CANDIDATURA DELLE MIE BRAME - BERSANI VARA LE LISTE E ARRIVANO LE PRIME GRANE - IL PSI PRONTO ALL’ADDIO - LASCIA IL CAPOGRUPPO SARDO: “PRIMARIE NON RISPETTATE” - RENZI “PIAZZA” I SUOI STAFFISTI IN PARLAMENTO E BUTTA A MARE IL SUO BRACCIO DESTRO REGGI (AVEVA INSULTATO I BERSANIANI ALLE PRIMARIE) – EX RUTELLIANI CON MATTEUCCIO - MEGLIO NON CORRERE RISCHI: I 50 RENZIANI TUTTI ALLA CAMERA…

1-ELEZIONI: NENCINI AL PD, CON QUESTE LISTE OGNUN PER SE'
(ANSA) - 'Noi non facciamo gli ospiti in casa di nessuno. L'ipotesi di una lista PD-PSI nel nome del Socialismo Europeo era supportata da un orizzonte politico condiviso e da una rappresentanza equilibrata dei territori. Se vengono meno questi presupposti, ognuno per conto proprio'. Lo dice Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, che ha convocato una riunione della segreteria nazionale del partito, insieme con i segretari regionali Psi.

2-PD: COMPOSIZIONE LISTE, CAPOGRUPPO CONSIGLIO SARDEGNA LASCIA
(ANSA) - 'Nelle prossime ore comunichero' al Gruppo consiliare le mie dimissioni da capogruppo Pd'. Queste le parole del presidente del Gruppo del Partito democratico nel Consiglio regionale della Sardegna, Giampaolo Diana, per protestare contro le decisioni della Direzione nazionale sulla composizione delle liste per le elezioni politiche alla Camera e al Senato.

'Il voto delle primarie non e' stato rispettato - ha detto - e credo che la Sardegna debba cercare, anche in queste ore di modificare quella decisione'. Da Roma sono stati infatti indicati alcuni nomi nella lista sarda e in questo schema resterebbero fuori dalla possibilita' di ottenere un seggio nell'isola altri aspiranti che avevano superato la prova delle primarie.

3-FUORI IL BRACCIO DESTRO REGGI, MA ENTRA LO STAFF DI RENZI
Fabio Martini per "la Stampa"

Aveva una quota tutta per sé di candidati da indicare nel listino dei cooptati e Matteo Renzi ha fatto i suoi nomi, suggerendo a Bersani un drappello assortito di 17 personalità, nel quale però spiccano un'assenza e alcune presenze. L'assenza è quella di Roberto Reggi, che ha guidato le truppe renziane durante le Primarie: osteggiato da quasi tutti i notabili del partito per la sua irruenza, l'ex sindaco di Piacenza è stato abbandonato da Renzi che, di fatto, ha accettato il veto del partito.

Ma anche nella lista dei promossi, spiccano almeno tre presenze: saranno deputati il capo della segreteria di Renzi a Palazzo Vecchio, Luca Lotti; Simona Bonafè, che si è occupata dell'organizzazione del tour del camper delle Primarie; Maria Elena Boschi, che si è occupata del coordinamento dei Circoli.

Certo, tra i renziani ci sono anche personaggi con una storia politica, l'ex ministro Paolo Gentiloni, il responsabile delle Feste democratiche Lino Paganelli, l'ex leader di Lega Ambiente Ermete Realacci, ma la promozione ad onorevole di uomini e donne del suo staff rappresenta un segnale in parziale controtendenza rispetto a quanto detto e fatto finora da Matteo Renzi.

Una promozione dello staff che nella precedente legislatura era stata prerogativa di Dario Franceschini, ma che Pier Luigi Bersani non ha voluto imitare: nessun esponente del suo staff è stato candidato e neppure i direttori dell'Unità e di YouDem Tv. Un impegno relativo, quello di Renzi, che conferma quel che si era capito dopo l'esito del secondo turno delle Primarie: il personaggio che rappresenta il 40% del centrosinistra italiano non ha alcuna intenzione di metter su un'area politica coerente con le idee espresse durante le Primarie. Anzi, in una intervista a «la Repubblica», Renzi ha mostrato che il suo primo obiettivo è osteggiare Mario Monti, che il sindaco di Firenze, istintivamente, vive come un concorrente.

Ma è altrettanto vero che in Parlamento i renziani potranno contare su una pattuglia non trascurabile: nelle Primarie per i parlamentari sono stati almeno 45 i candidati eletti vicini a Renzi. Alcuni di questi, in particolare Matteo Richetti a Modena, che si profila già come il capofila parlamentare del drappello - hanno ottenuto suffragi gratificanti. Agli eletti dalle Primarie vanno sommati i 17 inseriti nel Listino.

Poiché la maggior parte dei renziani è concentrata alla Camera (per un fattore anagrafico), in questo ramo 50-55 deputati (sui previsti 280) saranno di «area Renzi». Una percentuale non indifferente, il 20%, che potrebbe condizionare gli indirizzi del gruppo di Montecitorio. Nel gruppo dei «renziani» spicca la presenza dei quattro più stretti sodali di Francesco Rutelli negli anni della Margherita: oltre a Gentiloni e Realacci, anche Michele Anzaldi, per anni portavoce di Rutelli e Roberto Giachetti.

Renzi non ha alcuna intenzione di uscire dalla scena nazionale, è pronto a giocarsi di nuovo la sua partita non appena si ripresenterà l'occasione, ma l'esclusione di Reggi è destinata ad assumere un valore simbolico ben al di là della vicenda in sé. Cinquantadue anni, sindaco di Piacenza dal 2002 al 2012, Reggi durante le Primarie è entrato più volte in conflitto con la nomenclatura del partito, perché a lui Renzi aveva lasciato il ruolo di rompighiaccio.

Compito svolto con polemiche molto aspre che non sono state apprezzate, oltretutto da un personaggio che è stato sindaco nella città di Pier Luigi Bersani e di Maurizio Migliavacca, di fatto il numero due del partito. Ma il veto uscito quasi unanimemente dal «tavolo» delle candidature, Renzi non lo ha forzato e uno che conosce da vicino il sindaco, commenta: «Se non difendi l'uomo che si è immolato per te, anche se quell'uomo non lo stimi molto, nel futuro chi si potrà fidare di te?».

 

renzi e bersani BERSANI-RENZIROBERTO REGGIPAOLO GENTILONI E MOGLIE Francesco Rutelli ERMETE REALACCI PIER LUIGI BERSANI

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