vito bardi antonio tajani christian solinas matteo salvini giorgia meloni

SARDO NEL BUIO – SALVINI HA CEDUTO SULLA SARDEGNA E ORA MINACCIA FORZA ITALIA SULLA BASILICATA: L’OBIETTIVO DELLA LEGA È COSTRINGERE IL GOVERNATORE VITO BARDI, FEDELISSIMO DI TAJANI, A RINUNCIARE ALLA CANDIDATURA – DOPO LA RESA SU SOLINAS, IL “CAPITONE” HA DATO L’ORDINE AI SUOI: “ORA SARÀ BATTAGLIA”. MA RISCHIA DI PERDERE ANCHE L’UMBRIA (E CHE ALLA FINE, IN BASILICATA, LA MELONI PROPONGA UN TECNICO)

1 - SOLINAS SACRIFICATO IN SARDEGNA MA ORA LA LEGA CHIEDE LA BASILICATA

Estratto dell’articolo di Alessandro Di Matteo per “La Stampa”

 

CHRISTIAN SOLINAS - MATTEO SALVINI

Il domino del centrodestra si snoda come previsto: in Sardegna la Lega deve mollare il presidente uscente Christian Solinas, peraltro indebolito dall'indagine per corruzione, ma adesso la prossima tessera che rischia di cadere è quella di Vito Bardi, il presidente della Basilicata che gli uomini di Matteo Salvini già mettono in discussione.

 

L'annuncio dell'accordo nell'isola lo dà lo stesso leader della Lega […] : «Ritengo che se un sindaco o un governatore ha lavorato bene può essere ricandidato». D'altro canto, continua, «per me l'unità del centrodestra, della coalizione che hanno votato gli italiani, viene prima di logiche di partito o personali».

 

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju 1

Una linea poi ribadita con una nota del partito: «La Lega, come da insegnamento di Silvio Berlusconi, è consapevole che l'unità del centrodestra è un valore da difendere. Per questo, il partito ricompatterà la coalizione anche in Sardegna, con senso di responsabilità e per amore dell'isola, nonostante lo sconcerto per le iniziative di parte della magistratura».

 

L'inchiesta su Solinas ha sicuramente contribuito a chiudere la discussione, ma di fatto la sorte del presidente uscente sembrava già segnata da giorni, almeno a sentire FdI. Che in serata diffonde una nota di soddisfazione e chiede anche al Partito sardo d'Azione di essere della partita: «Chiediamo di voler contribuire alla prosecuzione di un progetto politico di centrodestra».

 

andrea crippa

L'esito è quello che in FI temevano, perché era chiaro a tutti che il passo indietro di Solinas - sostenuto appunto da Lega e Partito sardo d'azione - avrebbe aperto la discussione sulle altre regioni, una in particolare.

 

Andrea Crippa, numero due di Salvini, ieri è tornato sul punto: «La Lega in Sardegna ha fatto uno sforzo […] importante. Credo che adesso c'è un altro partito che dovrebbe fare lo stesso sforzo, se contano le percentuali dei partiti, in questo momento la Lega è in credito». Quel partito è appunto Forza Italia, che secondo i leghisti dovrebbe fare un passo indietro in Basilicata.

 

VITO BARDI - ANTONIO TAJANI

Peccato che il segretario di FI per ora non intenda sentire ragioni. Un passo indietro di Bardi «non esiste», secondo il capogruppo di Fi alla Camera Paolo Barelli. «Decidono Meloni, Tajani e Salvini ma vi posso dire che non esiste. La cosa non è proprio in discussione. Lo ha detto anche Tajani».

 

Della vicenda, però, si parlerà con più calma. Le liste per la Sardegna vanno chiuse in questo fine settimana, mentre per la Basilicata i tempi sono più lunghi perché si voterà insieme alle Europee. C'è tempo per trovare una sintesi […] . Anche perché le questioni sul tavolo sono diverse: date per scontate le ricandidature di Aberto Cirio(Fi) in Piemonte e di Marco Marsilio(FdI) in Abruzzo, c'è da capire se verrà riconfermata Donatella Tesei per le elezioni in Umbria previste in autunno.

