“L’UCRAINA E’ STANCA DELLA GUERRA, I RUSSI AVANZANO IN MASSA MA CI DIFENDIAMO CON CORAGGIO” - IL SINDACO DI KIEV E EX CAMPIONE DEL MONDO DI BOXE VITALI KLITSCHKO ATTACCA ZELENSKY: “LO SCANDALO DI CORRUZIONE CHE HA COINVOLTO GLI UOMINI DI FIDUCIA DEL PRESIDENTE FA MALE AL NOSTRO PAESE. È STATO UN COLPO BASSO. SERVE UNA SVOLTA” – "TRUMP? DA LUI DIPENDE MOLTO. ABBIAMO BISOGNO DI SOSTEGNO - PUTIN? PER LUI, ALL’IMPERO RUSSO APPARTENGONO ANCHE I PAESI BALTICI; NE PARLA APERTAMENTE, COSÌ COME DI POLONIA, REPUBBLICA CECA, SLOVACCHIA: SE NOI NON AVREMO SUCCESSO, I NOSTRI VICINI SARANNO I PROSSIMI…”
Testo di Jan Philipp Burgard per Welt-Lena/Leading European Newspaper Alliance pubblicato da La Repubblica
L’ex campione del mondo di boxe Vitali Klitschko è sindaco di Kiev dal 2014. Il cinquantaquattrenne è dunque alla guida della capitale ucraina dall’anno in cui la Russia ha invaso per la prima volta il Paese vicino.
Durante la sua carriera di pugile professionista, tra il 1996 e il 2013, Klitschko ha vissuto in Germania. Martedì è venuto a Berlino per partecipare al vertice sulla sicurezza del gruppo Axel Springer e, nel programma WELT Talk Spezial con il caporedattore Jan Philipp Burgard, ha parlato della situazione attuale nella sua patria.
WELT: Quest’estate lei ha detto che tutti nel suo Paese sono stanchi di questa guerra. Ora si avvicina l’inverno, che in Ucraina è spesso molto rigido. Come descriverebbe attualmente l’umore in Ucraina?
Vitali Klitschko: Sì, la stanchezza c’è, e se vai per strada e parli con la gente, ognuno ti chiede quando finirà finalmente questa guerra senza senso.
WELT: E lei cosa risponde?
VOLODYMYR ZELENSKY INCONTRA DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA - 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE
Klitschko: Non sono un indovino, ma la mia risposta è chiara: i russi capiscono solo la forza, e per questo dobbiamo essere forti. Non prestano alcuna attenzione alla debolezza. Ecco perché dobbiamo combattere, dobbiamo essere forti sulla linea del fronte, dobbiamo essere forti nel Paese, dobbiamo resistere e difendere la nostra indipendenza.
La gente capisce che al momento è difficile, perché – come ogni inverno – ci sono moltissimi attacchi contro le nostre centrali elettriche in tutto il Paese. Putin dice che i suoi obiettivi sono militari, e io mi chiedo perché allora distrugge la vita di città pacifiche e di persone pacifiche. Ci ho riflettuto molto, e l’unica spiegazione che trovo è che voglia semplicemente far cadere la popolazione in uno stato di depressione. Per questo il mio messaggio è che ogni cittadino deve essere forte e non cadere assolutamente nella depressione, anche se è difficile.
(…) Nessuno può sconfiggerci finché combattiamo, perciò dobbiamo combattere e non dobbiamo mai arrenderci. Il nostro futuro è in gioco, il futuro dei nostri figli. Si tratta della domanda se l’Ucraina rimarrà un Paese indipendente o diventerà parte dell’impero russo.
WELT: Lei ha appena detto che bisogna essere forti al fronte. Ma ora città strategicamente importanti come Pokrovsk, Kupjansk e Huljajpole sono in bilico. Quanto a lungo può ancora resistere l’Ucraina? Come valuta la situazione al fronte?
