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‘STA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE È PEGGIO DELLA KRYPTONITE: DOPO MACRON E STARMER, ANCHE URSULA VON DER LEYEN PENSA DI DISERTARE ALL’INUTILE SUMMIT ORGANIZZATO DA GIORGIA MELONI – I DUE “VOLENTEROSI”, GLI UNICI AD AVERE LE CARTE IN MANO SUL DOSSIER KIEV (SONO LE UNICHE POTENZE NUCLEARI DEL CONTINENTE), OGGI SI INCONTRANO A LONDRA - IL DISCORSO DI MACRON A WESTMINSTER: “DOBBIAMO SMETTERLA DI ESSERE TROPPO DIPENDENTI DA USA E CINA. SIAMO POPOLI SOVRANI, NON POSSIAMO LASCIARE IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI ALLE DECISIONI DEGLI ALTRI. NON ABBANDONEREMO MAI KIEV, QUALSIASI DECISIONE PRENDA QUALCUN ALTRO…”

 

emmanuel macron discorso alla cena di gala a londra

1. MACRON VOLA DA STARMER I VOLENTEROSI INSISTONO: IN ETERNO CON L'UCRAINA

Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per "la Repubblica"

https://www.repubblica.it/esteri/2025/07/09/news/macron_e_starmer_i_volenterosi_europa_unita_ucraina-424719372/

 

Emmanuel Macron arriva alle 16.30 nella scarlatta e gloriosa Royal Gallery del Parlamento di Westminster, adornata dai quadri dei monarchi britannici, dalle statue d'oro di Elisabetta I ed Enrico V, e da due dipinti giganteschi: a destra la battaglia di Waterloo, a sinistra Trafalgar.  

 

VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN

Due sconfitte epiche della Francia napoleonica. In tempi di Brexit, sarebbero state una provocazione degli inglesi. Oggi, invece, sono il paradossale simbolo dell'indistruttibile "entente cordiale" tra Regno Unito e Francia, patto di amicizia firmato dai due Paesi nel 1904.

 

Perché, in attesa della Germania di Merz, Londra e Parigi sono i pilastri della nuova resistenza europea contro la Russia di Putin, vista anche l'America schizofrenica verso l'Ucraina.

 

Il presidente francese, con la moglie Brigitte sul palco, parla a camere riunite del Parlamento britannico: «Francia e Regno Unito sosteranno l'Ucraina, per sempre.

 

re carlo con emmanuel macron

Gli europei non abbandoneranno mai Kiev. Mai. Qualsiasi decisione prenda qualcun altro, noi andremo avanti». Applausi scroscianti di deputati e Lord, con lo speaker dei parrucconi che urla: "Vive la France!".

 

Il riferimento di Macron alla galassia "Maga", e subalterni, è chiaro. «Qui c'è in gioco la sicurezza dell'Europa. Londra e Parigi daranno l'esempio, con il bastione della Nato».

 

Del resto, sono gli unici due Paesi europei con deterrente nucleare. «Dobbiamo smetterla di essere troppo dipendenti dagli Usa ma anche dalla Cina. Siamo popoli sovrani, dobbiamo proteggere il futuro dei nostri figli. Non possiamo lasciarlo alle decisioni e agli algoritmi degli altri».

 

URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI - VERTICE SUL PIANO MATTEI PER L AFRICA - FOTO LAPRESSE

«Per questo», continua il leader dell'Eliseo in un discorso di 33 minuti, «serve una cooperazione massiccia tra noi, sulla Difesa ma non solo: intelligenza artificiale, sicurezza, energia, migranti. La Brexit è alle spalle. Ora l'Europa deve essere più unita che mai».

 

Secondo Bloomberg, l'Ue sta valutando l'istituzione di un fondo da 100 miliardi di euro per sostenere l'Ucraina. Se approvato, inizierebbe a essere erogato nel 2028.

 

È solo il primo di tre giorni di visita di Stato di Macron nel Regno. Primo leader europeo dopo l'uscita di Londra dall'Ue, primo francese dopo Sarkozy nel 2008.

 

mick jagger alla cena di stato per macron

[…] I simboli di ieri dicono tutto: una corona di fiori sulla statua di Winston Churchill a Parliament Square, un'altra per De Gaulle a Carlton Gardens.

 

[…]

 

Come ha dimostrato ieri anche sulla Palestina ("subito uno Stato"), Macron compie spesso un passo in più di Starmer, preoccupato di preservare la Special Relationship con l'America di Trump. Ma i due fanno da tempo asse granitico: dalla coalizione dei volenterosi in Ucraina alla Difesa europea.

 

emmanuel macron re carlo

Hanno deciso di prendersi le responsabilità del futuro del Vecchio Continente. E, a differenza di altri leader europei, parlano schiettamente ai propri cittadini: tocca prepararsi a un'eventuale guerra.

