salvini meloni berlusconi

SILVIO TI DECIDI? – C’E’ O NON C’E’ IL COMIZIO UNITARIO DI CAV, SALVINI E LA MELONI? MEGLIO RIDIMENSIONARLO A INCONTRO AL CHIUSO NELLA SALA DEL TEMPIO ADRIANO DI ROMA – BERLUSCONI ROMPE GLI INDUGI E RILANCIA (A MEZZA BOCCA) TAJANI. E ANTONIO TOCCA FERRO - I VESCOVI CONTRO SALVINI E IL SUO "SCIACALLAGGIO POLITICO" - IN CASO DI RITORNO ALLE URNE, IL BANANA PRONTO A CANDIDARSI PREMIER

 

Paola DI Caro per il Corriere della Sera

 

SALVINI BERLUSCONI MELONI

Alla fine un evento comune ci sarà, ma in formato molto ridotto. E in campo neutro, non ospiti di Matteo Salvini che terrà la sua manifestazione in proprio e che aveva proposto agli alleati di aggregarsi. I leader di Forza Italia, Lega, Fratelli d' Italia e Noi con l' Italia faranno un appello al voto assieme domani alle 15 a Roma, nella sala del Tempio di Adriano, per mostrarsi uniti ma senza bagni di folla e bandiere degli uni o degli altri. Troppo delicata è ancora la corsa per la supremazia nella coalizione per esagerare con i convenevoli, troppo competitiva la sfida tra diverse leadership.

 

SALVINI MELONI BERLUSCONI

Era difficile evitare del tutto l' appuntamento unitario, che non scalda i cuori di nessuno dei protagonisti, e alla fine è prevalsa l' idea di farne un momento più per i media che per il «popolo di centrodestra». Poi, liberi tutti di andare a occupare gli ultimi spazi televisivi, come ha sempre detto di preferire Silvio Berlusconi.

 

Che anche ieri è tornato a parlare della possibile candidatura di Antonio Tajani: «È l' uomo giusto per rivestire l' incarico di premier. Ma è diventato il presidente del Parlamento europeo e questo è un vantaggio, una qualità, ma anche un problema» visto che ha tanti dossier da seguire e moltissimi impegni.

 

L' annuncio? «Aspetto che mi dia il suo okay», ripete il leader azzurro proprio mentre Tajani in un' intervista a Die Welt continua a frenare su un' investitura impegnativa che potrebbe, se non si concretizzasse, creare problemi per il suo ruolo: «Io - dice - vorrei restare presidente del Parlamento europeo, è importante per l' Italia». Comunque in caso di chiamata a Palazzo Chigi non c' è una chiusura: «Farei tutto per lavorare ancora nell' interesse dell' Europa».

mons galantino

 

La candidatura di Tajani è uno stop molto chiaro ad un eventuale governo con baricentro a destra, che sia a guida Salvini o non abbastanza europeista. E uno stop ancora più forte a derive estremiste su temi come l' immigrazione arriva dal segretario della Cei Nunzio Galantino, che proprio a Salvini sembra rivolgersi quando lancia il suo monito contro lo «sciacallaggio politico».

 

«Dopo che avrete raccattato quei quattro voti in più, per favore, andate un po' in giro per l' Italia, guardate negli occhi queste persone e ditemi se potrete continuare a speculare ancora sulla storia drammatica di queste persone».

 

«Non voglio fare polemica con nessuno- continua Galantino -. Il bene quando esiste si impone da sé. Chi fa sciacallaggio lo si riconosce e a noi queste cose non interessano». Il segretario generale della Cei sottolinea poi che «la prima strada per evitare parole fuori posto, è la conoscenza. Bisogna conoscere e guardare negli occhi queste persone, queste donne, questi bambini, per capire che hanno solo voglia di vivere una vita normale. Se abbiamo la possibilità di aiutarli, perché non farlo?».

BERLUSCONI TAJANI

 

Un nodo importante questo dell' immigrazione, che la coalizione a destra guarda con grande interesse. Il tutto mentre Berlusconi dà un altolà molto netto a ogni rapporto con movimenti nostalgici del fascismo come CasaPound, che ha aperto a un governo Salvini: «La nostra coalizione non ha nulla a che fare con CasaPound né con i loro programmi, e non avrà nulla a che fare con loro né prima né dopo le elezioni».

 

Se insomma il centrodestra prevarrà, il tema della premiership sarà molto caldo. Se invece si dovesse tornare al voto l' anno prossimo, Berlusconi un' idea ce l' ha, che non tramonta mai: «Candidarmi premier in quel caso? Sì, sarei a disposizione».

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…