lagarde draghi

LO SCUDO ANTI-SPREAD PROMESSO DALLA BCE (CHE HA IN MANO PIÙ DI UN QUARTO DEL DEBITO ITALIANO) ALLEVIA I GUAI DI DRAGHI MA L'AUTUNNO SARÀ COMUNQUE DIFFICILE: TRA AUMENTO DEI TASSI DI INTERESSE, DEI PREZZI DEI BENI DI PRIMA NECESSITÀ E DELL'ENERGIA, IL POTERE D'ACQUISTO DI SALARI E PENSIONI ANDRA’ A FARSI BENEDIRE - GLI INVESTITORI GUARDANO ALL’INIZIO DEL 2023 QUANDO INIZIERANNO LE MANOVRE PRE-ELETTORALI: CHE ACCADRÀ DOPO IL VOTO? CI SARÀ UNA CHIARA MAGGIORANZA POLITICA O I PARTITI DOVRANNO AFFIDARSI ANCORA UNA VOLTA A DRAGHI E ACCETTARE UN GOVERNO DI LARGHE INTESE?  

Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

christine lagarde con mario draghi

Quando a placare le tensioni sui mercati toccava a lui, era solito controllare l'andamento degli spread sui titoli italiani dal suo iPad. Ieri Mario Draghi lo ha fatto dall'ufficio di Palazzo Chigi, ma senza l'ansia di dieci anni fa. Come sperava, l'annuncio di Christine Lagarde di uno strumento contro la speculazione verso i Paesi più esposti dell'area euro ha sortito gli effetti sperati. Il differenziale fra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi - i più sicuri della zona euro - è sceso da 253 a 214 punti.

 

LAGARDE DRAGHI

Il termometro del rischio Italia ha dato segnali incoraggianti, anche se resta ad un livello doppio di quel che registrava a febbraio del 2021, quando Sergio Mattarella convocò l'ex presidente della Banca centrale europea al Quirinale. Per fare un confronto fra i mesi complicati di Mario Monti e i numeri di oggi basta interpellare i vertici di un paio di grandi banche d'affari internazionali. E la sintesi delle conversazioni è più o meno questa: per il momento l'Italia non è motivo di particolare preoccupazione.

 

lagarde draghi mattarella

Dieci anni fa, costretti dall'Unione europea a tagliare la spesa ed aumentare le tasse, sprofondammo nella recessione. Oggi la crescita, nonostante la guerra, resta positiva. L'Italia non può permettersi nuovo deficit, ma ha a disposizione quaranta miliardi di spesa grazie al piano europeo delle riforme.

 

La Bce oggi possiede più di un quarto del debito italiano, allora ne deteneva meno del cinque per cento. Detta più semplicemente: la percentuale di titoli pubblici sottratti alla speculazione dei mercati è cinque volte quella di dieci anni fa. Infine c'è l'inflazione: più aumentano i prezzi, più è alta la crescita nominale del Pil. Ciò significa che il rapporto fra debito e ricchezza prodotta quest' anno non potrà che scendere.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 6

Ciò premesso, a Palazzo Chigi sanno che l'autunno sarà difficile. L'aumento dei tassi di interesse e dei prezzi è un problema per cittadini e imprese. Più salgono i tassi, più sale il costo dei mutui e dei finanziamenti. L'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e dell'energia mangiano il potere d'acquisto di salari e pensioni. Per i partiti ancora in campagna elettorale è l'occasione per chiedere di più. Le critiche del consigliere numero uno di Draghi, Francesco Giavazzi, a Lagarde - seppur formulate a titolo personale - sono state vissute a Francoforte come un messaggio politico contro la Germania e i Paesi nordici, più preoccupati di tenere sotto controllo i prezzi.

rincari dell industria

 

Lo stesso Draghi nelle scorse settimane aveva fatto capire il suo pensiero: l'inflazione è un problema, ma in Europa è trainata più che negli Stati Uniti dalla crescita dei prezzi di petrolio e gas russo. Ai primi di luglio, non appena rientrerà dalla sfilza di appuntamenti internazionali, Draghi dovrà approvare un nuovo decreto anti-crisi.

 

La sola conferma degli sconti sui carburanti vale un miliardo di euro al mese. Nel frattempo dovrà però evitare di farsi impallinare dagli alleati sulla linea di politica internazionale. L'appuntamento chiave è quello di martedì prossimo, quando Draghi sarà in Parlamento per le comunicazioni che precedono il Consiglio europeo di giovedì 23 e venerdì 24 giugno. Ieri il sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola ha avuto una lunga riunione con i capigruppo del Senato per scrivere la risoluzione di maggioranza. Il compromesso che ne uscirà sarà il primo banco di prova della tenuta dopo il primo turno delle amministrative.

CONTE SALVINI

 

Nonostante i proclami di Matteo Salvini e Giuseppe Conte, le probabilità di crisi restano basse. Draghi fa comunque sempre più fatica a tenere insieme i cocci di una maggioranza divisa ormai su tutto: giustizia, fisco, diritti civili, per non dire della legge elettorale, sulla cui riforma non scommette nessuno.

 

L'unico vero collante resta la mancanza di alternative, almeno fino alla legge Finanziaria. Superato Natale, quando inizieranno le manovre pre-elettorali, lo scenario cambierà. Le scommesse di oggi degli investitori guardano già ad allora: che accadrà dopo le elezioni? Ci sarà una chiara maggioranza politica o i partiti dovranno affidarsi ancora una volta a Draghi e accettare un governo di larghe intese? Secondo le previsioni dei più ottimisti, il rischio Italia potrebbe sopravvivere anche alla prima ipotesi. Molto dipenderà dall'evoluzione della crisi e della guerra in Ucraina.

rincaro energia e aumento delle bollette 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)