SCARANO’S VERSION: “LA MIA, UNA BATTAGLIA CONTRO L’ABUSO DEI SUPERIORI LAICI CHE I CARDINALI COPRIVANO SOTTO RICATTO”

Paolo Rodari per "La Repubblica"

Un report di 89 pagine con «importanti indicazioni di abusi finanziari». È parte dell'esito dell'indagine interna allo Ior, commissionata per ordine del presidente Ernest Von Freyberg sui conti di monsignor Nunzio Scarano e relativa a transazioni avvenute nel corso degli ultimi dieci anni.

Nella banca vaticana, insomma, il profilo del cliente sembra chiaro. Tanto che la sua credibilità sarebbe limitata, nonostante in una missiva spedita il 20 luglio direttamente a Papa Francesco dal carcere Regina Coeli lo stesso Scarano dichiari: «Io non ho mai riciclato denaro sporco, non ho mai rubato, ho cercato di aiutare chi chiedeva aiuto».

Accusato di aver partecipato al tentativo di far rientrare in Italia circa 20 milioni di euro dalla Svizzera, Scarano, ex responsabile del servizio di contabilità analitica dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), chiede al Papa di potergli «consegnare i documenti» che - dice - «rafforzano fortemente il
Suo grande e coraggioso operato per riordinare finalmente la triste realtà amministrativa, economica e finanziaria della Santa Sede e tutti gli abusi annessi e connessi».

Dice: «Circa le mie operazioni bancarie presso lo Ior, sono state sempre fatte sotto consiglio della direzione dei signori dirigenti e giammai ho abusato di cortesie o cose di altro genere. Sempre tutto secondo la legge canonica dello Ior. Ho usato denaro per opere di bene». E ancora: «La documentazione in mio possesso è prova della mia onestà e delle battaglie contro l'abuso dei miei superiori laici, coperti da alcuni cardinali che erano e sono rimasti come i famosi scheletri degli armadi e ben ricattati, usati e gestiti dai miei superiori laici».

Chi? Scarano fa nomi precisi: «Chiesi udienza al cardinale Angelo Sodano ma l'astuto e furbo monsignor Giorgio Stoppa riuscì a non farmi ricevere e per giunta punirmi, spostandomi in altro ufficio e facendomi continuamente controllare... Perché?».

Lo Ior ha su Scarano idee precise.
Il report interno è già stato trasferito dal nuovo chief risk officer Antonio Montaresi all'Autorità d'Informazione finanziaria (Aif), la quale ha informato il promotore di giustizia Raffaele Coppola. Quest'ultimo sembra disposto a collaborare direttamente con la Procura di Roma non solo su questo caso, ma anche su altri eventuali illeciti lo screening sui conti dello Ior portato avanti dalla società di consulenza Promontory potrà rilevare.

La «piena collaborazione» che le autorità vaticane intendono mettere in campo con le autorità italiane potrebbe portare a una svolta importante.
Italia e Vaticano, infatti, sono in procinto di raggiungere un accordo che consente per la prima volta un regolare scambio di informazioni finanziarie tra i due Stati per combattere il riciclaggio di denaro.

L'accordo è una sorta di memorandum d'intesa sottoscritto sia dall'Aif che dal suo equivalente italiano, l'Unità di informazione finanziaria (Uif). Memorandum analoghi la Santa Sede ne ha già stipulati con altre giurisdizioni, ad esempio gli Stati Uniti. Quello con l'Italia è in via di ultimazione e, in sostanza, necessiterebbe soltanto della firma che potrebbe arrivare a giorni.

La sensazione è che per la prima volta sia il Vaticano a spingere affinché l'accordo arrivi prima che altri casi vengano rilevati. Il memorandum avrebbe valore retroattivo e permetterebbe una collaborazione anche su casi pregressi.

Se il report interno allo Ior rileva indicazioni chiare su Scarano, nessuno oltre il Tevere si spinge a dire che l'accusa fatta dallo stesso monsignore secondo cui alcuni «in alto» sapevano dei suoi movimenti sia del tutto falsa. L'impressione è che nei dicasteri finanziari della Santa Sede diverse illegalità fossero (almeno in passato) avallate, o quanto meno consentite, dall'alto.

L'ultima stagione è stata parecchio travagliata. Le dimissioni dell'ex presidente Ettore Gotti Tedeschi sono avvenute senza che venisse fugato il sospetto che l'economista e banchiere piacentino sia stato accantonato in virtù della sua volontà di trasparenza. Gotti Tedeschi, in un memoriale che il suo legale disse «redatto in un momento di grande tensione e preoccupazione» fece i nomi di coloro che fecero pressioni per bloccare la sua iniziativa.

Per fare pulizia Francesco non solo ha creato una commissione d'inchiesta sullo Ior affidata al cardinale Raffaele Farina, ma ha anche istituito una commissione straordinaria per la riforma delle finanze vaticane affidata a laici esterni. La volontà di declerizzare l'intera struttura è evidente. Ed è doppiamente testimoniata dal fatto che dentro questa commissione è stata inserita una giovane donna, Francesca Immacolata Chaouqui, professionista nota e apprezzata nel mondo delle relazioni istituzionali.

La commissione vaglierà il lavoro e l'intera struttura non solo dello Ior, ma anche dell'Apsa, del Governatorato, della Prefettura degli affari economici e della Congregazione di Propaganda Fide, appunto i cinque importanti dicasteri della Santa Sede con competenze finanziarie autonome.

 

SCARANO B scarano LA GUARDIA DI FINANZA ACCOMPANGA MONSIGNOR SCARANO DOPO LARRESTO jpegIL PAPA NELLA FAVELA DI VARGINHA PAPA FRANCESCO JORGE BERGOGLIO SEDE DELLO IOR

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO