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SGARBI VERSIONE SAN PIETRO: “SARO’ L’ASSESSORE AI MIRACOLI. PAPA FRANCESCO VORREBBE CHE IO FACESSI L' ASSESSORE ALLA CULTURA A ROMA. SE POTESSE, VOTEREBBE SENZA DUBBIO PER ME” – "LA RAGGI HA DISTRUTTO L'IMMAGINE DELLA CITTÀ, LE INTITOLERÒ UN VESPASIANO - LA PROCURA DI ROMA MI ACCUSA DI AVER AUTENTICATO OPERE FALSE? INDAGINE SENZA SENSO. MA CHE CAZZO VOGLIONO DA ME?” – LE BORDATE SU MAFIA CAPITALE: “E’ SERVITA A PIGNATONE E ALLA RAGGI. NON ACCETTO CHE QUANDO DICI PARIGI PENSI AL LOUVRE, E QUANDO DICI ROMA PENSI ALLA...”

Federico Novella per "la Verità"

 

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«Papa Francesco vorrebbe che io facessi l' assessore alla cultura a Roma. Ne sono convinto. Se potesse, voterebbe senza dubbio per me».

 

È sicuro di quello che dice?

«Condividiamo molte cose. Questo Papa piace soprattutto ai non credenti, io lo considero un collega».

 

Ha detto davvero «collega»?

«Sì. E poi, non dimenticatevi che, pur essendo un uomo libero, io sono un clericale».

Un clericale.

«Nel senso che credo più alla Chiesa che a Dio. La percepisco. Nella Chiesa vedo la potenza concreta di Michelangelo e Piero della Francesca. Ovviamente do una mia interpretazione: per esempio, non credo nell' inferno».

 

Perché sarebbe il primo ad andarci?

«Se l' inferno fosse eterno, rappresenterebbe un potere analogo a quello di Dio. Impossibile. Leggete San Tommaso. L' inferno non esiste».

bergoglio con i fedeli brasiliani 1

 

E quindi?

«Quindi peccate pure quanto volete. Andremo tutti in paradiso».

All' altro capo del telefono, ovviamente, c' è Vittorio Sgarbi. Che oggi si candida a guidare l' assessorato alla cultura nel comune di Roma, in caso di vittoria del centrodestra. Nelle ultime ore si è autodefinito, tra le altre cose, come il futuro «assessore ai miracoli».

 

Ed effettivamente la voce telefonica di Sgarbi arriva come dall' aldilà, cavernosa, la connessione c' è e non c' è. «Sono in macchina, sto andando da Parma a Trento, devo inaugurare la mostra sul grande fotografo Steve McCurry. Una giornata memorabile».

Intanto la magistratura l' ha riportata con i piedi per terra. La Procura di Roma la accusa di aver autenticato opere false. A fine mese si decide sul rinvio a giudizio.

«Un' indagine senza senso. Non c' è una parte lesa, nessuno si è lamentato, non c' è danno per lo Stato. Sono opere che hanno meno di cinquant' anni, l' artista è un mio coetaneo. Ma che c vogliono da me?».

Il perito della Procura la pensa diversamente.

«È il perito il vero falso. Un' ottantenne che lavora col pendolino dell' astrologo».

 

sgarbi

Come sarebbe, il pendolino?

«Non è neanche laureata, totalmente inesperta. Siamo nelle mani di Procure che si affidano a dei falliti. Ma figurati se devo stare a discutere con gli analfabeti».

 

Non salva nessuno?

«Nessuno. Questi sono gli investigatori che hanno esposto al Quirinale una patacca di Leonardo, la tavola Doria, e hanno fatto diventare falsi degli originali. Una roba immonda».

 

Un' inchiesta politica per metterle i bastoni tra le ruote?

«La cosa è in piedi da nove anni. Nove anni di stronzate. Poi è chiaro che oggi la stampa sfrutta la vicenda per attaccarmi in questa campagna elettorale per le amministrative».

 

Ha detto che se vince Michetti a Roma lei farà della Capitale una Louvre a cielo aperto. Chi si crede di essere?

«Sono riuscito nell' intento a Sutri, vuole che non ce la faccia con i tesori che ci sono a Roma?».

sgarbi marta massaioli

Detto così, sembra facile.

«Oggi nell' Urbe tutto è spento e morto. Io dico che il patrimonio di Roma è la sua storia millenaria. La Raggi pensa che il patrimonio di Roma sia il nuovo stadio».

La campagna elettorale non sta volando altissimo. Virginia Raggi ha detto che Roma non può essere rappresentata da uno che si fa foto nella toilette. Ce l' aveva con lei. Risparmio ai lettori la sua riposta elegante.

«Se diventerò assessore le intitolerò un vespasiano. Come fosse un monumento alla sua amministrazione».

giuseppe conte virginia raggi 3

 

Un memento?

«Lei con altri, per amore della popolarità, si è divertita a distruggere l' immagine della città con la storia della mafia».

 

La storia della mafia?

«Siccome per certi magistrati Palermo è la città gloriosa di Falcone, oggi le toghe romane cercano di far diventare Roma come Palermo. È stata un' operazione precisa. Prendi due poverini come Buzzi e Carminati, che hanno combinato quattro fregnacce di piccola corruzione, e li fai diventare capimafia».

 

giuseppe conte virginia raggi

Immagino si riferisca all' inchiesta di Mafia Capitale?

