daniela santanche twiga briatore

SPIAGGE AD PERSONAM – LA SPARATA PARACULA DI DANIELA SANTANCHÈ È UNA ROBA MAI VISTA: UNA MINISTRA PROPRIETARIA DI UNO STABILIMENTO BALNEARE CHE INVOCA LA PRIVATIZZAZIONE DELLE SPIAGGE LIBERE, PURCHÉ NON SIANO DATE ALLE MULTINAZIONALI STRANIERE: "MI FAREBBE STAR MALE L'IDEA DI NON POTER MANGIARE I NOSTRI SPAGHETTI ALLE VONGOLE" - LA "PITONESSA" FACEVA PRIMA A DIRE CHE VORREBBE PRENDERLE IN GESTIONE CON IL SUO AMICO E SOCIO FLAVIO BRIATORE - DIRE CHE LE SPIAGGE LIBERE SONO PIENE DI TOSSICODIPENDENTI E' UNA CAZZATA CHE DIMOSTRA CHE LEI, QUELLE SPIAGGE, NON LE FREQUENTA...

 

santanche briatore

1. SALVIAMO LE VONGOLE DI DANIELA

Federico Capurso per “la Stampa”

 

Daniela Santanchè, ministra del Turismo con uno stabilimento balneare gestito in famiglia, ha mosso ieri alcune considerazioni - immaginiamo - sulla base di rigorosi studi scientifici e libera da ogni conflitto di interesse, con il solo scopo di promuovere il nostro Paese all'estero. Sostiene, innanzitutto, che le spiagge libere «sono piene di tossicodipendenti e di rifiuti».

 

il discorso di daniela santanche' sulle spiagge libere da privatizzare 2

E se sono ridotte in questo stato, allora, meglio «metterle a gara» e darle ai privati, purché non siano multinazionali straniere, però, ché rovinano le tradizioni e i menù: «Mi farebbe star male l'idea di non poter più mangiare i nostri spaghetti alle vongole». Ci uniamo alla preoccupazione di Santanchè. Per gli spaghetti alle vongole, ma anche per tutto quello che è riuscita a dire prima.

 

2. ULTIMA SPIAGGIA

Antonio Bravetti per “la Stampa”

 

Privatizzare le «cosiddette spiagge libere», regno di «tossicodipendenti e rifiuti», facendo attenzione a non regalarle a multinazionali incapaci di rispettare italiche tradizioni come «gli spaghetti con le vongole o la parmigiana di melanzane» mangiati in riva al mare

 

DANIELA SANTANCHE'

Basta teli e ombrelloni fai-da-te: la ministra del Turismo Daniela Santanchè vuole stabilimenti e locali anche in quei «posti meravigliosi» che oggi sono gratuiti e accessibili a tutti. Niente fretta, invece, per le gare delle vecchie concessioni balneari: per quelle ci vorranno almeno 8 mesi.

 

La ministra parla per «competenza», perché le deleghe in materia sono del collega per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci (che tace), ma «l'intenzione politica» espressa da Santanchè fa ugualmente infuriare le opposizioni. Una «proposta indecente e surreale», dicono sinistra e Cinquestelle, che tirano in ballo il suo conflitto d'interessi come (ex) socia del Twiga, lo stabilimento extralusso di Flavio Briatore in Versilia.

 

GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE

Ospite dell'assemblea di Confesercenti, Santanchè risponde a una domanda sulle spiagge e gli stabilimenti. C'è da affrontare la riforma delle concessioni balneari, avviata lo scorso agosto dalla legge sulla concorrenza voluta dall'ex premier Mario Draghi.

 

«Ci vorrà del tempo per fare le gare, almeno 8 mesi, un anno», spiega Santanchè: prima bisogna realizzare la mappatura dell'esistente. «Lancio una provocazione - prosegue - sarebbe bene prima assegnare quelle spiagge che ora non sono assolutamente servite: se uno va a vedere le cosiddette "spiagge libere", anche in posti meravigliosi, ci sono tossicodipendenti, rifiuti e nessuno pensa a tenerle in ordine. Ecco, forse potremmo cominciare da lì».

il discorso di daniela santanche' sulle spiagge libere da privatizzare 1

 

Il ragionamento non finisce qui. La concessione delle spiagge libere «bisogna pensarla molto bene, perché consegnare pezzi del nostro litorale a delle multinazionali non va bene».

