LO SQUALO PARACULO - ANCHE LA DECISIONE DI LASCIARE LA DIREZIONE DELLE SUE TESTATE BRITANNICHE NON CAMBIA LA SOSTANZA: COMANDA SEMPRE LUI - IL PIANO DEL TYCOON PREVEDE LA DIVISIONE DELL’IMPERO IN DUE MEGA SOCIETÀ AI CUI VERTICI CI SARANNO I SUOI FIGLI, GRADUALE “ABBANDONO” DI LONDRA PER CONCENTRARE GLI AFFARI SU USA E AUSTRALIA E NUOVE ACQUISIZIONI. E LO SQUALO VA…

Articolo di Michael Wolff per "The Guardian" pubblicato da "la Repubblica" - Traduzione di Marzia Porta

Altre società affrontano gli scandali sulla base di un preciso copione fatto di pubblica contrizione e assunzione di responsabilità: intonano mea culpa, mettono da parte la diffidenza ed estromettono i propri massimi dirigenti. Non è esattamente così che possono andare le cose per la News Corporation di Rupert Murdoch, la cui naturale propensione alla lotta e arroganza spietata trasudano da ogni tentativo di discolpa; e poiché Murdoch detiene il controllo assoluto sulle azioni con diritto di voto e sul consiglio di amministrazione della società, licenziare la persona che più di ogni altra è responsabile, sia realmente che simbolicamente - ovvero Murdoch stesso - rimane virtualmente impossibile.

Evitare di affrontare lo scandalo tuttavia è impossibile, e la News Corp sta energicamente rispondendo con un'enigmatica riorganizzazione interna più idonea a un regime dispotico compromesso che a una società pubblica improntata alla trasparenza.

I principali obiettivi di Rupert Murdoch appaiono ovvi ed estesi: 1) Favorire le ambizioni dinastiche dei suoi figli (o le ambizioni che egli nutre per loro); 2) Allontanare quanto più possibile se stesso e i propri figli dal campo d'azione della giustizia britannica. 3) Proteggere la propria posizione all'interno della News Corp, in questo momento di apparente vulnerabilità.

Lasciare la direzione delle sue testate britanniche non modifica affatto l'influenza che Murdoch esercita su queste - che infatti rimangono sotto il controllo di una sussidiaria (NI Group Limited) della società (News Corporation) che Rupert Murdoch controlla interamente. Egli continuerà quindi a essere in grado di far sussultare con una telefonata le redazioni del Times, del Sunday Timese del Sun.

Chi recentemente gli ha parlato afferma che i progetti e le iniziative che Murdoch descrive per le sue testate britanniche si estendono temporalmente sino alle prossime elezioni britanniche, e oltre.

Anche l'abbandono dei consigli direttivi rappresenta un gesto simbolico. E se i suoi antagonisti potrebbero considerare una grande vittoria la possibilità che Murdoch possa prendere e andarsene, tale prospettiva lascia intravedere al tempo stesso un vuoto di potere che tanto l'establishment politico che quello dei media desiderano evitare.

È tipico di Murdoch fare in modo che nessuno, nemmeno coloro che più gli sono vicini, riesca a indovinare le sue reali intenzioni. Le sue mosse sorprendenti, sconcertanti e teatrali rappresentano un modo per dire "sono tornato". Dividere la società è stata una mossa difensiva che egli adesso sembra aver accettato come un gesto estremo di contrattacco - mentre gli si presenta in tarda età la possibilità di costruire un secondo impero.

Tornato in sella, Murdoch sembra aver ripreso a pianificare attivamente il futuro dei propri figli - che questi lo vogliano o no. Di immediata rilevanza è la situazione di Lachlan: Murdoch è ossessionato dall'idea di far rientrare nella società il suo primo figlio maschio sin dal 2004, quando dopo una disputa con l'altro dirigente di Murdoch questi lasciò la News Corp e si trasferì in Australia. Murdoch ha insistito con Lachlan affinché venga a dirigere la nuova società, ma ad oggi la sua proposta è stata rifiutata.

La nuova società, incentrata sui giornali, si annuncia sempre più come un'azienda focalizzata sull'Australia. L'interesse di News Corp nei confronti di FoxTel, la maggiore società di pay-tv australiana (di cui News Corporation possiede il 25% e per la quale ha recentemente avanzato un'offerta da due miliardi di dollari per acquistarne sino al 50%), e di Sky New Zealand ne sono la dimostrazione.

Con o senza i giornali britannici, l'Australia rappresenterà la forza dominante in questa nuova società, che sembra pensata su misura per Lachlan e già pronta a seguire il modello tracciato da Murdoch, basato sull'impiego della liquidità derivante dai giornali al fine di acquistare asset televisivi.

Murdoch ritiene inoltre che sua figlia Elisabeth, residente a Londra, dovrebbe trascorrere più tempo negli Usa e lasciarsi coinvolgere nella direzione del settore intrattenimento di News Corp. Con il costo delle azioni della società che a dispetto del putiferio continua a essere alto, lo scandalo delle intercettazioni telefoniche e le continue acquisizioni che la società compie in tutto il mondo, agli occhi di Murdoch Londra appare sempre meno rilevante al fine delle ambizioni e del potere di News Corp.

È un modo di affrontare i propri nemici disdegnando al tempo stesso coloro che potrebbero giudicarci. Una tipica tattica alla Murdoch. Egli ha questioni più impellenti a cui dedicarsi che non la piccola Londra: presto ci saranno due mega società ai cui vertici dovrà riuscire a imporre i suoi figli.

 

RUPERT MURDOCH RUPERT MURDOCH CON LA MOGLIE RUPERT E LACHLAN MURDOCH MURDOCH VIGNETTAELISABETH MURDOCH jpegRUPERT MURDOCH LACHLAN MURDOCH jpeg

Ultimi Dagoreport

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – SULLA POLITICA ESTERA, IL GOVERNO MELONI ARRANCA, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA) – TAJANI SOFFRE PER LA PROPRIA IRRILEVANZA DOVUTA ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI – RICICCIA IL MES E SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?)

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…