donald trump elon musk

LO SCAZZO TRA MUSK E TRUMP POTREBBE ESSERE L’INIZIO DI UN’ERA CUPA PER LE DEMOCRAZIECHE COSA SUCCEDEREBBE SE, DOPO MUSK, SI DOVESSERO RIBELLARE ALTRI GIGANTI TECH, ARCHITRAVI DEL MONDO DIGITALE, REGOLATORI DI INFRASTRUTTURE CIVILI E MILITARI, DI PRESIDI INDUSTRIALI E SANITARI? – E’ UNA TERRA SCONOSCIUTA ANCHE PER L’EUROPA CHE, FIUTATI I MOLTI PERICOLI, S’E’ DATA UNA SCOSSA: IN QUEST’OTTICA VANNO LETTI I CONTATTI SEMPRE PIÙ FREQUENTI DI MELONI CON IL SOCIALISTA SPAGNOLO SANCHEZ E IL RIAVVICINAMENTO TRA PALAZZO CHIGI E L’ELISEO, CAPACI, DOPO LA VISITA DI MACRON IN ITALIA DEL 3 GIUGNO, DI SCRIVERE UN COMUNICATO CONGIUNTO DI CUI NON TUTTI HANNO COLTO IL PESO: “L’ITALIA E LA FRANCIA INTENDONO RAFFORZARE IL LORO IMPEGNO COMUNE PER UN’EUROPA PIÙ SOVRANA” (CHE VUOL DIRE FINE DEL SOVRANISMO NAZIONALE)

Estratto dell’articolo di Andrea Malaguti per “La Stampa”

 

donald trump e elon musk come frankenstein

Sarà anche la cronaca di un divorzio annunciato, ma la caduta di Lucifero-Musk dal cielo del dio del Fight-fight-fight, Donald J. Trump, contiene aspetti psicopolitici tanto spettacolari quanto spaventosi, che costringono a un lavoro supplementare politologi, economisti e, soprattutto, psichiatri. […] L’uomo più potente della terra mette alla porta dello Studio Ovale l’uomo più ricco del globo, trasformando il suo ex munifico sostenitore in un “poveraccio con disturbi mentali”.

 

LA LITE MUSK TRUMP NELLA PRIMA PAGINA DEL NEW YORK POST

Considerato il carattere del Presidente americano, una reazione persino contenuta nei confronti di chi lo accusa, nella sostanza, di essere un pedofilo del giro Epstein. […] La riforma fiscale, il Big Beautiful Bill, destinata a moltiplicare il debito a Stelle e Strisce, il nodo ufficiale del contendere. Una legge “abominevole” secondo Musk, prima chiamato a risanare i complicati bilanci federali e poi defenestrato per insubordinazione e punito con il taglio ai sussidi per i produttori di auto elettriche. Dunque, anche a lui.

 

Una lotta nel fango tra affaristi incalliti, che […] può ribaltare il rapporto tra il potere economico, da sempre speculativamente vassallo e consustanziale ai governi, e quello politico, mai tanto contaminato dalle inestinguibili casseforti degli Unicorni dell’algoritmo. Tornano in mente le parole profetiche di J.D. Rockefeller: «Il potere economico è potere puro. E nel momento in cui cresce può trasformare il potere politico». Il burrascoso Trump II rende queste dimensioni indistinguibili.

elon musk riceve la chiave della casa bianca da donald trump

 

Non si era mai visto un uomo con i soldi e i poteri di uno Stato di media grandezza gridare in faccia il proprio disprezzo allo Stato stesso con toni così aggressivi, minacciosi e dirompenti. Elon Reeve Musk, bambino inquieto e bullizzato, adulto con un autodiagnosticatasi forma di autismo, geniale Guru di X (fu Twitter) amministratore delegato di Tesla e di ottomila satelliti, detiene il controllo del cielo e del cyberspazio, regola le reti Wi-Fi di metà degli Stati Uniti, domina le Guerre Stellari della volta celeste, condizionando le scelte militari in Russia e Ucraina e dialogando fraternamente con l’Imperatore cinese Xi Jinping e con il suo omologo indiano Narendra Modi.

