SOGNO O SONDAGGIO - TESTA A TESTA PAITA-TOTI IN LIGURIA: LE DIVISIONI DELLA SINISTRA INDEBOLISCONO LA CANDIDATA DI RENZI - IN CAMPANIA GLI IMPRESENTABILI PRO DE LUCA DAVANTI AL FORZISTA CALDORO

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

raffaella paitaraffaella paita

Le prossime elezioni regionali stanno oramai catalizzando l’attenzione di tutti gli osservatori. Soprattutto dopo i risultati delle elezioni comunali in Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta che hanno segnato un pesante arretramento di Forza Italia. Come sempre elezioni locali e limitate assumono, nel nostro Paese, una valenza nazionale. 
 

Oggi ci occupiamo di due regioni piuttosto interessanti: la Campania, dove il candidato del Partito democratico, oltre a rischiare di non poter governare a causa della legge Severino, ha visto il segretario nazionale definire impresentabili alcuni candidati delle sue liste. E la Liguria dove si accendono i fari sulla candidatura di Pastorino, fuoruscito dal Pd dopo la clamorosa frattura che, in seguito a primarie contestate, ha portato Sergio Cofferati ad abbandonare il partito . 
 

I sondaggi indicano tendenze, non sono oracoli. La recente débâcle in Inghilterra, dove pure la storia dei sondaggi elettorali è molto più lunga e solida della nostra e dove il comportamento elettorale è almeno in parte meno complesso, devono suggerirci una decisa cautela. Oggi molti elementi rendono difficili le stime, in particolare per le Regionali alle porte.

gelmini totii 3gelmini totii 3

 

La partecipazione, che in questi casi è più contenuta. L’incertezza, che è diffusa e porta non pochi elettori a decidere il proprio voto a ridosso della domenica elettorale quando non nello stesso giorno. L’elevata mobilità elettorale che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere i nostri connazionali a partire dalle Politiche 2013. Cercheremo allora di cogliere le tendenze principali che i numeri ci indicano . 
 

Liguria 
La partita in questa regione sembra davvero aperta: la candidata del Pd, Raffaella Paita, è stimata tra il 28% e il 31% dei voti validi, insidiata da vicino da Giovanni Toti che oggi è stimato tra il 26% e il 29% e quindi può competere per la vittoria.

 

Raffaella PaitaRaffaella Paita

Le difficoltà di Paita derivano innanzitutto dalla buona performance che fa registrare la candidatura di Luca Pastorino, sostenuto dalla sinistra, con un consenso potenziale tra il 10% e il 13%. I fenomeni che si individuano sono almeno due: da un lato una crescita dell’appeal elettorale del candidato di FI che sembra essere riuscito a compattare il proprio schieramento superando le iniziali resistenze di una parte degli elettori leghisti che non aveva apprezzato la rinuncia del proprio candidato a favore di un berlusconiano doc come Giovanni Toti. Dall’altro l’affanno della candidata pd che sta faticando a tenere unito il proprio fronte e quindi a contenere le uscite verso sinistra. 
 

gelmini  totigelmini toti

I risultati di Enrico Musso, poi, accreditato dal 4% al 7%, sottraggono consensi a Toti, specularmente a quanto avviene per Pastorino con Paita. 
Accenniamo infine al voto di lista. Con tutte le cautele, vediamo comunque che il voto di lista per i due candidati principali è un po’ superiore rispetto al voto per il candidato. Per Paita questo rappresenta un rischio: significa che una parte degli elettori del Pd si esprime contestualmente per Pastorino e potrebbe erodere ulteriormente i suoi consensi, con il voto disgiunto. Per Toti questo rappresenta invece un segnale di ricompattamento del fronte. Nel centrodestra il sorpasso della Lega sembra nei fatti, ma non è una vera e propria «asfaltatura» di Forza Italia che potrebbe mantenere i consensi, certo già bassi, delle Europee. 
 

VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

Campania
Anche in questo caso la partita è aperta, ma Vincenzo De Luca si posiziona in testa, pur se con un margine che non dà ancora sicurezza del risultato. Sembra quindi che le pur pesanti critiche che hanno investito il candidato del Pd, per la tagliola della legge Severino e per la composizione delle liste (che ha portato Saviano a dire che «Gomorra è nelle liste di De Luca»), non abbiano avuto un forte impatto tra gli elettori.

 

ATTILIO MALAFRONTEATTILIO MALAFRONTE

Anche se un certo disagio sembra esprimersi a favore del candidato del M5S Valeria Ciarambino, che ottiene un discreto risultato e almeno in parte recupera voti anche da ex elettori pd che non ritengono di votare per De Luca. Il governatore uscente si colloca a ridosso del candidato pd, ma il suo risultato non è tranquillizzante. Da un lato perché la valutazione del suo quinquennio di governo non è confortante (oltre il 60% dà un giudizio negativo del presidente della Regione, percentuale che supera il 70% quando si tratta di valutare l’amministrazione).

 

Dall’altro la presenza di esponenti dell’area di centrodestra nelle liste di De Luca ha probabilmente contribuito a spostare voti da quell’area. In Campania è assai elevato il fenomeno del voto di preferenza: nel 2010, secondo uno studio di Roberto D’Alimonte per il Cise, il tasso di preferenze in Campania fu del 90,6% contro il 26,6% della Lombardia.

 

DE LUCA DE MITADE LUCA DE MITA

Questo significa che conteranno molto le ultime settimane di campagna elettorale che vedranno muoversi massicciamente i candidati, ciò che potrebbe modificare anche in maniera sostanziale gli orientamenti di voto. Nel caso della Campania poi l’area «grigia» (elettori indecisi o astensionisti) è estremamente elevata. 
 

CARLO AVETA CANDIDATO A SOSTEGNO DI DE LUCACARLO AVETA CANDIDATO A SOSTEGNO DI DE LUCA

Per quel che riguarda le liste il Pd ha un risultato inferiore alle Europee ma superiore a Politiche e Regionali, mentre un buon consenso ottengono le liste collegate a De Luca e in particolare quelle che usano il suo nome. In netta difficoltà invece Forza Italia, che fa registrare un calo di circa 10 punti rispetto al voto europeo che era già il punto più basso recentemente raggiunto. Anche se le liste collegate a Stefano Caldoro ottengono risultati intorno al 10%, non riescono a colmare il gap rispetto alle liste che sostengono l’avversario. Il M5S infine, pur in contrazione, sembra ottenere risultati tutto sommato non disprezzabili. 
 

Una situazione quindi decisamente fluida in queste due regioni, che possono veder anche cambiamenti importanti negli ultimi giorni di campagna elettorale. 

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

 

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?