spadafora pillon

“NON POSSIAMO ACCETTARE IL DDL PILLON” –  IL M5S FRENA SUL DISEGNO DI LEGGE PRESENTATO DAL SENATORE DELLA LEGA (E ORGANIZZATORE DEL FAMILY DAY) – IL SOTTOSEGRETARIO SPADAFORA: “LA PROPOSTA RIVEDE TUTTO IL SISTEMA DI AFFIDAMENTO DEI BAMBINI IN CASI DI SEPARAZIONE, MA NON TIENE CONTO DI TUTTA UNA SERIE DI COSE. È COME SE DIVIDESSE IL BAMBINO IN DUE PARTI UGUALI, COME SE FOSSE UN OGGETTO”

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

simone pillon saluta matteo salvini (2)

“Non possiamo accettare il ddl Pillon sull’affido condiviso così come è stato formulato”. Dopo che già la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni aveva chiesto modifiche al disegno di legge del senatore, anche organizzatore dei Family day, e dopo le proteste di associazioni e femministe, è il sottosegretario M5s Vincenzo Spadafora oggi a esporsi sull’argomento.

 

“Non possiamo accettarlo”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità e alle Politiche Giovanili durante la presentazione del VII dossier della campagna ‘Indifesa’ di Terre des Hommes, presentato alla Sala degli Atti Parlamentari del Senato. “Sono allarmato dai dati del rapporto Terre des Hommes – ha detto – perché presentano in generale un aumento dei reati nei confronti dei bambini e delle bambine.

 

luigi di maio vincenzo spadafora

Mi ha colpito molto tra questi reati in aumento, oltre quello preoccupante legato alla pedopornografia, l’altro è quello legato ai maltrattamenti in famiglia. Questo reato l’ho collegato alla proposta del senatore Pillon perché è una proposta complessa che rivede tutto il sistema di affidamento dei bambini in casi di separazioni delle coppie e soprattutto che non tiene conto di tutta una serie di cose, come può essere il caso minori maltrattati, per cui è un decreto che di fatto è come se dividesse il bambino in due parti uguali, come se fosse un oggetto”.

 

Nel mirino degli esperti di diritto era finito sia l’automatismo per cui i bambini dovrebbero trascorrere metà del tempo con il padre e metà con la madre e avere quindi due case, sia il colpo di spugna sull’assegno di mantenimento in favore del “mantenimento diretto”, nonostante in Italia più di metà delle donne non abbia un’occupazione.

vincenzo spadafora

 

Per non parlare del fatto che chi mantiene la residenza nella casa familiare – ora assegnata quasi sempre alle madri “tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli” – debba versare all’altro, se ne è proprietario, un canone di affitto. “Credo che il nostro dovere sia rivedere in Parlamento la proposta come così è stata formulata perché dal mio punto di vista – ha sottolineato Spadafora – non è assolutamente possibile approvarla. Intanto stiamo lavorando con i senatori del M5s e poi vedremo – ha concluso – come ci muoveremo se attraverso un emendamento o tutto quello la prassi parlamentare consente“.

 

simone pillon (3)

“Anche il sottosegretario Spadafora si è accorto che il ddl Pillon sull’affido condiviso non funziona e rischia di creare solo danni. Su materie così complicate e delicate muoversi con il lanternino dell’ideologia finisce, normalmente, per provocare danni gravi, spesso irreparabili.

 

Soprattutto quando si tratta di bambini. Purtroppo – dice Andrea Catizone, responsabile pari opportunità del Pd – questo governo guarda sempre più spesso a soluzioni paternalistiche che rinnegano diritti acquisiti dopo anni di battaglie e sofferenze. Quanto accaduto a Verona, ad esempio, con un attacco alla 194, contrabbandato per pseudo attuazione della legge, è la cartina di tornasole di una deriva preoccupante”.

 

Mara Carfagna saluta Vincenzo Spadafora

Anche Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia, in una nota intyerviene sull’argomento. “È un sollievo che il governo, attraverso le parole del sottosegretario competente Vincenzo Spadafora che ha le deleghe alle Pari Opportunità, abbia annunciato uno stop al ddl Pillon attualmente in discussione alla commissione giustizia della Camera in sede redigente. La bigenitorialità è un valore importante e scritto nelle nostre leggi, ma l’interesse delle bambine e dei bambini è un principio protetto dalla Costituzione che in nessun caso può passare in secondo piano. Quando una riforma di questa rilevanza sociale raccoglie critiche circostanziate e allarmate da giuristi e pedagoghi, da cattolici e laici, dai Centri antiviolenza come dalle Associazioni che combattono gli abusi sull’infanzia, è saggio modificarla e passarla al vaglio del Parlamento nel modo più ampio e condiviso possibile”.

vincenzo spadafora papa francesco bergoglioMara Carfagna e Vincenzo Spadafora simone pillon (1)

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…