 

andrea crippa salvini

Ma, soprattutto, c'è quella che un parlamentare di Fi definisce «la vera battaglia», cioè la candidatura per le elezioni in Veneto nel 2025. […]

 

2 - SALVINI VUOLE RIFARSI CON FORZA ITALIA "NON SAREMO NOI GLI UNICI A PAGARE"

Estratto dell’articolo di  Francesco Olivo per “La Stampa”

 

Un minuto dopo la resa sulla Sardegna, Matteo Salvini ha dato l'ordine: «Ora sarà battaglia». La Lega non ha ottenuto nulla per il suo "sacrificio", non il terzo mandato dei governatori e nemmeno un'altra Regione e quindi non finisce qui. Il terreno, sfumata la conferma di Christian Solinas sull'isola, diventa la Basilicata.

 

LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

«Ora spingiamo», dice il vicepremier ai colonnelli del partito. Insomma, l'appoggio senza entusiasmo dato al candidato governatore di Giorgia Meloni non significa affatto che la partita complessiva delle regionali sia conclusa. Anzi, i segni della tensione si sfogano anche sull'attività del governo: Fratelli d'Italia ha deciso di stralciare dal decreto sull'election day la norma che portava a tre i mandati dei sindaci dei Comuni sotto i quindicimila abitanti.

 

Il Carroccio rivendica «la generosità dimostrata» […] . Il sottotesto è: adesso tocca agli altri. «Spingere», infatti, nel gergo leghista, vuol dire per esempio pretendere «di non essere noi gli unici a pagare», dice Andrea Crippa, nel corridoio dei fumatori di Montecitorio.

VITO BARDI

 

Il vicesegretario […]  allude a una sorta di ritorsione su Forza Italia. «Faccio un ragionamento semplice - dice, prima di ripartire per la Sardegna - la regola della conferma dei presidenti uscenti è saltata prima in Sicilia, a danni di un governatore di Fratelli d'Italia, e ora in Sardegna dove è saltato uno nostro. Ora a chi tocca?».

 

Secondo Crippa è una domanda retorica: tocca a Forza Italia, quindi alla Basilicata del governatore Vito Bardi. E a chi deve andare questa Regione? Crippa risponde: «Fratelli d'Italia dice che bisogna rispettare le proporzioni elettorali, benissimo, loro hanno avuto la Sardegna e adesso veniamo noi. Ci tocca la Basilicata». Il candidato è già stato individuato dal Carroccio: Pasquale Pepe, ex senatore e commissario del Carroccio a Potenza.

 

MATTEO SALVINI - CHRISTIAN SOLINAS

[…] Meloni è soddisfatta di aver ottenuto il via libera di Salvini a Truzzu e pensa che per il momento basti così. La soluzione che la premier ha in mente per la Basilicata non è quella di Forza Italia, Bardi non ha il gradimento di FdI, ma i piani non prevedono di assegnare la regione alla Lega.

 

La terza via è optare per un candidato civico, con un profilo simile a quello del presidente della Confindustria regionale Francesco Somma, che per il momento si è tirato indietro dalla corsa. Se non sarà Somma, insistono in Fratelli d'Italia, si troverà un profilo simile.

 

vito bardi con silvio berlusconi

La linea in ogni caso è quella di smarcarsi dalle polemiche tra alleati, far depositare la polvere, evitando nuovi strappi nell'immediato, per andare all'incasso nei prossimi mesi, considerando che in Basilicata si voterà con tutta probabilità a giugno.

 

[…] Meloni ha tutto l'interesse di non indebolire un partito che per la prima volta dopo la morte di Silvio Berlusconi, si confronterà con le urne, con tutti i rischi che comporterà, anche per la stabilità della maggioranza. Una delle vittime di queste tensioni […] è la norma che doveva aumentare il numero di mandati dei sindaci dei centri che vanno dai 5 ai 15 mila abitanti. Il provvedimento […] era contenuto in un decreto che accorpa le date delle elezioni amministrative ed europee. La paura di Fratelli d'Italia è che al momento di convertire il decreto la Lega possa avere la tentazione di presentare un emendamento per estendere il terzo mandato anche ai presidenti di Regione […]

zaia salvinivito bardi

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…