rex tillerson putin

L’EUROPA, UN PIED-À-TERRE DEGLI USA PER LE RELAZIONI CON LA RUSSIA - IL SEGRETARIO DI STATO TILLERSON PLACA I TIMORI DEGLI ALLEATI: ‘LA NATO VIENE PRIMA, MOSCA RISPETTI LE INTESE’, MA CAZZIA I GOVERNI CHE FRIGNANO E NON PAGANO LE LORO QUOTE DELL’ALLEANZA ATLANTICA

REX TILLERSONREX TILLERSON

Marco Bresolin per la Stampa

 

L' Europa come un «pied-à-terre» per le relazioni con la Russia. Ma niente rivoluzione negli equilibri internazionali: gli uomini di Trump in missione nel Vecchio Continente - il segretario dalla Difesa James Mattis a Bruxelles e il segretario di Stato Rex Tillerson a Bonn - tendono la mano a Mosca, dialogano, ma mantengono le dovute distanze.

 

 

Tra la politica pirotecnica dei tweet del Presidente e l' equilibrismo delle relazioni diplomatiche il divario è ampio e la giornata di ieri è forse servita a mettere un po' di cose a posto. O comunque a rassicurare chi temeva una rottura dell' asse atlantico e un eccessivo avvicinamento di Washington a Mosca. Addirittura c' è stato qualche momento di tensione, con Putin che ha nuovamente accusato la Nato di voler trascinare la Russia in uno scontro.

 

REX TILLERSON E PUTINREX TILLERSON E PUTIN

Dal quartier generale di Bruxelles, Mattis ha rassicurato gli alleati sul fatto che «l' impegno degli Usa è solido come una roccia» e che «i nostri legami transatlantici sono più forti che mai». Vero, ha strigliato gli altri governi invitandoli a spendere di più, ma i suoi toni sono parsi molto lontani da quelli minacciosi descritti due giorni fa da alcuni retroscena, secondo cui avrebbe minacciato un minore impegno americano. Ieri si è detto «fiducioso» sul fatto che il «messaggio sulla condivisione degli oneri sia stato ricevuto».

 

Duecento chilometri più a Est, il suo collega Tillerson ha incontrato per la prima volta l' omologo russo Serghei Lavrov. Un faccia a faccia «produttivo», a detta di entrambi, in cui è stata rimarcata la necessità di restare uniti nella lotta al terrorismo. Ma l' americano ha sottolineato un concetto molto chiaro: «Sì alla cooperazione con la Russia», anche se prima di tutto gli Usa devono pensare a «difendere i loro interessi, i loro valori e i loro alleati».

 

REX TILLERSON E PUTIN   REX TILLERSON E PUTIN

Fondamentale il passaggio sugli alleati. Per questo Tillerson non ha usato mezzi termini quando i due hanno aperto il capitolo Ucraina: il segretario di Stato Usa ha ricordato a Lavrov che Washington si aspetta che «la Russia onori i suoi impegni sottoscritti a Minsk e lavori alla de-escalation di violenza».

 

Sulla linea che la nuova amministrazione americana intende tenere con i russi, Mattis ha sgombrato il campo da ogni dubbio: sì alla cooperazione sul piano politico, ma «non ci troviamo nella posizione di collaborare a livello militare». La Russia - ha aggiunto - «deve dimostrare che intende rispettare gli impegni previsti dagli accordi presi con la Nato» e «la legge internazionale». Ha ammesso chiaramente che ci sono «pochi dubbi» sul fatto che Mosca abbia «interferito, o cercato di interferire, nelle elezioni di diverse democrazie», senza però fare accenni diretti al voto che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca.

trump e james mattis  trump e james mattis

 

Per Mattis, la Nato resta «la base fondamentale per mantenere la pace e difendere la libertà di cui godiamo oggi». Ma le ultime decisioni prese dall' Alleanza Atlantica hanno subito provocato reazioni nervose a Mosca. Il suo omologo Serghei Shoigu ha detto che la Russia è «pronta a riprendere la cooperazione con Washington, ma ogni tentativo di costruire un dialogo da una posizione di forza non ha speranze».

 

I ministri della Difesa, riuniti in questi giorni a Bruxelles, ieri hanno dato il via libera a due missioni aggiuntive nel Mar Nero, che rafforzano la presenza sul fianco Est. Il segretario generale, Jens Stoltenberg, ha assicurato che la mossa non ha nulla di offensivo, ma è solo in un' ottica difensiva: «Il nostro scopo è di prevenire un conflitto, non di provocarlo». Non la pensa così Vladimir Putin, secondo cui «la Nato continua a provocare la Russia per trascinarla in uno scontro». Lavrov e Tillerson ieri hanno confermato che un incontro tra i due presidenti «avrà luogo quando lo riterranno possibile». Forse è ancora troppo presto.

trump e james mattis trump e james mattis

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!