SCENE DA UN PATRIMONIO - COME MAI TUTTE LE DONNE DEL BANANA LO TRASCINANO IN TRIBUNALE? “FOLLOW THE MONEY!” - DOPO ANNI DI BATTAGLIE LEGALI, PARE CHE IL POMPETTA ABBIA CEDUTO AI CAPRICCI DI VERONICA (MANTENIMENTO MILIONARIO E USUFRUTTO DELLA VILLA DI MACHERIO) E SI VADA VERSO IL DIVORZIO CHE VUOL DIRE ADDIO ALLA QUOTA LEGITTIMA DI EREDITA’ (33%) - E MARINA E PIERSILVIO SALVANO MEDIASET E MONDADORI DALLE GRINFIE DEI TRE FIGLI DI VERONICA…

Angela Frenda per il "Corriere della Sera"

A volte, anche nei divorzi più cruenti, capita che qualcosa cambi. Che ci si fermi un attimo prima di saltare sul lampadario di cristallo e, come i coniugi Roses dell'omonimo film, precipitare sul pavimento. Probabilmente è quello che è successo a Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Tra l'ex premier e la quasi ex moglie il clima infatti non è più al vetriolo. Quello, per intenderci, dei dossier sulle presunte infedeltà, delle lettere ai giornali, delle scuse pubbliche, delle accuse e delle controaccuse. La realtà di oggi sorprende e fotografa invece una coppia che, dopo quasi tre anni di battaglie legali feroci, è tornata a parlarsi. E a vedersi.

Il segnale di un'atmosfera diversa era già arrivato con l'ingresso di Cristina Rossello, avvocato patrimonialista del Cavaliere e componente dello staff legale che lo assiste nella causa di separazione, nel consiglio di amministrazione della Mondadori. Una figura troppo caratterizzata, la sua, perché il nuovo incarico in un'azienda di famiglia passasse inosservato. Per questo molti avevano pensato a un rasserenamento dei rapporti tra i due ex coniugi. E infatti è così.

Le rispettive squadre legali a questo punto starebbero trovando un'intesa che, a quanto sembra, metterebbe d'accordo tutti: l'ipotesi separazione giudiziale si allontana, mentre è confermato che si lavora a una consensuale. È l'epilogo di una vicenda travagliata. Ingarbugliatasi quando a settembre 2010 Veronica Lario aveva lasciato, d'intesa con il suo legale Maria Cristina Morelli, la villa di Macherio, dove risiedeva, per trasferirsi in un primo tempo nella dependance dell'Hotel de la Ville, hotel di lusso a Monza.

E poi a Milano, in un appartamento. Un gesto di rottura arrivato dopo che a maggio dello stesso anno la stessa Lario aveva rigettato l'accordo che vedeva le sue aspettative ridimensionarsi da 43 a 7 milioni lordi l'anno, oltre a un assegno da 300 mila euro al mese circa e l'attribuzione in usufrutto a vita di villa Belvedere, la residenza di Macherio dove per vent'anni la seconda moglie del Cavaliere è vissuta con i suoi tre figli: Barbara, Eleonora e Luigi. Ci entrò nel 1990, l'anno in cui fu unita in matrimonio con Silvio Berlusconi dall'allora sindaco Paolo Pillitteri, Bettino Craxi testimone.

Le conseguenze del rifiuto (uno dei nodi erano proprio le spese di mantenimento della residenza) sarebbero state abbastanza serie: la seconda proposta dei legali del Cavaliere infatti non prevedeva più l'usufrutto della villa di Macherio e anche l'assegno di mantenimento era stato rivisto. Così, Lario avrebbe opposto ricorso, presentando una memoria integrativa con la quale continuava a chiedere un assegno di mantenimento di 3 milioni e mezzo al mese, cioè la cifra inizialmente inserita nelle sue richieste e giudicata dall'ex premier del tutto incongrua.

Come incongrue erano state considerate le spese di gestione di Macherio: per il premier 1 milione 800 mila euro al mese, per la ex moglie molto di più. Di qui, la rottura. Invece adesso sembra che uno dei perni intorno ai quali ruota la separazione consensuale sia proprio l'ipotesi (apprezzata dalla Lario) di consentirle di tornare a Macherio, e quindi accettare anche le spese preventivate da lei.

Tuttavia il gelo tra i due non era certo solo questione di cifre... Troppo aveva fatto infuriare il Cavaliere quella lettera pubblica (e profetica) contro il «ciarpame politico» delle candidate veline e dello scandalo Noemi. E per Veronica Lario invece, come in privato aveva detto più volte prima della lettera pubblica, lo stile di vita di Berlusconi era diventato ingiustificabile: le ragazze, le cene, le feste.

Un matrimonio che lei stessa aveva accettato di vivere a distanza e con regole forse non comuni, ma nel quale fino all'ultimo ha preteso rispetto pubblico di se stessa e dei suoi figli. «Lo faccio per loro», ha sempre detto ai pochi amici cari. «Perché non debbano mai vergognarsi di me. Ho chiesto di aiutarlo, ma nessuno mi ha ascoltato. Ora basta».

Il Cavaliere ha tentato una riconciliazione con delle scuse pubbliche. Poi, i fatti di cronaca hanno la meglio, e il 3 maggio 2009 Veronica chiede il divorzio. La guerra a distanza si fa devastante. Tanto da far dire a un premier stanco e infuriato, al termine di un Consiglio dei ministri: «Le scorie nucleari? So io dove le metterei: a Macherio!».

Ma il tempo, si sa, lenisce tutte le ferite. E due domeniche fa i due quasi ex coniugi si sono visti, presenti i tre figli della coppia, proprio a Macherio. Un pranzo come ai vecchi tempi, con i piatti preferiti, e anche qualche risata. In una casa che, a quanto sembra, non brucerà come quella dei Roses. Ma che vedrà forse tornare Veronica Lario tra le sue amate rose Cocorico.

 

 

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