Klitschko: Ogni guerra ha tre fattori importanti: le finanze, le armi e le risorse umane.Voglio ringraziare per il sostegno finanziario e per la fornitura di armi difensive. Per quanto riguarda le risorse umane, rispetto alla Russia abbiamo grandi problemi. I nostri soldati al fronte dicono che sembra un videogioco: i russi avanzano, avanzano e avanzano, senza badare ai caduti.
DONALD TRUMP - VOLODYMYR ZELENSKY - CASA BIANCA, 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE
Hanno un ordine e proseguono. Eppure, difendiamo con successo il nostro Paese da quasi quattro anni. Non è un segreto che molti esperti nel mondo ci avessero dato solo pochi giorni o settimane contro uno degli eserciti più forti e più grandi del mondo. Voglio ringraziare i nostri partner: difendiamo il nostro Paese con successo.
Al momento la situazione al fronte è difficile, ma continuiamo a combattere, e la cosa più importante è che il coraggio di combattere è ancora presente. Questo è fondamentale.
WELT: Lei ha detto che la gente chiede quando finirà la guerra. Ora il presidente Zelenskyj ha detto pochi giorni fa che durerà almeno altri due o tre anni. Ciò significa anche che avrete bisogno di ulteriori aiuti finanziari. Gli Stati Uniti probabilmente non forniranno più assistenza nella misura di prima. Crede che l’Europa continuerà a essere solidale?
Klitschko: Il mio messaggio è questo: non stiamo difendendo solo il nostro Paese. È risaputo che per Putin il crollo dell’Unione Sovietica è stata una grande tragedia personale. Egli sogna di ricostruire l’impero russo. Per lui, all’impero russo appartiene l’Ucraina, uno dei Paesi più grandi d’Europa.
Per lui, all’impero russo appartengono anche i Paesi baltici; ne parla apertamente, così come di Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia. E non bisogna dimenticare che, nella visione malata di Putin, anche una parte della Germania fa parte dell’impero russo: lì ha lavorato per anni come agente del KGB.
Perciò non bisogna mai sottovalutare la situazione: se noi non avremo successo, i nostri vicini saranno i prossimi. Oggi non difendiamo soltanto la nostra integrità territoriale, il nostro Paese, ma difendiamo ognuno di voi. Tutti devono capire il senso di questa guerra insensata. L’Ucraina vuole far parte della famiglia europea.
Putin dice: “Non sono d’accordo, l’Ucraina appartiene all’impero russo. Non è mai stata indipendente, è sempre stata una parte dell’impero russo, e perciò non permetterò che vada verso l’Europa.
Vive in un altro mondo, nella sua visione sovietica, e vuole ricostruire l’impero sovietico. Noi non vogliamo tornare all’Unione Sovietica; vediamo il nostro futuro come parte della famiglia europea.
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WELT: Ma per questo servono molti soldati. Tuttavia, il governo ucraino, su proposta del presidente Zelenskyj, ha permesso agli uomini soggetti alla leva, dai 18 ai 22 anni, di andare all’estero. Da allora, il numero degli ucraini che cercano protezione in Germania è decuplicato. Il primo ministro bavarese Markus Söder vuole quindi limitare l’arrivo di ucraini.Il governo ucraino ha commesso un errore, visto che ora molti potenziali soldati lasciano il Paese?
Klitschko: Possiamo discutere a lungo se sia stato un errore o meno. Abbiamo enormi problemi con i soldati, con le risorse umane.
WELT: Quale età, secondo lei, sarebbe sensata? Quale proposta farebbe?
Klitschko: In passato i diciottenni erano nell’esercito, ma sono dei ragazzi. Attualmente in Ucraina si può essere mobilitati solo dai 25 anni. Si potrebbe ridurre di uno o due anni, cioè a 23 o 22.
WELT: Il governo ucraino spera che i giovani che ora vanno all’estero per studiare o formarsi tornino dopo la guerra per ricostruire il Paese. Lo ritiene realistico o teme che un’intera generazione di ucraini vada all’estero e non torni mai più?
Klitschko: Il valore più grande che ha l’Ucraina sono le persone. E per questo i giovani si integrano molto rapidamente nella società, imparano presto la lingua, creano famiglie.
