SPRECHI SPAZIALI! L’EX PRESIDENTE PDL DELL’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA DOVRA’ RISARCIRE MEZZO MILIONE ALLO STATO PER UN PROGETTO DI FUKSAS

Lorenzo D'Albergo per "la Repubblica"

Ci sono voluti dodici anni, quasi 85 milioni di euro e due diversi progetti per costruire la nuova sede dell'Agenzia spaziale italiana. E la telenovela sulla sua realizzazione non è ancora arrivata ai titoli di coda: ora il primo rendering firmato nel 2000 da Massimiliano Fuksas costa all'allora presidente dell'Asi un maxi-risarcimento da 427mila euro.

A deciderlo sono stati i giudici della sezione giurisdizionale della Corte dei conti del Lazio che hanno condannato Sergio Vetrella (ex-senatore Pdl e dal 2010 assessore della regione Campania ai Trasporti e alle attività produttive) a restituire per intero alle casse dello Stato l'ultima tranche pagata per il progetto dell'archistar.

I progetti di Fuksas, infatti, non sono stati mai realizzati: la gemella della Nuvola dell'Eur (progetto non ancora terminato) è rimasta solo su carta e pixel. Vetrella, infatti, nel gennaio 2004, ha preferito stipulare una convenzione con l'università Tor Vergata per collocare la nuova sede dell'Agenzia sui terreni del secondo ateneo capitolino.

Una decisione presa dall'allora presidente "in mancanza assoluta di una motivazione" e "senza la necessaria autorizzazione del consiglio di amministrazione". Il risultato? L'ipotesi di realizzare il progetto di Fuksas sull'area demaniale dell'ex caserma Montello, in via Guido Reni, è stata accantonata. L'edificio sarebbe sorto proprio dove ora si trova il Maxxi.

Secondo l'ex presidente dell'Agenzia, come riferito durante il procedimento, lo spostamento sarebbe arrivato per esigenze di spazio. «Negli atti difensivi - si legge nella sentenza della Corte dei conti - Vetrella afferma che era necessaria una sede più grande, ma tale circostanza non trova riscontro».

Per ospitare un organico di 250 unità, infatti, sarebbe bastato il primo progetto. Inefficace, quindi, il tentativo di difesa dell'ex presidente: il collegio ha accolto la richiesta del vice procuratore generale Marco Smiroldo.

Ma la Corte dei conti non si ferma al risarcimento: «Da un conteggio dei costi - scrivono i magistrati - si evince che la modifica della sede ha comportato un esborso maggiore di circa 27 milioni». Una stima avvalorata dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, che in una deliberazione del dicembre 2012 ricostruisce una vicenda dai contorni e dai protagonisti quanto meno oscuri.

Nell'ottobre 2004 l'Asi dichiara di non avere nel suo organico competenze professionali adeguate a gestire la realizzazione della nuova sede. Il compito viene affidato ad Angelo Balducci, l'ingegnere della "cricca" che gestiva gli appalti di G8, mondiali di nuoto e 150esimo anniversario dell'Unità, al tempo dirigente del provveditorato alle opere pubbliche del Lazio.

Come consulenti esterni ecco gli architetti dello studio genovese 5+1AA, mentre ad aggiudicarsi la gara per la costruzione è la Società appalti costruzioni, azienda finita nell'inchiesta per la costruzione dell'auditorium di Firenze. Conto finale salato: dai 45 milioni di euro a base d'asta la nuova sede dell'Asi finirà per costarne quasi 85.

 

il progetto di fuksas per l agenzia spaziale italiana sergio vetrella corte contiFuksas nuvola Il cantiere della Nuvola

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO