FORZA GNOCCA ON THE BEACH! - SILVIO HA DECISO, IL PDL IN SOFFITTA PRIMA DELLA SVACCANZA

Carmelo Lopapa per "la Repubblica"

«Tutto deve essere pronto nel giro di poche settimane, partiamo prima della pausa estiva». Il timing Silvio Berlusconi lo ha dettato e confermato in queste ore a tutti i pretoriani della vecchia guardia visti e sentiti in sequenza. Da Galan a Micciché, da Verdini alla Santanché, tra gli altri. Mentre nel Pdl ormai volano gli stracci in attesa della svolta.
Ieri lungo faccia a faccia a pranzo con Giuliano Ferrara a Palazzo Grazioli, come sempre nei momenti cruciali. Forza Italia decolla presto.

«Entro venti giorni» preannuncia Daniela Santanché a Porta a Porta. E per luglio la kermesse di lancio dovrà essere pronta. Già, perché proprio a un «grande evento» il Cavaliere sta lavorando con la cerchia più ristretta. Un "predellino" un po' più in versione show.

Per lui però avrà tutta la valenza e il peso di un congresso costitutivo. E questo, nonostante i dubbi insinuati da molti collaboratori sulla scelta del mese di luglio, che certo non sarebbe di suo tra i più indicati per aprire il sipario su un nuovo partito. Sono in tanti a suggerire una pianificazione più lunga per partire a settembre. Il fatto è che «prima partiamo con Forza Italia, prima chiudiamo il Pdl per essere operativi alla ripresa» è la strategia del leader.

Anche perché a Berlusconi hanno spiegato che lo smantellamento dell'ormai detestato "Popolo delle libertà", con tanto di statuto, gruppo dirigente, bilancio e sedi non sarà un giochetto da poco. Occorreranno mesi. I più "oltranzisti" tra i frequentatori di Palazzo Grazioli sperano ancora che l'accelerazione su Forza Italia consenta poi di mandare al macero il governo Letta subito dopo la pausa, sfruttando l'ultima finestra utile, quella di fine settembre, per votare entro l'anno.

Ma è un pressing al quale, per adesso, l'ex premier resta alquanto insensibile. Sebbene non faccia nulla per frenare chi, come il capogruppo Renato Brunetta, spara a pallettoni ogni giorno sui risultati e perfino sulla «composizione» dell'esecutivo.

Luglio o settembre, Forza Italia è già sulla mappa dello studio Berlusconi. Proseguono da giorni i contatti personali del leader con «giovani e poco conosciuti imprenditori di successo». Destinati a trasformarsi in autunno in quel che gli agenti di Publitalia sono stati nel '94. A loro, sul territorio, sarà affidata la caccia dei consensi ma anche e soprattutto
il fund raising, la ricerca dei quattrini necessari.

Tutto è partito ma i dirigenti del Pdl ne sono tenuti quasi del tutto all'oscuro. Il braccio di ferro è già aperto tra i "falchi" coinvolti nel progetto e i ministri e dirigenti pidiellini. Chi ricopre cariche nel governo o in Parlamento ed è catalogato "colomba" teme adesso di restare fuori dalla cabina di regia della Forza Italia che verrà, di restare relegato alle poltrone dell'esecutivo, fin tanto che reggerà. C'è tutta la classe dirigente del Pdl in ambasce. Gli ex An Matteoli e Gasparri per nulla convinti dall'accelerazione.

Chi esce allo scoperto ormai è Fabrizio Cicchitto: «Sul ritorno al nome di Forza Italia c'è un consenso molto vasto. Sulle caratteristiche che il partito dovrà assumere però la discussione è aperta e non può essere certo risolta a colpi di editti da parte di chicchessia». Il timore diffuso è di ritrovarsi Verdini, Santanché, Capezzone e pochi altri alla guida del nuovo partito "leggero".

Al segretario Alfano che due sere fa nel salotto di Vespa aveva affondato il colpo («Capisco la gioia di Daniela Santanché che, non avendo mai fatto parte di Forza Italia, potrà finalmente esordire»), ieri sera ha replicato lei stessa dalla medesima tribuna, annunciando la data d'esordio («Tra venti giorni») e non facendo mistero di aver concordato tutto con il Cavaliere nell'ennesimo incontro ieri a palazzo Grazioli».

Per aggiungere poi: «È chiaro che il nuovo partito sarà un movimento presidenziale, Berlusconi alla guida, non ci sarà bisogno di altro». Come dire, nemmeno di un segretario. Anche se proprio il nome della Santanché circola per la reggenza di Forza Italia.
Sono ormai trincee contrapposte, due partiti che non si parlano più.

Esattamente lo scenario costruito e alimentato in questi mesi dal leader Berlusconi. Uno scenario che finirà per fornire la giustificazione ultima della necessità di radere al suolo il Pdl, tanto più dopo le disfatte elettorali. E rispolverare il vecchio marchio vincente.

 

GIANCARLO GALAN E BERLUSCONI MINISTRO GALAN DANIELA SANTANCHE GIORGIA MELONI gasp51 santanche berlusconiSILVIO BERLUSCONI DENIS VERDINI Berlusconi stringe la mano a Denis Verdini coordinatore del PDL Capezzone MICCICHE BERLUSCONI GIULIANO FERRARA SI TRUCCA COL ROSSETTO IN PREVISIONE DELLA MANIFESTAZIONE A PIAZZA FARNESE

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