SILENZIO, PARLA “IL SUPREMO” – MANLIO CERRONI, IL RE DELLE DISCARICHE, SMALTISCE QUEL CHE RESTA DI MARINO: “MA QUALI POTERI FORTI CHE GLI HANNO GIOCATO CONTRO, LA VERITÀ È CHE FARE IL SINDACO DI ROMA È UNA COSA SERIA” – “NON È VERO CHE LA DISCARICA DI MALAGROTTA È STATA CHIUSA PER MERITO SUO”

images images

Matteo Vincenzoni per Il Tempo

 

La battuta, Manlio Cerroni, patron di Malagrotta e uno dei cosiddetti «poteri forti» che avrebbero portato al siluramento di Sotto-Marino, ce l’ha sempre pronta. Quando si tratta di rifiuti, poi, gioca in casa. Del resto si occupa di immondizia «fin dal Giubileo del 1950». Se all’argomento «monnezza» s’aggiunge Marino, l’avvocato tira fuori il meglio del suo repertorio, come quella battuta sul primo cittadino che gli scappò nel 2013 uscendo dall’ufficio del neo eletto sindaco(«è un direttore d’orchestra che non conosce la musica»). Parole che hanno diviso i due fino ad oggi. Marino arroccato sul colle Capitolino, lui sulle colline di Malagrotta.

 

Avvocato Cerroni, il sindaco dice di aver chiuso la discarica di Malagrotta. È così?

cerroni cerroni

«No. Malagrotta aveva esaurito le volumetrie e già a ottobre 2009 avevamo richiesto l’istruttoria per una nuova discarica a Roma. Marino la smetta di ripetere questa cosa come un mantra in tv. Se spedire i residui dei Tmb (trattamento meccanico biologico, ndr) in altre discariche in giro per l’Italia con un aggravio per i romani di 24 milioni di euro può ritenersi motivo di vanto, continui pure a farlo. L’impietosa situazione in cui versa Roma è sotto gli occhi di tutti».

 

E la bonifica di Malagrotta a che punto è? Sono spuntati gli alberelli?

«Malagrotta diventerà un parco come promesso, ma nel frattempo noi contiamo i danni provocati dalla fissazione di chiuderla prima che fosse totalmente riempita».

 

ignazio marino su chi  4ignazio marino su chi 4

Si spieghi meglio, cosa è successo?

«Le bombe d’acqua cadute su Roma tra il 2013 e il 2015 hanno fatto registrare nell’avvallamento residuo migliaia e migliaia di metri cubi d’acqua che inevitabilmente si sono trasformate in percolato da smaltire. Sa quanto costa smaltirlo?»

 

No...

«55 euro al metro cubo»

 

E chi paga?

«Io no di certo».

 

E oggi piove...

«Appunto...»

 

La politica non ha individuato una discarica di servizio. Riuscirà Roma ad affrontare il Giubileo senza ritrovarsi rifiuti in strada?

CERRONI MANLIOCERRONI MANLIO

«In tempi non sospetti mi complimentai con Marino per aver capito l’importanza di una discarica di servizio. Evidentemente il mio fu un giudizio affrettato. Per parte nostra, soprattutto se richiesti, ce la metteremo tutta. Non permetteremo che Roma faccia figuracce con milioni di pellegrini».

 

Dal 1° gennaio prossimo 160mila tonnellate di rifiuti, delle circa 600mila che venivano conferite nei suoi impianti, andranno in Germania? Ama sostiene che ci sarà un risparmio di circa 800mila euro l’anno. I conti le tornano?

«Questa trovata poteva venir fuori solo dal cilindro del Presidente Fortini (dell’Ama, ndr), ma i problemi sono ben altri. Roma non ha bisogno dell’Estero. Può fare e deve fare da sola, via libera regionali permettendo, con economie di eccellenza già presenti sul territorio. Solo che il "facere" deve essere coniugato da chi ha dimostrato di saperlo coniugare e non da apprendisti stregoni».

 

Discarica di Malagrotta Discarica di Malagrotta

Marino dice di essersi «opposto ai poteri forti», al «monopolio» dei rifiuti (leggasi Manlio Cerroni), eppure il Colari, la sua azienda, continua a operare in simbiosi con Ama...

«Ma quali poteri forti. La verità è che fare il sindaco di Roma è cosa troppo seria, impegnativa, che solo al pensiero fa tremare le vene dei polsi. E glielo dice uno che in piccolo è stato, a cominciare dagli anni ’50, «trisindaco».

 

Ma «trisindaco» di che?

«Di Pisoniano, per tre volte».

 

Ahh... senta avvocato, vantate crediti con il Comune? 

«Abbiamo perso il conto e siamo in piena emergenza sopportando da due anni costi superiori agli incassi. L’Ama deve pagare gli extracosti derivanti dal trattamento meccanico biologico dei rifiuti nella misura stabilita da un provvedimento della Regione Lazio e il servizio di tritovagliatura come era stato stabilito».

 

Crede che sia utile esternalizzare la pulizia dei quartieri e la raccolta come ha ipotizzato Marino?

malagrotta malagrotta

«Avrei prima tentato una sperimentazione seria, partendo da una circoscrizione in cui operare attraverso le migliori tecnologie e raccordi tra il servizio di pulizia, quello di raccolta e trasporto rifiuti più o meno differenziati, concentrandosi magari sull’organico e sui vetri. Una volta validamente sperimentato, avrei trasferito il progetto in fotocopia alle altre circoscrizioni».

 

Il nuovo contratto di servizio fra Comune e Ama ipotizza la ricerca di un partner industriale. Acea è già in pole position. Voi viete interessati?

«Il progetto che ho appena descritto sulla raccolta rifiuti nei quartieri lo proposi io all’Amministrazione... del resto ho servito la città per 70 anni. Ho tolto i rifiuti dalle strade anche per il Giubileo del 1950. La mia esperienza in materia è "urbi et orbi"».

 

Lei ha incontrato una sola volta il sindaco Marino, nel 2013, giusto?

«Sì, era il 25 settembre. Gli parlai di un progetto che prevedeva la produzione di biometano da utilizzare come combustibile per i mezzi dell’Ama...»

 

Poi il sindaco non ha più volito saperne...

MANLIO CERRONIMANLIO CERRONI

«Del progetto?»

 

No... di lei. Come mai si sono raffreddati i rapporti? 

«Ripensando alla frase del direttore d’orchestra che non conosce la musica, credo sia stata profetica. I romani hanno impiegato due anni per prenderne atto»

 

Lo inviterebbe una sera di queste a cena?

«Perché no».

 

 Di cosa parlereste a tavola?

«La cena sarebbe lunga. Parleremmo soprattutto di ambiente, da parte mia, e di interventi al fegato, da parte sua, anche perché è piacevole parlare con Marino».

manlio cerronimanlio cerroni

 

Chi pagherebbe la cena?

«Faremmo alla romana, di questi tempi...».

 

 

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...