“CHE CAZZO HAI DA GUARDARE?” E GIU’ BOTTE: IL SINDACO DI BARI VIETA GLI “SGUARDI DI SFIDA” PER LIMITARE RISSE E PESTAGGI IN STRADA

Dal "Corriere della Sera"

Immaginate due uomini che si fronteggiano ai lati opposti di una via. Magari non si sono mai visti prima. Ognuno seguiva la propria strada senza sapere che avrebbero incontrato l'altro, ma il destino ha voluto che alla stessa ora, quello stesso giorno, si ritrovassero a condividere uno spazio di pochi metri. Una malvagia provvidenza, poi, ha fatto in modo che ciascuno simultaneamente si voltasse verso l'altro, incrociando gli sguardi. In altre circostanze, forse, i due si sarebbero ignorati, distratti da altri pensieri.

Ma quello scambio imprevisto, quella carezza «occhi sugli occhi» stavolta è durata un attimo di troppo. È diventata una sfida. «Abbassa lo sguardo». Nessuno dei due contendenti pronuncia queste parole, perché la frase intimidatoria è contenuta a sua volta in uno sguardo, assieme a un corollario di impronunciabili insulti. La partita è appena iniziata. In palio c'è un attestato di virilità: il primo che cede è il più debole.

Sembra la scena di un film Western, ma chi non ha vissuto a Bari o in una delle città in cui vige ancora questa regola ancestrale, non può comprendere il valore della posta in gioco. Proprio come i pistoleri solitari, certi individui cresciuti con il mito della propria mascolinità sembrano pronti a colmare il breve confine che li separa per regolare con la violenza la questione.

Forse è per questo che Michele Emiliano, il sindaco del capoluogo pugliese, ha deciso di intervenire con un'ordinanza per mettere fine alle disfide causate da futili motivi. Il documento che porta la sua firma recita: «Si fa divieto di sostare con atteggiamento di sfida, presidio o vendetta». Diciamolo subito, la proibizione è volta a impedire che il decoro e la fruibilità dei luoghi pubblici siano pregiudicati da comportamenti violenti, compromettendo i diritti e l'incolumità degli altri cittadini.

Anche se rimane il dubbio sui criteri sulla base dei quali si dovrà giudicare se uno sguardo è o meno appropriato. Per esempio, cosa distingue un'occhiata di sfida da una che allude a un approccio sentimentale? Di qui, la scarsa possibilità di applicare la relativa sanzione pecuniaria.

Tuttavia il ridicolo non è nell'ordinanza, ma nel comportamento che cerca di regolare.
La ragione che spinge due sconosciuti che non si sono mai fatti nulla di male a fronteggiarsi per farsene a vicenda è legata al primitivo retaggio degli ominidi che tenevano a bada con il solo sguardo la minaccia di un invasore del loro territorio. Fatto sta che ancora oggi tale istinto è avvertito da individui che pure avrebbero tutti gli strumenti intellettuali per ignorare un simile, immotivato richiamo. È un po' come i peli del corpo, l'osso sacro o i capezzoli maschili: orpelli ormai superflui che l'evoluzione non ha saputo o voluto cancellare.

Ecco spiegata la ragione per cui i nostri due contendenti non possono fare a meno di continuare a fissarsi dai lati opposti della strada, in realtà senza un reale motivo. Affilano lo sguardo, perfezionando la postura in modo da sembrare più minacciosi, e intanto misurano il nemico, calcolandone la forza e pronosticando le possibilità di vittoria in un eventuale scontro fisico.

La decisione del sindaco di Bari, in realtà, è rivolta soprattutto a evitare che due o più idioti si ritrovino a sostare per ore (a volte per giorni) a pochi metri di distanza, affrontando la fatica e le intemperie pur di non cedere all'avversario, perché la verità è che sono entrambi troppo vigliacchi per attraversare la strada. Nessuno lo dice, ma ne sono caduti a decine falcidiati dalla congiuntivite.

 

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