migranti grecia

GIRA E RIGIRA, IL FUTURO DELL’EUROPA E’ SEMPRE APPESO ALLA GRECIA - SE NEI PROSSIMI TRE MESI ATENE NON GESTIRÀ A DOVERE I FLUSSI DI MIGRANTI, SALTERANNO GLI ACCORDI DI SCHENGEN E TORNERANNO I CONTROLLI ALLE FRONTIERE - RICHIAMI ANCHE ALL’ITALIA: DEI 5 HOTSPOT PROMESSI SOLO 2 SONO ATTIVI

Alberto D’Argenio per “la Repubblica”

 

TSIPRASTSIPRAS

Tre mesi per salvare Schengen. Parte il conto alla rovescia per evitare che in Europa tornino le frontiere. E ancora una volta il destino dell' Unione passa per Atene. Oggi la Commissione europea metterà nero su bianco le raccomandazioni alla Grecia per evitare che a inizio estate ognuno vada per conto suo ripristinando i controlli alle frontiere interne e decretando la fine di Schengen. Lo fa con un rapporto preparato dai vicepresidenti Timmermans e Mogherini e dal commissario che sarà approvato dal collegio guidato da Juncker.

 

migranti al confine tra grecia e macedoniamigranti al confine tra grecia e macedonia

Settantotto pagine per metter pressione al premier Tsipras, affinché faccia qualcosa per «riprendere il controllo delle sue frontiere» ed evitare la fuga verso l'Europa centrale e del Nord. La Commissione gli ingiungerà di presentare entro tre mesi un piano credibile, con un monitoraggio intermedio mensile, per risolvere la crisi. Primo, ristabilire i controlli alla frontiera con la Macedonia, facilitando il lavoro degli agenti Frontex presenti sul suo territorio e accettandone altri.

 

la rotta dei migranti dalla turchia alla greciala rotta dei migranti dalla turchia alla grecia

Sul lato macedone del confine, avverte invece Bruxelles, Frontex non può operare ma si stanno preparando mezzi alternativi (da settimane si parla di una forza militare). Sempre entro tre mesi Atene dovrà essere pronta a riprendersi le centinaia di migliaia di migranti entrati in Europa tramite il suo territorio e poi spariti nel resto dell' Unione, Svezia e Germania in particolare: Tsipras dovrà allestire le strutture per ospitarli e processare le loro domande di asilo.

 

Se Atene non riprenderà il controllo della situazione proteggendo le frontiere e registrando tutti i migranti poi destinati alla riallocazione o ai rimpatri, è già pronto il testo da far votare al Consiglio (i governi) per autorizzare la chiusura di Schengen da parte delle singole capitali per due anni (a maggio scade il tempo delle chiusure provvisorie per Germania, Svezia e gli altri). Un colpo potenzialmente mortale per la stessa costruzione europea.

orda migranti arriva a kosorda migranti arriva a kos

Ce la farà la Grecia messa alle strette ad evitare il peggio?

 

«In teoria sì - spiega un alto funzionario Ue - ma con la situazione economica disastrosa servirà enorme determinazione da parte del suo governo». Determinazione finora assente e che gli europei vogliono imporre con la minaccia, appunto, di sigillare la Grecia dall' esterno con centinaia di migliaia di profughi sul suo territorio. Sarà per questo che nella bozza di conclusioni del summit europeo del 18 febbraio i leader prendono atto che la Commissione «ritiene necessario mettere in piedi un piano di assistenza umanitaria Ue e Unhcr» per aiutare Atene.

migranti giunti a kos con il gommonemigranti giunti a kos con il gommone

 

La prima volta di una missione umanitaria nell' Unione. Il testo che sarà approvato oggi parla anche di Italia. Le prime bozze erano molto più dure, ma l' ultima versione riconosce gli sforzi di Roma nella gestione della crisi. Per l'Italia non ci sono raccomandazioni vincolanti, ma una serie di richieste perché, sentenzia Bruxelles, i problemi restano e bisogna agire in fretta, prima che riprendano le partenze dalla Libia.

 

migranti dormono in strada a kosmigranti dormono in strada a kos

La Commissione lamenta che al momento dei cinque hotspot promessi due sono attivi e due in allestimento. Ma il loro completamento va a rilento per problemi amministrativi e per la scelta dei siti. Per questo Bruxelles suggerisce di trovare location alternative e di aumentare l'efficienza dei lavori. Intanto la Commissione offre una squadra mobile europea per mettere in piedi un hotspot provvisorio in Sicilia orientale.

 

inglesi fra i migranti di kosinglesi fra i migranti di kos

A Roma, come ad Atene, la Commissione chiede di rinforzare le misure di sicurezza negli hotspot per impedire che i richiedenti asilo continuino a fuggire riversandosi nel Nord Europa (di ieri la notizia che l'Astria è pronta a costruire una barriera al Brennero).

 

Inoltre Bruxelles chiede di emendare la legge prevedendo l'uso della forza come ultima risorsa per prendere le impronte dei migranti che si rifiutano. Inoltre le registrazioni dovranno arrivare al 100% entro il summit europeo del 18 marzo (oggi sono all' 87%). Bruxelles riconosce i progressi dell' Italia sui rimpatri, ma chiede di fare di più anche cambiando la legge nazionale allungando gli attuali 90 giorni di fermo amministrativo negli hotspot perché insufficienti per concludere le pratiche: in questo modo si permette ai migranti di scappare all' estero.

 

kos divisa fra migranti e vacanzierikos divisa fra migranti e vacanzieri

Ci sono anche le critiche agli altri. La Commissione oggi spedirà una lettera a tutti i governi Ue ingiungendo loro di rispettare gli impegni sulle riallocazioni. Dei 160mila migranti che gli altri avrebbero dovuto prendere da Italia e Grecia, al momento ne sono partiti solo 279 e 21. Bruxelles chiede ai governi di smetterla di rallentare le pratiche e di scegliersi i migranti da ospitare.

 

Questo il quadro. Entro il summit di marzo, poi, Bruxelles proporrà di modificare Dublino per rendere le riallocazioni obbligatorie e permanenti e per far gestire i rimpatri da Frontex. A giugno saranno in campo polizia e guardia di frontiera Ue. Ma se a maggio Tsipras non avrà dato risposte tutto potrebbe essere vano.

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…