le cene tra vip in francia

PARIGI VAL BENE UNA MAGNATA COL VIRUS - SCANDALO IN FRANCIA PER LE CENE CLANDESTINE TRA VIP E (FORSE) MINISTRI: MENTRE LA POLITICA DECIDEVA PER IL LOCKDOWN, I MEMBRI DEL GOVERNO DI MACRON SONO ACCUSATI DI ESSERSI "ATTOVAGLIATI" SENZA MASCHERINE (LASCIATE PROPRIO ALL'INGRESSO), FRA CAVIALE E CHAMPAGNE - LA PROCURA INDAGA SU DUE VIDEO (POCO CHIARI) E ORA IL PAESE VUOLE I NOMI DEI PARTECIPANTI E LE DIMISSIONI

Francesco De Remigis per "il Giornale"

 

le immagini delle cene clandestine in francia

Menù serali da 200 a 500 euro alla faccia del coprifuoco. Una quarantina di invitati. Due diversi luoghi di lusso. E un reportage con telecamere nascoste. Questi gli ingredienti dello scandalo che ha travolto il governo francese su cui ora indaga anche la procura della Repubblica: eventi vip nel cuore di Parigi alla vigilia del terzo lockdown.

 

inchiesta in francia sulle presunte cene fra vip

Cene clandestine, in cui potenti vari si incontrano in barba ai divieti. Tra loro, due giornalisti imbeccati da una «spiata». Fanno domande, filmano e proseguono fino a scoprire altre cene a cui avrebbero partecipato pure ministri e deputati.

 

Questo la Francia ha visto in un video non proprio nitido venerdì sera. E ha continuato a guardarlo, provando a riconoscere «colpevoli» illustri, politici che però non sono emersi. E l'hashtag #vogliamoinomi spopola.

il menu delle cene chic

 

Siamo in un ristorante sotterraneo, in un quartiere chic. Caviale, Champagne e piatti dei migliori chef. Non sarà che la stessa politica che ha deciso di riconfinare l'Esagono per un mese, costretto i negozi a chiudere, si rintana nei club della Ville Lumière a fare bisboccia alla faccia del distanziamento?

 

le cene tra vip in francia

In queste serate, infatti, i gesti barriera sarebbero stati «dimenticati». Anzi, obbligatorio togliere la mascherina, lasciarla all'ingresso come un orpello che non ha ragione d'esistere sulle labbra dei privilegiati.

 

«Una volta entrati, niente Covid, è un club privato», dice uno dei promoter nel video di M6, tra camerieri senza protezioni e ospiti in effusioni ravvicinate. La ministra per la Cittadinanza Marlène Schiappa è durissima: «Se ministri o deputati hanno partecipato a cene clandestine di lusso a Parigi, come afferma M6, devono essere perseguiti, chi viene riconosciuto si dovrebbe dimettere».

 

parigi in lockdown

Il ministro dell'Interno Gérald Darmanin incarica il prefetto di «verificare le informazioni trasmesse». Ci sono però dubbi sulla veridicità complessiva della denuncia tv. Solo un ristorante è stato filmato direttamente. Le immagini dell'altro locale, che avrebbe ospitato i ministri, arrivano per vie traverse: «Sono 560 metri, qui puoi avere 6, 8, 10 persone nelle varie sale».

 

Uno dei protagonisti - uscito allo scoperto - si vantava così già il 1° febbraio. È il collezionista Pierre-Jean Chalençon, che ha le chiavi del Palais Vivienne nel II arrondissement.

 

emmanuel macron parla ai francesi

Tra i promotori di queste cene diventate business con la chiusura dei ristoranti da ottobre, Chalençon accenna ai «molti amici nel governo». Per esempio «Attal, che verrà presto a cena» al Palais Vivienne.

 

Il portavoce dell'esecutivo Gabriel Attal, chiamato in causa, ieri ha fatto sapere di non conoscere Chalençon e di non aver «mai partecipato a nessuna cena o serata, non ho creduto neppure per un secondo a questa storia». Il ministro Darmanin ipotizza la gogna pubblica affinché siano «perseguite e condannate quelle persone».

 

La caccia diventa fruttuosa. Identificato da Libération anche lo chef delle star Christophe Leroy. Franceinfo è infine riuscita a risalire al locale del presunto misfatto ministeriale: un ritratto di Napoleone lascia pochi dubbi. Sarebbe proprio il Palais Vivienne gestito da Chalençon.

 

lo chef christophe leroy

Il 14 marzo, Chalençon annunciava infatti su Instagram un «momento eccezionale al Palais Vivienne il 1° aprile», una «cena serale». Annuncio ora rimosso. Il collezionista di cimeli napoleonici, tradito dalla sua passione, ha prima smentito su Twitter ritenendo «falso e calunnioso» il reportage di M6 che lo vede coinvolto. Poi, tramite legale, ha ammesso di essere la persona che dice d'aver «cenato in due o tre locali con un certo numero di ministri». Ma precisa: «Era solo umorismo». Le cene vip sono invece realtà: la polizia ne ha già scovate decine.

emmanuel macron annuncia il secondo lockdownemmanuel macron annuncia il secondo lockdown 2emmanuel macron annuncia il secondo lockdown 1macron

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…