump unisce anche quella di fare a pezzi l'ideologia del partito conservatore e le sue stesse fondamenta come ha fatto lunedì con un discorso dalle venature razziste col quale ha messo i dubbio l' attendibilità delle sentenze dei giudici di origine ispanica. Inaccettabile, hanno gridato all' unisono i leader repubblicani, ma nessuno, per ora, sconfessa il candidato.

camille pagliacamille paglia

 

hillary clintonhillary clintonJOE BIDEN E HILLARY CLINTON  JOE BIDEN E HILLARY CLINTON bernie sanders bernie sanders SANDERSSANDERSbill clinton bernie sanders con la moglie janebill clinton bernie sanders con la moglie janeOBAMA JOE BIDEN E HILLARY CLINTONOBAMA JOE BIDEN E HILLARY CLINTON

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO