giuseppe conte demos sondaggio movimento 5 stelle

SONDAGGIO DI DEMOS/REPUBBLICA - POCO SOPRA IL 15%: 2 PUNTI IN MENO PER I 5STELLE LOGORATI DALLE GUERRE INTESTINE. SCENDE ANCHE LA FIDUCIA PER CONTE - LA LEGA È ANCORA DAVANTI AGLI ALTRI, MA ORMAI DI POCO. MEZZO PUNTO SOPRA GIORGIA MELONI, CHE HA SUPERATO IL 20%: QUASI 6 PUNTI IN PIÙ, NELL'ULTIMO ANNO. L'UNICO VERO PUNTO DI RIFERIMENTO DEGLI ITALIANI, IL GOVERNO DRAGHI. STIMATO DAL 74% DEI CITTADINI. PRATICAMENTE, 3 ITALIANI SU 4. IN ASSOLUTO, SI TRATTA DEL LIVELLO PIÙ ELEVATO REGISTRATO, NEGLI ULTIMI 5 ANNI

stime elettorali demos 16 luglio 2021

Ilvo Diamanti per “la Repubblica”

 

Viviamo tempi "incerti". Privi di riferimenti "certi". Verso o contro i quali orientarsi. Soprattutto in politica, che, in Italia, più che altrove, costituisce un campo aperto e conteso. Soprattutto "in questi tempi". Il sondaggio di Demos per l'Atlante Politico pubblicato oggi su Repubblica lo conferma in modo evidente.

meme su giuseppe conte e beppe grillo

 

A partire dagli "orientamenti" elettorali, che riflettono un certo disorientamento. Perché non si colgono linee di coalizione ma neppure di frattura precise. Le stime di voto, infatti, prevedono tre partiti, davanti agli altri. Raccolti, però, a breve distanza uno dall'altro. Anzi: brevissima. Nello spazio di un punto. La Lega è ancora davanti agli altri, ma ormai di poco. Mezzo punto sopra i Fd'I, che, guidati da Giorgia Meloni, appaiono in costante crescita. Hanno, infatti, superato il 20%: quasi 6 punti in più, nell'ultimo anno.

mario draghi giuseppe conte

 

Ma quasi 16, rispetto alle elezioni politiche del 2018. Un'altra "era politica". Negli ultimi mesi, invece, il PD è sceso, seppur di poco, appena sotto il 20%. Tutti gli altri partiti sono più lontani. Compreso il M5S, alleato del PD. Ma oggi in chiara difficoltà. Sul piano interno, anzitutto. Logorato dalle polemiche fra Beppe Grillo e Giuseppe Conte.

 

il gradimento dei leader sondaggio demos 16 luglio 2021

 Il fondatore e l'ex Presidente del Consiglio, oggi "leader in pectore". Le conseguenze di queste tensioni appaiono evidenti. Anzitutto, nelle stime elettorali, che vedono il M5S in grande calo. Poco sopra il 15%: 2 punti in meno, rispetto agli ultimi mesi. Ma molto più se consideriamo le elezioni politiche del 2018, rispetto alle quali appare più che "dimezzato". Inoltre, se consideriamo gli indici di fiducia "personale", Giuseppe Conte perde 9 punti.

 

 Ma continua a ottenere un grado di consenso molto elevato: 59%. Fra gli elettori del M5S supera il 91%. Una conferma che i "grillini" sono, ormai, divenuti "contini". Se, però, consideriamo l'insieme degli elettori, Conte è affiancato e "raggiunto" dal Presidente della Regione Veneto. Luca Zaia. Leader della Lega (meglio: Liga) Veneta. Molto più apprezzato, rispetto al capo della Lega Nazionale, Matteo Salvini, anche fra gli italiani.

 

meme su Mario Draghi e il recovery plan

 Accanto a loro, sul piano dei consensi, incontriamo alcune figure che occupano ruoli importanti, sul piano politico e di governo. In particolare, intorno al 50%, si collocano il ministro della salute, Roberto Speranza, la leader dei Fd'I, Giorgia Meloni e il Commissario Europeo, Paolo Gentiloni. Più sotto, in-seguono alcuni autorevoli soggetti politici nazionali e regionali. Oltre a Salvini, il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e il ministro Dario Franceschini. Mentre Enrico Letta, nuovo segretario del PD, è (non molto) più indietro.

 

il giudizio sul governo serie storica demos

Ottiene, infatti, il 40% di gradimento. In calo di 4 punti, negli ultimi mesi. Segno - e conseguenza - della "difficoltà" di guidare un partito anch' esso "in difficoltà". Senza ripetere tutta la graduatoria, visibile in tabella, è significativo come in fondo, secondo tradizione, vi sia Beppe Grillo. Preceduto, di poco, da Matteo Renzi. Il quale, tuttavia, guadagna un po' di consensi. Nell'insieme, emerge un Paese senza un vero baricentro politico. Si conferma, dunque, l'asimmetria fra gli equilibri, o meglio, gli squilibri, in Parlamento e fra gli elettori.

mandraghi

 

 Perché il Parlamento è stato eletto nel 2018. In un'altra epoca. In un altro clima d'opinione. Oggi, i partiti di Centro Destra, insieme, sarebbero molto vicini al 50%. Quasi 10 punti in più rispetto all'asse fra Pd e M5S.

 

Tuttavia, è difficile immaginare, in questa situazione, che nuove elezioni possano "aggiustare" questo squilibrio. Perché ogni elezione è, comunque, imprevedibile, come abbiamo imparato ormai da 10 anni. E perché, oggi, nessuno ha intenzione di - e interesse ad - affrontare il voto. Tanto più dopo il taglio di oltre un terzo dei componenti nei due rami del Parlamento.

 

sondaggio sul movimento 5 stelle demos 16 luglio 2021

Che renderebbe ancora più incerto il futuro "parlamentare" per molti parlamentari. Così, ci troviamo stretti e quasi costretti in un contesto politico e istituzionale precario. In equilibrio instabile. Come risulta evidente dai dati di questo sondaggio. Che vede tre forze politiche praticamente alla pari. Nello spazio di un punto percentuale. Cioè: nulla. Mentre intorno al governo c'è una maggioranza che raccoglie tutti i partiti meno uno. I Fd'I di Giorgia Meloni.

 

 L'unica a guadagnare consensi. Non per caso. È lo specchio di un Paese frammentato, più che diviso. Unito, soprattutto, dalla nazionale di calcio. E dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi. L'unico vero punto di riferimento degli italiani, secondo il sondaggio, appare, infatti, il governo. Stimato dal 74% dei cittadini. Praticamente, 3 italiani su 4. Ancora in crescita, rispetto alla precedente rilevazione, condotta nello scorso maggio.

 

GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA

In assoluto, si tratta del livello più elevato registrato, negli ultimi 5 anni. Parallelamente, si è allargata la componente di quanti ritengono che questo governo durerà a lungo. Fino alla conclusione della legislatura. Nel 2023. Una previsione cresciuta di 15 punti negli ultimi due mesi. Si tratta, in parte, di un auspicio. Giustificato dai risultati ottenuti.

 

VIGNETTA KRANCIC - ROBERTO FICO - ROCCO CASALINO - GIUSEPPE CONTE - BEPPE GRILLO

 In questo Paese incerto, Mario Draghi costituisce, dunque, per gli italiani, l'unico e ultimo riferimento "nazionale". Insieme alla nazionale di calcio. Ma riteniamo altamente improbabile immaginare che Roberto Mancini accetterebbe di guidare questo sistema politico.

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…