PHOTOSHOCK! - LA KYENGE POSTA SU FACEBOOK UNA FOTO TAROCCATA DI LEI E WOJTYLA E LA LUCARELLI LA SBERTUCCIA: CON LE FORBICINE E LA COLLA STICK SAREI RIUSCITA A FARE DI MEGLIO - L’AUTORAZZISMO DELLA KYENGE: SBIANCATA E SENZA I CAPELLI AFRO

Selvaggia Lucarelli per "Libero quotidiano"

I fatti: due giorni fa l'ex ministro Kyenge, ora candidata alle europee, posta sulla sua pagina facebook una foto di lei bambina in cui stringe la mano a Papa Wojtyla. Ovviamente, nel giorno in cui viene proclamato santo, con tanto di frase commossa a corredare il ritratto: «Oggi per me una giornata emozionante».

Il problema è che è stata una giornata emozionante anche per chi ha visto la foto, perché anche senza avere un master in photoshop, è subito evidente che quella foto è vera quanto uno zigomo della Ferilli. Io con le forbicine per le unghie e la colla stick dell'astuccio dei Pokemon di mio figlio, sarei riuscita a fare di meglio. Le avrei aggiunto pure Iron Man che sgranava il rosario sullo sfondo.

Molti elementi risultano bizzarri in quella foto: intanto il fatto che il Papa abbia più mani di un ladro sulla metropolitana nell'ora di punta. Ne ha una che gli spunta dalla spalla sinistra,una che stringe a sua volta lamano piccola e deforme dell'alieno dell'area 51 incollata ad una povera ragazza inconsapevole e un'altra che stringe la mano della piccola Kyenge. La quale, a dirla tutta, mostra qualche elemento sospetto di troppo, oltre al suo precedente ministero. Intanto, il fatto che abbia il mento di Giuliano Ferrara, poi il collo del maglione eccessivamente largo, la testa scontornata in maniera decisamente rozza e un maglione che emana più luce di un primo piano di Paola Ferrari.

Naturalmente, l'utilizzo criminale di photoshop non sfugge alla rete e ai commentatori della sua pagina facebook, che l'accusano in massa di fare bieca propaganda elettorale per accaparrarsi i voti dei cattolici. Del resto, chi usa gli 80 euro, chi Dudù, chi il Papa, non è che ci sia nulla di nuovo sotto il sole. Il meglio però deve ancora venire, perché la Kyenge è tenuta a dare una qualche spiegazione.

E allora decide di zittire le male lingue che insinuano di essersi inventata l'incontro col Papa tirando fuori la foto originale. O meglio, quella che lei sulla sua pagina facebook (dopo aver rimosso quella tarocca) descrive come «foto originale dell'incontro col Papa. Archivi vaticani». E qui il mistero si infittisce perché la foto è, di fatto, un'altra foto.

A parte qualche elemento simile (la ragazza che le sta accanto e forse il volto della Kyenge) sono diversi lo sfondo, le posizioni delle ragazzine intorno a lei, gli abiti, il volto del papa, lamano del Papa con e senza anello, le espressioni, gli orecchini, tutto. Ma, soprattutto, è diversa la Kyenge. Molto diversa. E questa è forse la faccenda più incredibile di questo ingenuo taroccamento.

Nella foto originale, l'ex ministro è una ragazzina dai tratti marcatamente afro, con delle belle mani scure, una testa di capelli neri riccissimi e una veste bianca un po' informe,modello prima comunione. Nella seconda i capelli sono praticamente rasati, le mani sono tagliate (se ne scorge solo una che stringe quella del Papa) e il vestito viene convertito in un maglioncino bon ton da sciura milanese. Insomma, l'aria è decisamente meno afro e più europea.

A questo punto, la domanda è: perché? Perché una donna che ha fatto, legittimamente, della lotta al razzismo la sua bandiera, posta una foto ridicolmente taroccata in cui lei sembra un po' meno africana? Che bisogno c'era? Perché non dà una spiegazione decente? Se io pubblico una mia foto ritoccata so che è ritoccata, anche se il criminale che ci ha messo mano è uno del mio staff e non io. E non si può non spiegare come sono andate le cose.Perché io glielo dico, ex ministro.

Viene da pensare che non ci sia solo un po' di propaganda facile, ma anche dell'inquietante auto razzismo, nel suo gesto. Viene da pensare a Michael Jackson e al suo voler sembrare un po' più bianco. Viene da pensare che nei giorni in cui tutti postano il selfie con la banana al grido di «siamo tutti scimmie!», lei posti una foto in cui sembri un po' meno congolese. Ci dia una spiegazione seria del perché di quella foto tarocca. Illumini noi, non i suoi ritratti con photoshop. Grazie.

 

kyenge alla direzione pd COSIMO TORLO E CECILE KYENGE KYENGE E KAROL WOJTYLASean Lennon fa visita a Michael Jackson

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")