 

elon musk riceve la chiave della casa bianca da donald trump

L’accelerazione tecnologica ha fatto di lui un imprescindibile Superuomo. Nemmeno il rissoso Donald Trump […] potrà derubricarlo a incidente della storia. L’ego ipertrofico di entrambi impedisce al momento reciproci passi distensivi. Ma che cosa succederebbe se, dopo Musk, si dovessero ribellare altri giganti tech, architravi della Nuova America, seconda pelle delle nostre vite, regolatori di infrastrutture civili e militari, di presidi industriali e sanitari? Siamo ufficialmente in una terra incognita.

 

Che il miliardario sudafricano non amasse realmente TheDonald lo si evince con chiarezza dalla biografia autorizzata scritta da Walter Isaacson, a cui Musk dice testualmente: «Non sono un fan di Trump, è un disturbatore. È il campione mondiale di stronzate. Ma voglio evitare dispute del cazzo con lui». Era il novembre del 2022.

donald trump elon musk

 

Forse MisterX, provando a succhiare la linfa vitale dell’immobiliarista della Casa Bianca, ha fatto una scommessa al di sopra delle sue forze o forse, come spesso gli è capitato, ha aperto la strada a un nuovo mondo, quello in cui i governi cedono il passo ai tecno-oligarchi degli algoritmi e alla tecno-politica dell’intelligenza artificiale. Musk è l’ultima pulce messa in riga dai regnanti eletti dal popolo o l’apripista di una nascente Era Oscura, indifferente agli argini sempre più sofferenti della democrazia? Non è lui stesso a dire di avere determinato l’esito delle presidenziali e di essere pronto a fondare e guidare un partito che metterebbe d’accordo “l’80% degli americani”? L’impressione è che questa storia sia solo all’inizio.

 

[…] Andrea Stroppa […]: «In questa storia perdono tutti», dice. «Musk e Trump hanno litigato come fanno gli amici, ma penso che faranno pace. Solo un comunista come Bannon, che ormai non ascolta più nessuno, può immaginare che Washington espropri SpaceX ed espella Elon».

 

donald trump elon musk usaid 2

Sicuro? «Ma non vi rendete conto delle idiozie che si dicono in queste ore? Gli ingegneri di Elon non lavorerebbero mai per nessun altro. Vi immaginate che cosa succederebbe senza di loro? Vedrete che presto Musk e Trump torneranno a divertirsi assieme, come è sempre successo». […] «Meloni non ha bisogno di Elon. Ormai la presidente del Consiglio è una star internazionale».

 

Usa un tono neutro, prima di affondare il colpo su un sistema Paese che gli pare arretrato, paralizzato dalla burocrazia e dalle lobby. «La classe dirigente è ridicola. Incapace di immaginare il futuro. Litigiosa. Impantanata. Buttano via le occasioni. Non vogliono Starlink, cioè i migliori? Bene, qual è l’alternativa? Viviamo in un Paese dove la banda larga è un disastro e i governatori sono intimoriti dall’idea di dire quello che pensano per paura di essere fatti fuori». E tu? «Io sono già stato fatto fuori. Non leggi quello che scrivono i social su di me?». Sarcasmo? «Dai, devo andare».

 

meme su elon musk e donald trump nella tesla

[…] l’imbizzarrimento muskiano, sommato alla volgare e costante inaffidabilità trumpiana, costringe le cancellerie europee a lavorare sottotraccia per tessere nuovi legami interni che mettano il Vecchio Continente al riparo da colpi di testa. Anche così si spiegano non solo il riarmo tedesco, ma anche il super attivismo francese e inglese e l’afasia di Giorgia Meloni su Kiev e su Gaza. È come se le capitali europee fossero a conoscenza di retroscena che spingono i Capi di Stato e di governo a ridurre la diffidenza reciproca nella consapevolezza di uno scenario completamente inedito.