«Quella roba è servita a Pignatone e alla Raggi: si sono inventati Roma mafiosa per poter ergersi ad eroi antimafia. Peccato che oggi anche la Cassazione abbia riconosciuto che a Roma la mafia non c' era. E questi insistono».

 

Dove insistono?

«Quando Domenico Spada diede una testata a un giornalista, parlarono di "testata mafiosa". Ma se io do una testata all' amante di mia moglie, cosa c' entra la mafia?».

sgarbi 18

E i Casamonica? Virginia Raggi vuole abbattere il villino della famiglia.

«Stessa storia. La quadriga che trainava la carrozza ai funerali? Hanno fatto diventare mafia anche quella carnevalata di zingari».

 

Glielo ripeto: è sicuro di quello che dice?

«C' era anche la musica del Padrino, era tutta una messinscena. Non capiscono che la mafia vera ha una sua discrezione, invece questi fanno gli sboroni».

 

buzzi carminati

Cosa ci vuole dire?

«Non accetto che quando dici Parigi pensi al Louvre, e quando dici Roma pensi alla mafia. Siamo impazziti?».

 

Quindi far risorgere Roma è solo una questione di volontà?

«Con ottanta musei e siti archeologici ovunque, mi divertirò come un matto. Terrò tutto aperto anche di notte».

Le notti bianche di Sgarbi.

«Se riusciamo a collegare, in unico plesso, il comparto dei musei vaticani, musei capitolini, musei di stato e musei privati, Roma avrà una potenza di fuoco in grado di far impallidire il Louvre. Ma ogni museo va messo a sistema».

ELISABETTA VITTORIO SGARBI

 

E all' orizzonte si scorge il Giubileo del 2025. Progetti?

«Voglio coinvolgere Rutelli e Veltroni: perché no? Io avrei fatto direttamente il sindaco, se non avessero messo il veto ai candidati politici. Allora ho fatto un passo indietro e ho inventato il tridente».

 

Il tridente, cioè Michetti candidato sindaco, Matone prosindaco e Sgarbi assessore e «motivatore». Lo schema l' ha teorizzato lei?

«Sì, più che un tridente lo definirei una Trinità».

 

Torniamo ad elevarci?

«Una Trinità nella quale io rappresento lo Spirito Santo. Ma mentre quella di centrodestra è una trinità una e trina, che combatte insieme, al contrario gli altri candidati sono tre ma uno contro l' altro armati. C' è una bella differenza».

vittorio sgarbi

 

Che numeri ha in tasca? Chi andrà al ballottaggio?

«Al ballottaggio ci va Gualtieri, che sta intorno al 25. Calenda non va oltre il 10, mentre la Raggi, con la zavorra del padre del presunto stupratore, non va oltre il 15. Il centrodestra viaggia sul 45».

 

Sì, ma al ballottaggio si uniranno tutti contro il centrodestra, in una sorta di chiamata alle armi?

«No, tutti quei candidati faticheranno a mettere insieme i loro voti, e Gualtieri non riuscirà a raddoppiare i suoi».

 

Michetti: che tipo è?

«Un personaggio diretto, rappresenta bene le periferie. La Matone è un po' più sofisticata, ma anche lei con un seguito popolare. In qualche modo sono equivalenti, e quindi mi sono inventato il tandem».

 

Ha detto che vuole allestire una mostra su Roma fascista: cerca guai?

enrico michetti 6

«Il periodo fascista è stato l' ultimo momento di grande architettura di questa città. È un' idea coraggiosa: non bisogna avere paura del passato. Bisogna capirlo».

 

È favorevole alla fusione Forza Italia-Lega?

«No, perché Forza Italia guadagna di più stando da sola.Pensiamo semmai a una federazione leggera».

Mario Draghi davanti ai giornalisti ammette che sui vaccini c' è stata confusione, e concede libertà di scelta sul richiamo.Siamo tutti cavie?

«C' è senz' altro questa componente. Hanno sostituito Dio con il vaccino. Più scende la fascia d' età e più il vaccino non ha senso. Vaccinare un dodicenne è assurdo. Per gli adulti è un altro discorso».

 

MATTEO SALVINI VITTORIO SGARBI

Dunque, lei si vaccina ma rispetta il dissenso?

«Come l' ateismo è una scelta individuale che non insulta i credenti, così chi ha dubbi sul vaccino non è necessariamente un provocatore da convertire religiosamente».

 

Il 31 luglio scade lo stato d' emergenza. Ma si va, fatalmente, verso una proroga.

SIMONETTA MATONE

«No, sono profondamente contrario. Dobbiamo combattere affinché finisca ogni logica irragionevole. Va eliminato il coprifuoco, i musei e siti archeologici vanno considerati servizi essenziali, equiparati a trasporti e ospedali. E costringere la gente a portare le mascherine anche all' aperto, in bicicletta, è una pura idiozia».

 

Ha detto che i virologi sono i padroni del Paese. Lo pensa ancora?

«Siamo in mano al Cts. I vaccini sono un elemento attivo per limitare la diffusione del virus, ma la normalizzazione non può portarsi dietro il panico che capiti ancora qualcosa».(Qui la connessione telefonica esala l' ultimo respiro. L' assessore ai miracoli fa ritorno nel suo empireo. Quello che doveva vaticinare, ha vaticinato. E così sia).

VITTORIO SGARBI CON IL ROSARIO REGALATO DA SALVINIvittorio sgarbi incorniciato foto di baccoenrico michetti matteo salvini enrico michetti 7VITTORIO SGARBI

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