 

Vanno tutelate «peculiarità» rappresentate dagli stabilimenti dove, «a seconda della regione, c'è un certo tipo di ospitalità, di cibo, di accoglienza». Attenzione altissima, quindi: «Mi fa sentire male l'idea che tutto questo sia standardizzato: pensate se non potessimo più mangiare i nostri spaghetti alle vongole o la nostra parmigiana di melanzane, cose che sono parte dei nostri valori e della nostra identità. Questo mi preoccupa».

daniela santanche' e giorgia meloni – flash mob contro la fase 2

 

E già che in precedenza la ministra aveva premesso con un sorriso amaro che non avrebbe voluto parlare di deleghe che non sono sue: «Come sapete le ha il ministro Musumeci. Giustamente, perché io sono sempre stata tirata in ballo, non mi vergogno di dirlo, per il "famoso" conflitto di interessi, perché sono 20 anni che lavoro in questo settore. Pensavo che le competenze fossero importanti, ma per una parte non bisogna forse essere competenti...». Sicché Santanchè si limita a esprimere una «intenzione politica».

 

Ben precisa: «Dobbiamo fare le cose bene, non dobbiamo aprire la strada alle multinazionali, non dobbiamo svendere questa parte di patrimonio, come è stato fatto per altri settori. Ci vorrà del tempo per fare delle gare che consentano a chi lavora di poter continuare a farlo, perché rappresentano 30mila aziende e moltissime di queste sono a conduzione familiare».

 

Le opposizioni prontamente insorgono. «Associare chi ha problemi di tossicodipendenza con i rifiuti per giustificare la privatizzazione e cementificazione delle ultime spiagge libere è indecente», ribatte il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli.

 

daniela santanche

«La ministra Santanchè, proprietaria del Lido Twiga, ha ceduto le sue quote al suo compagno - aggiunge - e oggi propone di consegnare le spiagge libere ai privati. È l'espressione vivente del conflitto d'interessi». Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci (Pd) parla di frase «gravissima» e domanda: «Di chi fa gli interessi Santanchè? Del Twiga o dei cittadini?». Il Movimento 5 stelle critica le «esternazioni surreali» della ministra: «Le sue parole sono un mix di inopportunità politica e farsa». Tramonto.

briatore santanchedaniela santanche foto mezzelani gmt1821meme su daniela santanche 9il discorso di daniela santanche' sulle spiagge libere da privatizzare 4DANIELA SANTANCHÈ briatore santanch

Ultimi Dagoreport

de luca schlein guerini decaro

DAGOREPORT: SINISTR-ELLY COLTELLI! LA SCHLEIN PENSA DI IMBRIGLIARE LA MINORANZA RIFORMISTA CON UN CONGRESSO DOPO LE REGIONALI DI AUTUNNO, MA NON FA I CONTI CON LA REALTÀ DEL CORPACCIONE DEM. PIÙ DELLA METÀ DEGLI ISCRITTI AL PD, INFATTI, HA UN ORIENTAMENTO RIFORMISTA, DIVERSO DA QUELLO DELLA ATTUALE SEGRETARIA E MOLTI ESPONENTI DI PESO DEL PARTITO SONO SCHIERATI SU POSIZIONI A LEI AVVERSE, A INIZIARE DA VINCENZO DE LUCA, CHE TUONA: “NON CONSENTIREMO CHE LA CAMPANIA TORNI NELLA PALUDE NELLA QUALE ERA DIECI ANNI FA”. IL CONGRESSO PER ELLY PUÒ DIVENTARE UNA ROULETTE RUSSA IN CUI RISCHIA DI SPACCARE IL PARTITO...

giorgia meloni - matteo salvini - meme by edoardo baraldi

DAGOREPORT - IL DIVORZIO TRA SALVINI E MELONI È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: DOPO LE REGIONALI IN AUTUNNO, UNA VOLTA VARATA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, LA ZELIG DELLA GARBATELLA POTREBBE SFANCULARE LA LEGA DAL GOVERNO E COALIZZARSI SOLO CON FORZA ITALIA AL VOTO ANTICIPATO NELLA PRIMAVERA DEL 2026 – LIBERA DALLA ZAVORRA DEL CARROCCIO, MELONI SAREBBE FINALMENTE LIBERA DI AVVICINARSI AL PARTITO POPOLARE EUROPEO – DOPO TIRANA, RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA CON I VOLENTEROSI AL TELEFONO CON TRUMP, LA DUCETTA HA CAPITO DI AVER SBAGLIATO E HA CAMBIATO COPIONE - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PERSO PERO' IL VIZIO, PER RITORNARE SULLA RIBALTA INTERNAZIONALE, DI ''STRUMENTALIZZARE'' PERFINO PAPA LEONE XIV CHE FIN DAL PRIMO GIORNO SI E' DETTO PRONTO AD OSPITARE IL NEGOZIATO TRA RUSSIA E UCRAINA (MA FINCHÉ NON PORTERÀ A CASA LA SUA "VITTORIA", PUTIN NON PUÒ FARE ALTRO CHE SABOTARE OGNI TENTATIVO DI PACE...)

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...