 

Impossibile capire che cos’abbia nella testa TheDonald. Impossibile fidarsi di lui. Difficile anche pensare di mettere la propria sicurezza nelle mani di un privato – Musk appunto - che in preda a un momento di rabbia potrebbe disattivare qualunque infrastruttura difensiva solo per dimostrare che comanda lui. Nessun equilibrio politico può reggersi sul presupposto di privilegiati patti privati. È questa la morale del Fight Club americano.

 

ELON MUSK E DONALD TRUMP CON AUTO TESLA DAVANTI ALLA CASA BIANCA

Ed è in quest’ottica che vanno letti i contatti sempre più frequenti di Giorgia Meloni con il socialista spagnolo Pedro Sanchez e anche il riavvicinamento tra Palazzo Chigi e l’Eliseo, capaci, dopo la visita di Macron in Italia del 3 giugno, di scrivere un comunicato congiunto di cui non tutti hanno colto il peso. Un comunicato che al secondo capoverso recita così: «L’Italia e la Francia, fedeli al loro ruolo di Nazioni fondatrici della costruzione europea, intendono rafforzare il loro impegno comune per un’Europa più sovrana, più forte e più prospera, soprattutto orientata alla pace e capace di difendere i propri interessi e di proteggere i propri cittadini». Un’Europa sovrana. Fine del sovranismo nazionale. Spazio al sovranismo europeo. […]

Ultimi Dagoreport

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...

rafael - palantir

DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL ADVANCED DEFENSE’’ - E’ UNA DELLE TRE MAGGIORI AZIENDE ISRAELIANE NEL SETTORE DELLA DIFESA, CHE HA CONTRIBUITO AL SISTEMA DI DIFESA AEREA IRON DOME - GRAZIE AL SUCCESSO DELL’ULTIMA ARMA LASER, IRON BEAM 450, CAPACE DI INTERCETTARE E ABBATTERE DRONI, RAFAEL HA CONQUISTATO I MERCATI DEGLI STATI UNITI, EUROPA, ASIA, MEDIO ORIENTE, AMERICA LATINA E AFRICA - OTTIMI SONO I RAPPORTI CON LA PALANTIR DI PETER THIEL, “ANIMA NERA” DI TRUMP E DELLA TECNO-DESTRA USA, GRAZIE A UN SISTEMA DI INTERCETTAZIONI RAFAEL CHE FA A MENO DI INOCULARE SPYWARE NEL TELEFONINO, SOSTITUENDOLO CON UN LASER - IN CAMBIO DELLA TECNOLOGIA RAFAEL, THIEL AVREBBE PRESO A CUORE IL TRACOLLO ECONOMICO ISRAELIANO, PER GLI ALTISSIMI COSTI DELLA GUERRA A GAZA, RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI NEGLI STATI UNITI PER FINANZIARE IL GOVERNO DI NETANYAHU - CHE COMBINA LA RAFAEL NEL PORTO DI RAVENNA - DRONI RAFAEL: COME LA STRAGE DI GAZA DIVENTA UNO SPOT PROMOZIONALE VIDEO

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…

charlie kirk melissa hortman

FLASH! - MELONI E SALVINI, CHE OGGI PIANGONO COME PREFICHE PER L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, GRIDANDO ALL’’’ODIO E VIOLENZA DELLA SINISTRA’’, DOVE ERANO QUANDO IL 15 GIUGNO SCORSO LA DEPUTATA DEMOCRATICA DEL MINNESOTA, MELISSA HORTMAN, 54 ANNI, È STATA UCCISA INSIEME AL MARITO DA COLPI D’ARMA DA FUOCO, CUI SEGUÌ UNA SECONDA SPARATORIA CHE FERÌ GRAVEMENTE IL SENATORE JOHN HOFMANN E SUA MOGLIE? L’AUTORE DELLE SPARATORIE, VANCE BOELTER, ERA IN POSSESSO DI UNA LISTA DI 70 NOMI, POSSIBILI OBIETTIVI: POLITICI DEMOCRATICI, IMPRENDITORI, MEDICI DI CLINICHE PRO-ABORTO - PERCHÉ MELISSA HORTMAN NON È STATA COMMEMORATA ALLA CAMERA, COME KIRK?