SE NON DOVESSE RIUSCIRCI GHEDINI, A SALVARE IL BANANA CI PENSA IL PD - LA PROPOSTA DI LEGGE PER L’ABOLIZIONE DEL REATO DI CONCUSSIONE (CHE RISCHIA DI METTERE NEI GUAI IL POMPETTA AL PROCESSO RUBY) PRESENTATA DUE MESI FA DAL PD E FRETTOLOSAMENTE RITIRATA DOPO CHE “REPUBBLICA” E “FATTO” L’HANNO PIZZICATA SUL SITO DELLA CAMERA - FINOCCHIARO: “PRONTI A VOTARLA SE LA PROPONE LA SEVERINO IN NOME DELLA MODERNIZZAZIONE DEL SISTEMA PENALE ITALIANO”…

Marco Travaglio per "Il Fatto Quotidiano"

I leader del maggior partito del centrosinistra hanno tentato di dare una mano all'ex premier alle prese con il processo per concussione. Un caso di stupidità o la voglia di 'salvacondotto'?

Casomai vi fosse insufficienza di prove del dilettantismo e dello stato confusionale in cui versa il Pd, ha provveduto a colmarla la proposta di legge per abolire la concussione: quella che, secondo la Procura di Milano, avrebbe disintegrato all'istante il processo Ruby, l'unico in cui Silvio Berlusconi rischia seriamente una condanna senza la solita scappatoia della prescrizione (che scatta nel 2024).

Ora che, sgamato da "Repubblica" e dal "Fatto", il Pd l'ha frettolosamente ritirata, la capogruppo al Senato Anna Finocchiaro si fa bella sul "Corriere": visto? "Nessun inciucio col il Pdl sulla concussione", checché ne dica "chi vuole intorbidire le acque", cioè i soliti giornali visionari ("Un sistema della comunicazione attento ai retroscena piuttosto che ai contenuti").

La prova? La proposta Finocchiaro fu presentata "nel maggio 2010, in tempi assolutamente non sospetti", perché il caso Ruby esplose solo nel gennaio 2011. Donatella Ferranti, capogruppo in commissione Giustizia della Camera, conferma: "La mia prima proposta di legge è stata presentata il 10 novembre 2010" e solo perché "l'Ocse ci chiede la modifica del reato"; e il Cavaliere non l'avrebbe fatta franca perché la concussione per induzione (quella contestata per la telefonata in Questura di Milano per far rilasciare la "nipote di Mubarak") si sarebbe trasformata in corruzione o in abuso di pubbliche funzioni.

Purtroppo sul sito della Camera campeggia la "proposta di legge n. 4906 d'iniziativa dei deputati Ferranti, Andrea Orlando, Fioroni" e altri 27 onorevoli Pd, per l'"eliminazione del reato di concussione", "presentata il 25 gennaio 2012": dunque due mesi fa, in pieno processo a Berlusconi, cioè in tempi assolutamente sospetti.

Ma facciamo finta che la proposta nascesse con le migliori intenzioni: soddisfare le richieste dell'Ocse e combattere il malaffare con strumenti più efficaci. E allora perché il Pd l'ha ritirata? Ma soprattutto: lo sanno queste anime candide chi ha la maggioranza in Parlamento? Pdl, Lega e Responsabili hanno appena uccellato il governo approvando alla Camera l'emendamento del leghista Pini sulla responsabilità civile diretta dei magistrati.

Ci vuol poca fantasia per immaginare che ne sarebbe della proposta del Pd che abolisce la concussione e la trasforma in altri reati. La solita manina furtiva del Paniz o del Ghedini di turno infilerebbe all'ultimo tuffo un emendamento per salvarne il primo comma (concussione abolita) e smontarne il secondo (concussione trasformata in altri reati, tranne quella per induzione).

Dopodiché, raso al suolo il processo Ruby, la maggioranza impunitaria avrebbe pure buon gioco a dichiarare con aria innocente: "Era una proposta del Pd, ce l'ha chiesta l'Europa". E molti elettori del centrosinistra, già costretti a ingurgitare il massacro delle pensioni e dell'articolo 18, i regali alle banche e le foto ricordo del loro leader a braccetto con Casini e Alfano, mediterebbero il suicidio.

Il pericolo appena descritto è tutt'altro che scongiurato dal ritiro della sciagurata proposta: la Finocchiaro fa sapere che, se questa venisse riesumata dalla ministra Severino nella legge anticorruzione del governo, "noi la voteremo sia che contenga sia che non contenga la riformulazione della concussione".

Cioè sia che salvi Berlusconi dal processo Ruby sia che non lo salvi. Perché, aggiunge la sagace capogruppo,"vorremmo prescindere dal fatto che l'ex premier è oggetto di numerosi procedimenti penali", in nome addirittura "della modernizzazione dell'Italia e del sistema penale".

Già: il guaio è che, mentre il Pd prescinde, Berlusconi non ci pensa proprio. A questo punto i casi sono due. O il Pd non sa che, in questo Parlamento, "riformulare" il reato più temuto dal Cavaliere significa abrogarlo tout court, e che ogni riforma del genere va rinviata a quando - si spera - il Caimano non avrà più la maggioranza; oppure lo sa e se ne infischia. Il primo è un caso di crassa stupidità. Il secondo, di malafede totale. Due ottimi motivi, a scelta, per augurarsi che questa gente sparisca dalla scena del centrosinistra.

 

 

RUBY DA OGGIrubyRuby sul trono SILVIO BERLUSCONI

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