SCORZA ITALIA – GUIDO SCORZA, COMPONENTE DEL COLLEGIO DEL GARANTE DELLA PRIVACY IN QUOTA CINQUE STELLE, HA LE IDEE CONFUSE: QUESTA MATTINA, A “TAGADÀ”, HA DETTO CHE L’OPZIONE DELLE SUE DIMISSIONI “RESTA”. QUALCHE ORA DOPO, A “UN GIORNO DA PECORA”, RINCULA: “LE PERCENTUALI DELLE MIE DIMISSIONI? ORA SONO MOLTO BASSE” - "IL PRESIDENTE STANZIONE AL TG1 HA PARLATO A NOME DELL'AUTORITÀ, DI TUTTI: MAI UN PASSO INDIETRO SE A CHIEDERLO È LA POLITICA, CONTRADDIREBBE L'INDIPENDENZA CHE ABBIAMO E CHE OGGI CI SI CONTESTA DI AVERE…”
SCORZA, OPZIONE DIMISSIONI RESTA, MA NON SU RICHIESTA POLITICA
(ANSA) - "Ho detto e ripeto che, per educazione e cultura, quando qualcosa va storto, e qui qualcosa è andato storto, sono abituato a fare prima autocritica e poi a puntare l'indice alla ricerca di altri responsabili e di altri colpevoli.
In questo processo di autocritica che però, per quanto mi riguarda, si celebra nel chiuso della mia coscienza, lasciavo ieri e lascio oggi sul tavolo, tra le tante opzioni, anche l'opzione delle dimissioni, perché credo sia giusto così.
Certamente no, e su questo credo di poter essere chiarissimo, perché lo chiede la politica: sarebbe un paradosso che da una parte ci si rimprovera, anche se la contestazione sembrerebbe non riguardare personalmente me, una non sufficiente indipendenza dalla politica, e poi dall'altra parte fosse proprio la politica a chiederci un passo indietro".
Lo ha detto Guido Scorza, componente del collegio del Garante per la Privacy, intervistato ieri a Tagadà, su La7. "Nel chiuso della mia coscienza, davanti allo specchio, nell'analizzare quello che sta capitando, le eventuali mie responsabilità personali che ancora per la verità non ho identificato neppure dopo aver visto Report, o se questo mi apparisse essere il bene dell'Autorità, che sopravvive al mio mandato, certamente tengo sul tavolo quella opzione", ha spiegato.
SCORZA, 'LE PERCENTUALI DELLE MIE DIMISSIONI? ORA MOLTO BASSE'
(ANSA) - Le percentuali delle mie dimissioni? "In questo momento sono particolarmente basse: vista l'ultima puntata di Report e letti i giornali, le contestazioni che mi sono state mosse sono piuttosto inconsistenti".
Lo dice Guido Scorza, componente del Garante Privacy, nel suo intervento a Un Giorno da Pecora su Radio1. Andrebbe avanti fino fine mandato, nel 2027?, gli viene chiesto. La risposta: "Mi piacerebbe farlo se ci saranno le condizioni, se riuscirò a garantire alle persone la serenità di essere giudicate in futuro da un membro del collegio assolutamente indipendente".
"Il presidente ieri ha parlato a nome dell'Autorità, di tutti: mai un passo indietro se a chiederlo è la politica, contraddirebbe l'indipendenza che abbiamo e che oggi ci si contesta di avere", aggiunge Scorza.
Quanto alla sua posizione, "ho detto, semmai davanti allo specchio, alla mia coscienza, mi convincessi che fare un passo indietro fosse giusto per garantire l'autorevolezza e l'indipendenza percepite, perché quelle vere non sono mai mancate, se fosse l'unica soluzione per restituire quella indipendenza e autorevolezza che l'Autorità merita, allora sì. Altrimenti il mio compito è restare".
PASQUALE STANZIONE - FOTO LAPRESSE
"Il mio ragionamento - ribadisce - è relativamente semplice: lascio sul tavolo l'opzione ma è e sarà eventualmente una scelta di coscienza". In ogni caso, continua Scorza, "nessuno me lo ha chiesto direttamente, se anche me lo chiedessero, rispondo che sono stato indipendente dalla politica in questi cinque anni, la mia prima scelta sollecitata dalla politica non saranno sicuramente le dimissioni".
Quanto alla richiesta di azzeramento del collegio avanzata da Giuseppe Conte, leader M5s, di cui Scorza è 'espressione' nel collegio del Garante, "un dialogo tra me e un movimento politico mentre faccio un lavoro che ha nell'indipendenza la sua cifra distintiva, mi sembra poco utile e poco costruttivo per tutti. Non ho mai parlato con loro in cinque anni e non inizierò un dialogo né con i Cinque Stelle né con altre forze politiche adesso".
agostino ghiglia inchiesta di report sul garante della privacy 1
Quanto alla polemica sulle spese, "a me non contestano rapporti privilegiati o anomali con la politica né spese più o meno folli: essendo l'unico residente a Roma non ho diritto a nessuno dei rimborsi dei quali oggi si discute".
Quanto all'Asl dell'Aquila finita sotto la lente del Garante e difesa dal suo ex studio legale, "ribadisco che da quell'associazione professionale ho esercitato il recesso cinque anni fa, un attimo prima di entrare in Autorità", dice Scorza. "In quella vicenda non ho votato, e anche se avessi votato, quel provvedimento è stato adottato all'unanimità e il mio voto sarebbe stato ininfluente".
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