Saremmo felici se anche solo la metà dei giovani tornasse. Ma la prima condizione per il ritorno deve essere la pace. La seconda è che trovino un lavoro. La terza è che abbiano una qualità di vita pari a quella europea. Dopo la guerra avremo enormi sfide davanti a noi.
WELT: In mezzo a questa guerra, un nuovo scandalo di corruzione scuote l’Ucraina. In concreto, le autorità hanno scoperto un caso di corruzione milionaria presso il gestore statale delle centrali nucleari Energoatom. Uno dei principali sospettati sarebbe un uomo di fiducia del presidente Zelenskyj. Secondo i media, il sospettato avrebbe già lasciato l’Ucraina, forse dopo aver ricevuto una soffiata dalle autorità. Ora ci sono indagini interne. Quanto è grande il problema della corruzione nell’entourage del presidente Zelenskyj?
Klitschko: È una domanda difficile. Tutti in Ucraina attendiamo i risultati delle indagini attualmente in corso. Sicuramente non è una cosa positiva per l’Ucraina. Non è positivo per i nostri partner.
Il compito più grande per noi in Ucraina è realizzare riforme in molti ambiti. E una delle riforme più importanti è quella contro la corruzione. Molti politici commettono l’errore di pensare alla ricostruzione solo in termini di strade, edifici, ponti. Ma al primo posto devono venire le riforme in molti settori. Abbiamo parlato della riforma anticorruzione, ma c’è anche la riforma della polizia, della procura, e dobbiamo fare ulteriori riforme anche nell’amministrazione.
donald trump volodymyr zelensky alla casa bianca
WELT: Lei dice che la riforma anticorruzione è importante per l’Ucraina. Ma già a luglio il presidente Zelenskyj aveva cercato, con una legge approvata in fretta, di ottenere il controllo sulle autorità anticorruzione. Ci sono state proteste di piazza, l’Unione Europea è intervenuta, e poi Zelenskyj ha ritirato la legge. Quanto episodi simili mettono a rischio la credibilità dell’Ucraina? Siete così dipendenti dal sostegno esterno: quanto è pericoloso questo per la vostra causa?
Klitschko: Scandali del genere danneggiano molto il Paese e la sua credibilità, naturalmente.
È stato un colpo basso, soprattutto nella situazione attuale, in cui combattiamo contro i russi che vogliono occupare il nostro Paese. E allo stesso tempo dobbiamo combattere anche contro la corruzione. Casi del genere danneggiano profondamente l’Ucraina.
WELT: Lei ha appena parlato dei partner internazionali. Con gli Stati Uniti non si sa mai esattamente da che parte stiano. Lei stesso ha incontrato molte volte il presidente Trump, quando era ancora un atleta e campione del mondo di boxe. Che impressione ne ha avuto? È una persona su cui si può contare?
Klitschko: È il presidente degli Stati Uniti, l’uomo più potente del mondo. E da lui dipende molto. Abbiamo già inviato messaggi attraverso diversi canali: abbiamo bisogno di sostegno. Quando parliamo di democrazia, di regole, di indipendenza delle nazioni – oggi è la Russia che infrange queste regole.
Se parliamo di questi valori, gli Stati Uniti devono stare dalla parte dell’Ucraina.
Il mondo è bianco o nero: o sei per la guerra o contro la guerra, o sei per la democrazia o per l’autoritarismo. Bisogna parlare in modo chiaro e deciso con i nostri partner e convincerli. Voglio ringraziare di cuore, a nome dei nostri cittadini, per il sostegno dei nostri partner e dei Paesi europei.
Senza il vostro aiuto non possiamo sopravvivere. Ma abbiamo bisogno anche del sostegno degli Stati Uniti: riguarda la fornitura di armi difensive, il sostegno finanziario e ulteriori sanzioni contro la Russia.
(Copyright Welt-Lena/Leading European Newspaper Alliance)
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Vitali Klitschko