 

Ne discuteranno approfonditamente oggi e domani. Ieri, intanto, hanno annunciato il prestito dell'Arazzo di Bayeux al British Museum dopo 900 anni (per l'anniversario della battaglia di Hastings) e hanno brindato a Windsor con un cocktail di gin inglese e pastis francese. Alla salute, di tutta l'Europa.

 

2. MELONI: 300 MILIONI ALL'UCRAINA E VUOLE VON DER LEYEN A ROMA

Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per "la Repubblica"

https://www.repubblica.it/politica/2025/07/09/news/meloni_von_der_leyen_conferenza_ucraina_roma-424719404/

 

giorgia meloni ursula von der leyen

Palazzo Chigi, Giorgia Meloni in testa, ci tiene, anche perché il governo è pronto ad annunciare altri 300 milioni di aiuti statali per Kiev. Ma da Bruxelles adesso sono pessimisti: Ursula von der Leyen non sarebbe più orientata a partecipare alla conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina, in programma domani alla Nuvola dell'Eur, a Roma. Non fisicamente, almeno, più probabile un video-collegamento.

 

Quel giorno la presidente della commissione europea è indaffarata a Strasburgo, per la mozione di sfiducia promossa da un pezzo dei Conservatori e dai Patrioti. E anche se la votazione era in agenda da tempo […] ora quell'appuntamento rischia di diventare un inciampo d'agenda.

 

O un alibi perfetto, visto che il Pse non vede di buon occhio la possibile saldatura tra il Ppe e Fratelli d'Italia all'Eurocamera. E l'assenza al vertice romano di "VdL" potrebbe rivelarsi un segnale gradito alla famiglia socialista, in una fase tormentata per gli equilibri comunitari.

emmanuel macron discorso a westminster

 

La presidente della commissione deciderà all'ultimo. A Chigi lavorano naturalmente perché von der Leyen ci sia, dal vivo. Anche per annunciare un robusto pacchetto di nuove garanzie finanziarie dell'Ue per l'Ucraina. Meloni, col vicepremier Antonio Tajani, lavora a questo summit da mesi. «Un grande appuntamento a sostegno di Kiev», l'ha definito la presidente del consiglio in queste settimane.

 

Non ci saranno però i leader di Gran Bretagna e Francia: Keir Starmer ed Emmanuel Macron si riuniranno in contemporanea a Londra. E da lì attiveranno una call dei "volenterosi", a cui pure Meloni si unirà, insieme al cancelliere tedesco Friedrich Merz, atteso a Roma visto che la Germania ha ospitato la precedente "Ukraine Recovery Conference", come il primo ministro polacco, Donald Tusk, che organizzerà la prossima conferenza, nel 2026.

 

friedrich merz e giorgia meloni foto lapresse.

[…] Per gli Usa non ci saranno ministri, ma l'inviato speciale Keith Kellogg. Il leader ucraino Volodymyr Zelensky atterrerà oggi pomeriggio e stasera sarà al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella. Invitata, la rappresentanza di Israele invece non parteciperà.

 

Anche se la prospettiva di un cessate il fuoco appare più lontana, l'Ucraina è tornata centrale nel dibattito pubblico. Al netto delle possibili, future giravolte, le ultime esternazioni di Donald Trump sembrano allontanare un disimpegno americano nell'immediato. Anche l'Ue lavora al 18esimo pacchetto di sanzioni, di cui si discuterà nella conferenza.

 

emmanuel macron fa l occhiolino a kate middleton

E Meloni può sfruttare la contingenza per ribadire che l'Ucraina, vittima di una «aggressione ingiustificabile e illegale» da parte della Russia, debba essere ancora pienamente sostenuta. Con la previsione di diventare «uno stato membro dell'Unione europea», percorso che il governo italiano sostiene (anche se la Lega è ostile).

 

E con nuove forniture di armi, come reclamava ieri Ivanna Klympush-Tsintsadze, presidente della commissione per l'integrazione dell'Ucraina nell'Ue del parlamento ucraino: il governo difatti è al lavoro su un nuovo pacchetto di aiuti militari, il dodicesimo. Per Meloni il summit su Kiev arriva nei giorni caldi sul fronte dazi (ieri ha incontrato l'ad di Jp Morgan Jamie Dimon, ma ha parlato di piano Mattei).

 

ursula von der leyen giorgia meloni

I canali con Ursula e con le altre cancellerie europee restano aperti. Ma l'incertezza sull'esito della trattativa è tale che ieri la maggioranza ha evitato di presentare una mozione sulle tariffe alla Camera, come hanno fatto invece le opposizioni. «La competenza è dell'Ue, non del Parlamento», dice Tajani. Mentre la Lega soffia sulle incognite negoziali, rilanciando il miraggio di un patto bilaterale Italia-Usa, senza Bruxelles.

carlo e camilla con emmanuel e brigitte macron

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