gentiloni visco

SOTTOTRACCIA, “ER MOVIOLA” CERCA UN SOSTITUTO A VISCO IN BANKITALIA – GENTILONI AVREBBE GLI OCCHI PUNTATI SU SALVATORE ROSSI, DIRETTORE GENERALE: IL DUCETTO, PERO’, PREFERIREBBE FABIO PANETTA – MATTARELLA, PERO’, FA ANCORA QUADRATO SUL GOVERNATORE E PUNTA ALLA CONFERMA

 

Fabio Martini per La Stampa

 

VISCO E DRAGHI 05

In tutta Europa sono rimasti sei i premier socialisti (su ventotto), al summit Pse Paolo Gentiloni è diventato quasi una star e infatti Jeremy Corbyn, aspirante premier del Regno Unito, ha chiesto di poterlo incontrare. Immaginando di trarne un qualche ritorno politico e di immagine. In compenso la star Gentiloni ha schivato i giornalisti, interessati a strappargli almeno una parola sulla vicenda di Banca d’Italia. Per il presidente del Consiglio bocca cucita per tutto il giorno, dedicato al Consiglio europeo. Ovviamente tanti sms, mail, telefonate per aggiornarsi sulle ultimissime della vicenda Bankitalia. 

 

In pubblico Gentiloni ostenta da giorni un silenzio impenetrabile, interrotto soltanto da un comunicato mattutino, firmato da «fonti di palazzo Chigi» nel quale per la prima volta Gentiloni ha parlato per dire che le decisioni sulla nomina del governatore della Banca d’Italia «saranno basate sulle prerogative a lui attribuite dalla legge e ispirate esclusivamente al criterio di salvaguardia dell’autonomia dell’Istituto».

renzi mattarella gentiloni

 

Come dire: l’indicazione del governo sarà condizionata da un unico imperativo categorico: l’autonomia di Banca d’Italia. Chiunque sia il prescelto. Certo, Gentiloni non dice che a via Nazionale arriverà un nuovo governatore e neppure vi allude. Eppure proprio sul possibile avvicendamento di Ignazio Visco si è aperto ieri il primo, vero spiraglio di una vicenda di grande incertezza. Istituzionale. Politica. Umana. 

 

A dispetto del silenzio ostentato in pubblico, il capo del governo ha preso due decisioni: porre comunque fine al tormentone-Bankitalia, fissando per il 27 ottobre la data del Consiglio dei ministri nella quale si indicherà il nome del prescelto. E la seconda, più che una scelta, è una necessità: davanti alla crescente ostilità politica verso Visco, a palazzo Chigi sono tornati al telaio al quale si lavorava da mesi: sondare le chance di una candidatura alternativa per la guida della Banca d’Italia. 

 

salvatore rossi ignazio visco

Gentiloni sa che il capo dello Stato continua a preferire una conferma di Visco, sa che su tutta questa vicenda al momento opportuno influirà il pensiero del presidente della Bce Mario Draghi. Eppure, dopo i primissimi riservatissimi carotaggi, a fine giornata da Bruxelles risultavano in ascesa le quotazioni di Salvatore Rossi, 68 anni, attuale direttore generale della Banca d’Italia, incarico assunto nel 2013. 

 

Una giornata iniziata prestissimo per il presidente del Consiglio, che peraltro è molto mattiniero. Tre giorni fa, alla Camera, Bruno Tabacci si è sentito dire proprio da Paolo Gentiloni: «Ti ho sentito stamattina alla radio, alle 6,40…». Ieri mattina alcuni giornali accreditavano una rottura personale tra Gentiloni e Renzi e conseguentemente un premier tutto proteso nella conferma di Ignazio Visco. 

 

Fabio Panetta

In realtà da mesi, a palazzo Chigi, si lavorava nella più assoluta discrezione su più scenari: la conferma dell’attuale governatore, (opzione preferita) e una candidatura alternativa. E nel caso di questa subordinata, da mesi si stava lavorando su due ipotesi: una personalità del «vivaio» di Bankitalia. Oppure un «Papa straniero».

 

Poi la sortita clamorosa di Matteo Renzi, con quella mozione parlamentare, ha disfatto la doppia tela - conferma di Visco, nuovo governatore – sulla quale Gentiloni stava lavorando da mesi. E la sequenza successiva ha inizialmente complicato i giochi: il coro anti-Renzi di tutto il sistema politico-mediatico a caldo ha irrigidito il segretario del Pd nel ribadire il suo no a Visco. Ma proprio la sua tenuta ha finito per riaprire la strada della successione alternativa.

 

VISCO MATTARELLA1

Una ipotesi che già due sere fa aveva ripreso quota. E a questo riguardo, facevano notare fonti di palazzo Chigi, «Berlusconi con la sua dichiarazione anti-Visco, rischia di essere arrivato tardi…». Certo, manca ancora una settimana alla indicazione da parte del Consiglio dei ministri del candidato alla guida della Banca d’Italia e dunque è ancora presto per azzardare previsioni fondate su come si concluderà la vicenda. 

 

Se alla fine Visco dovesse decidere di fare il fatidico passo indietro, la vittoria di Renzi avrebbe un caro prezzo. L’incrinatura del suo rapporto personale con Paolo Gentiloni. A distanza di diversi giorni, resta ancora un punto oscuro e ambiguo: il presidente del Consiglio era stato informato da Renzi o da Maria Elena Boschi di quella mozione così spinta? Ieri Renzi ha usato un’espressione ambivalente: «Il governo sapeva». Ma ora la parola passa a Paolo Gentiloni. Oggi, giornata conclusiva del Consiglio europeo e nulla fa pensare all’annullamento della consueta conferenza stampa del presidente del Consiglio.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - meme by edoardo baraldi

DAGOREPORT - IL DIVORZIO TRA SALVINI E MELONI È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: DOPO LE REGIONALI IN AUTUNNO, UNA VOLTA VARATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, LA ZELIG DELLA GARBATELLA POTREBBE SFANCULARE LA LEGA DAL GOVERNO E COALIZZARSI SOLO CON FORZA ITALIA AL VOTO ANTICIPATO NELLA PRIMAVERA DEL 2026 – LIBERA DALLA ZAVORRA DEL CARROCCIO, MELONI SAREBBE FINALMENTE LIBERA DI AVVICINARSI AL PARTITO POPOLARE EUROPEO – DOPO TIRANA, RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA CON I VOLENTEROSI AL TELEFONO CON TRUMP, LA DUCETTA HA CAPITO DI AVER SBAGLIATO E HA CAMBIATO COPIONE - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PERSO PERO' IL VIZIO, PER RITORNARE SULLA RIBALTA INTERNAZIONALE, DI ''STRUMENTALIZZARE'' PERFINO PAPA LEONE XIV CHE FIN DAL PRIMO GIORNO SI E' DETTO PRONTO AD OSPITARE IL NEGOZIATO TRA RUSSIA E UCRAINA (MA FINCHÉ NON PORTERÀ A CASA LA SUA "VITTORIA", PUTIN NON PUÒ FARE ALTRO CHE SABOTARE OGNI TENTATIVO DI PACE...)

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...