
STARMER NELLA TEMPESTA – LE DIMISSIONI DELLA VICEPREMIER ANGELA RAYNER PER LO SCANDALO DELLE TASSE NON PAGATE SULLA CASA FANNO SCATTARE IL RIMPASTO NEL GOVERNO LABURISTA INGLESE – IL NUOVO VICEPREMIER E MINISTRO DELLA GIUSTIZIA È DAVID LAMMY, CHE LASCIA LA GUIDA DEGLI ESTERI A YVETTE COOPER, A SUA VOLTA SOSTITUITA COME TITOLARE DEGLI INTERNI DA SHABANA MAHMOOD – IL TRAMPIAN-POPULISTA FARAGE, CON IL VENTO IN POPPA DEI SONDAGGI, GODE E IMBARCA NEL SUO PARTITO REFORM NADINE DORRIES, EX-MINISTRA E DEPUTATA CONSERVATRICE, GIA’ FEDELISSIMA DI BORIS JOHNSON…
Estratto dell’articolo di Enrico Franceschini per www.repubblica.it
Dopo settimane di attacchi da stampa e opposizione, la vicepremier laburista Angela Rayner si dimette per non avere pagato abbastanza tasse. E nello stesso giorno una ex-ministra e deputata conservatrice, Nadine Dorries, la fedelissima dell’ex-primo ministro Boris Johnson, lascia i Tories, definendoli “un partito morto”, per aderire a Reform, il partito populista di Nigel Farage.
“Un grande acquisto per noi”, giubila l’ex-promotore della Brexit e seguace di Donald Trump, aprendo il suo congresso annuale. Il duplice evento acuisce la crisi del governo di Keir Starmer e conferma la tendenza emersa nei sondaggi: “Farage può vincere le prossime elezioni e diventare primo ministro”, afferma il più autorevole commentatore della Bbc.
[…] le difficoltà del Labour sono innegabili. Già nei guai per l’aumento dei migranti e la debolezza dell’economia, ora Downing Street perde un pezzo importante della sua squadra: Angela Rayner, detta “la Rossa” per il colore dei capelli e le idee politiche, rappresentava l’ala più popolare e di sinistra del partito.
Si è dovuta dimettere dopo avere ammesso di avere pagato 40 mila sterline in meno di “stamp duty”, una tassa sulla compravendita delle case (per chi ne ha più d’una), da lei definito “un errore” ma imperdonabile secondo la commissione etica del parlamento, comunque doppiamente imbarazzante essendo ministra dell’Edilizia oltre che vicepremier. “Sono profondamente rammaricata, mi assumo tutte le responsabilità”, dichiara Rayner.
“Mi dispiace sia finita così”, le scrive Starmer, che dovrà sostituirla anche come vice leader del partito e non sarà facile mantenere un equilibrio fra le correnti. “Un colpo devastante per il premier”, concordano i commentatori. […]
C’è perfino chi prevede, se le cose non cambiano, un voto di sfiducia da parte dei deputati laburisti nei confronti di Starmer, per andare alle elezioni guidati da un leader più carismatico e convincente, ammesso di trovarlo. Insomma, ad appena quattordici mesi dalla trionfale affermazione elettorale che lo ha riportato al potere dopo quattordici anni di assenza, il Labour sembra una nave alla deriva.
Solo che per adesso ad approfittarne non sono i conservatori, la cui leader Kemi Badenoch stenta, bensì Farage, inducendo alcuni a invocare, per fermarlo, il ritorno di Boris Johnson, sfiduciato dai suoi stessi deputati e costretto a dimettersi nel 2022 per lo scandalo dei party illeciti a Downing Street durante la pandemia. La storia si ripete?
Intanto, per sostituire Rayner, Starmer è ricorso a un rimpasto radicale: il primo ministro ha nominato nuovo vicepremier e ministro della Giustizia David Lammy, che lascia la guida degli Esteri a Yvette Cooper, a sua volta sostituita come titolare degli Interni e responsabile della politica sull'immigrazione da Shabana Mahmood, finora ministra della Giustizia.