mckinsey

CHI SCRIVE DAVVERO LE RIFORME IN EUROPA? LA DENUNCIA DI 73 PARLAMENTARI UE PROVA A FAR LUCE SUL MERCATO DELLE CONSULENZE D'ORO CHE LA COMMISSIONE SBORSA A SOCIETÀ COME EY, PWC, BLACK ROCK E MCKINSEY: IN TRE ANNI PAGATI 462 MILIONI DI EURO - MA OLTRE A UN PROBLEMA DI SOLDI C'È LA QUESTIONE DEL CONFLITTO D'INTERESSI E DEL CREDO NEO LIBERISTA DIETRO ALLE INDICAZIONI: METTERE LE MANI SU MATERIE COME FISCO, SANITÀ E LAVORO IMPLICA FARE SCELTE POLITICHE...

Giuseppe Liturri per “La Verità

 

le big four delle consulenze

Sapete chi ha «aiutato» l'Italia a scrivere le riforme del mercato del lavoro, con fattura gentilmente pagata dalla Commissione? Il gigante internazionale della consulenza Ey. E chi ha collaborato col Belgio per la progettazione della riforma fiscale? L'altro gigante Pwc. Che però, secondo le rivelazioni dello scandalo Luxleaks, assieme alle altre «big four» ha anche fornito a 340 multinazionali gli strumenti (complessi schemi societari) per evitare il pagamento delle tasse. Stessa cosa è accaduta all'Estonia e alla Francia.

 

Nulla di illecito, ci mancherebbe. Ma il problema resta ed è enorme, al punto che martedì scorso ben 73 europarlamentari hanno scritto e firmato una ben dettagliata lettera alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e al vice presidente esecutivo Valdis Dombrovskis esprimendo preoccupazione circa le notizie rivelate dal sito Euractiv.com lo scorso 18 e 19 marzo e chiedendo ben dettagliate spiegazioni.

 

blackrock

Tutto nasce dal programma per il sostegno alle riforme strutturali, lanciato dalla Commissione nel 2017, con l'obiettivo di fornire assistenza tecnica agli Stati membri per la progettazione delle riforme strutturali.

 

A questo scopo, la Commissione metteva a disposizione sia risorse interne che esterne provenienti da organizzazioni internazionali e società private di consulenza. Si è passati in pochi anni da una «modesta» spesa di 22 milioni nel 2017 a 85 milioni nel 2020 (462 milioni complessivi nel periodo 2016-2019) e una spesa prevista nel prossimo settennio di 864 milioni.

 

blackrock 4

E la quota di questa spesa assorbita dalle «big four», inizialmente insignificante, nel 2019 è stata pari a quasi un terzo del totale. Il problema non è quello della congruità della spesa rispetto ai servizi forniti: nessuno mette in dubbio la professionalità di queste grandi firme della consulenza internazionale.

 

blackrock 2

C'è piuttosto un enorme problema di opportunità e di potenziale conflitto di interessi su materie particolarmente delicate come fisco, sanità e lavoro. Tutti i lavori prima elencati comportano l'emissione di importanti raccomandazioni relative alle scelte politiche.

 

MARIO DRAGHI MCKINSEY

Nonostante il portavoce della Commissione abbia puntualizzato che i consulenti non sono responsabili di scelte politiche, i dubbi non sono fugati. Non si tratta solo di fare lavori di ricerca o comparazione di alternative, ma si termina spesso con specifiche prescrizioni che non possono essere affatto neutrali, ma necessariamente portano con sé l'appartenenza a ben determinate scuole di pensiero.

 

mckinsey

La scienza, soprattutto quella economica, non è mai neutrale e le conclusioni a cui giunge sono sempre il risultato di ipotesi e metodi di analisi caratterizzati da elevata discrezionalità. La questione è talmente importante che, oltre all'attenzione dei parlamentari, aveva già coinvolto l'ombudsman europeo Emily O'Reilly - che aveva puntato i riflettori su un contratto di consulenza a Black Rock - e la Corte dei Conti della Ue che dovrebbe anche pubblicare un rapporto all'inizio del prossimo anno.

 

Il presidente del gruppo dei Verdi all'Europarlamento, Philippe Lambert, non ha avuto peli sulla lingua nell'identificare i rischi: «Non si tratta di dipendenti che ragionano su basi scientifiche in modo indipendente, ma la gran parte sono laureati nelle business school, la cui formazione è stata guidata dall'unico credo neo liberista, che si è rivelato essere sbagliato».

 

PWC

Accanto al problema del sottile confine esistente tra consulenza e prescrizioni di politica economica, la cui violazione è altamente probabile, c'è il tema del conflitto di interessi. È noto che queste società di consulenza hanno anche tra i loro clienti le più grandi imprese private.

 

Ed è evidente che il patrimonio di conoscenze acquisito lavorando con i governi su temi di politica fiscale, del lavoro o di innovazione tecnologica è spendibile anche come know-how lavorando sul fronte privato.

 

PWC

Il caso di McKinsey, riportato nell'inchiesta, è emblematico. Se lavori per la Commissione, con un congruo onorario di 966.000 euro, per aiutare le Pmi a sfruttare i vantaggi dell'intelligenza artificiale, poi è molto più facile consulenza alle imprese sullo stesso argomento.

 

Proprio McKinsey ha incassato 5,5 milioni dalla Commissione a partire dal 2016. Se il quadro, non proprio tranquillizzante, è questo, allora i parlamentari chiedono che la Commissione «intraprenda interventi incisivi per evitare il rischio di un'indebita influenza delle società di consulenza nelle sue decisioni e nella progettazione delle riforme strutturali in settori delicate delle politiche pubbliche».

 

Inoltre chiedono di spiegare perché la quota di consulenze affidate all'esterno sia cresciuta così tanto negli ultimi anni con un dettagliato riepilogo delle spese effettuate dal 2016.

 

ursula von der leyen

Infine, invitano la Commissione a valutare la convenienza di pagare consulenze rispetto all'assunzione di personale e, per chiudere, chiedono che l'affidamento di questi lavori sia preceduto da un vaglio rigoroso per impedire il sorgere di conflitti di interessi.

 

Quando, qualche settimana fa, spiegavamo che il problema non erano i quattro spiccioli pagati dal Mef a McKinsey ma la evidente «impronta ideologica» lasciata da queste società sulla definizione delle famose riforme strutturali con cui si angoscia il nostro Paese da anni, non immaginavamo di avere delle conferme così tempestive.

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)