houthi mar rosso

MA ’STI HOUTHI DA DOVE VENGONO E COSA VOGLIONO? – LE MILIZIE SCIITE, CHE CON I LORO ATTACCHI ALLE NAVI NEL MAR ROSSO METTONO IN CRISI IL COMMERCIO MONDIALE, AGISCONO IN RISPOSTA “AL BRUTALE MASSACRO ISRAELIANO A GAZA E ALLA PRESENZA ILLEGALE DI POTENZE STRANIERE NELLE ACQUE INTERNAZIONALI” – SOSTENUTI DA TEHERAN, DAL 2014 OCCUPANO IL NORD DELLO YEMEN E LA CAPITALE SANAA. E SI DEFINISCONO “IL VERO E UNICO BASTIONE ANTI-QAEDISTA” NELLA ZONA...

Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per “la Stampa”

 

houthi

«Il nostro non è un colpo di Stato, è una rivoluzione, sociale, culturale e politica». Così in un'intervista a La Stampa del marzo 2015, alle origini della guerra civile in Yemen, Abdel-Malek Al Houthi spiegava la genesi e gli obiettivi del movimento sciita filoiraniano che aveva appena preso il controllo della capitale Sanaa.

 

Negli anni sempre più potenti, con un programma socio-economico definito, sono diventati l'emblema del malcontento di una folta schiera della popolazione, portavoce dei deboli e dei poveri, tanto da ergersi a «salvatori dello Yemen», oltre a definirsi «il vero e unico bastione anti-qaedista» sul territorio.

 

mappa del commercio di gas e petrolio per il mar rosso

Come spiega Al Houthi, «ma pochi ne sono consapevoli, e questo malgrado la nostra Storia e la nostra cultura. Siamo stati i principali emarginati della politica yemenita, abbiamo patito molte umiliazioni e sconfitte perpetrate dal regime dell'ex presidente Ali Abdullah Saleh. Siamo stati costretti a sopportare una repressione secondo criteri religiosi, e un isolamento politico a causa della nostra amicizia con l'Iran».

 

Dinanzi a questi eventi e di fronte al progressivo rafforzamento di Al Qaeda, gli sciiti hanno organizzato una milizia rivoluzionaria sotto la spinta dello sceicco Hussein Baddreddin Al Houthi, fratello di Abdel-Malek, assassinato nel 2004. Dopo la sua morte è iniziata una lunga fase di conflitto contro il governo centrale e ci sono state decine di migliaia di morti, oltre a 340 mila sfollati.

 

[…]

 

houthi

La situazione dopo il 2014 è divenuta devastante, «e noi ci siamo fatti portatori delle istanze dei deboli e dei poveri, pronti a salvare lo Yemen, grazie anche a un programma socio-economico di natura progressista». La situazione in Yemen è nel frattempo precipitata, nel gennaio 2015 gli Houthi hanno circondato il palazzo presidenziale imponendo al capo dello Stato gli arresti domiciliari, e prendendo in mano il potere di fatto. Il movimento però ha sempre respinto le accuse di aver messo in atto un colpo di Stato: «La nostra è stata una rivoluzione sociale, culturale e politica».

 

Gli Houthi si sono sentiti abbandonati nella guerra contro il terrorismo di cui hanno fatto una bandiera: «L'esercito regolare yemenita e il potere centrale ci hanno lasciato soli a contrastare jihadisti e qaedisti», proprio mentre Ayman Zawahiri faceva un appello per una unificazione tra Al Qaeda nella Penisola arabica e lo Stato islamico, per combattere gli alleati di Teheran. Il puntello della guerra settaria è diventato la bussola della loro politica e azione militare.

attacco di un drone degli houthi nel mar rosso

 

Per quanto riguarda i legami con l'Iran Abdel-Malek Al Houthi spiega che esiste uno stretto legame tra Houthi e Ayatollah iraniani, ma è più spirituale. Gli Houthi appartengono allo Zaydismo, una corrente sciita, la dottrina su cui si fonda appunto la Repubblica islamica.

 

[…] In una recente intervista con La Stampa rilasciata dopo l'attentato terroristico di Hamas che ha causato 1.200 morti e il rapimento di 240 persone, Ibrahim Mohammad Al-Deilami, ministro plenipotenziario dell'ambasciata yemenita a Teheran, ha spiegato che sequestri di navi e lanci di missili sono la risposta del movimento «al brutale massacro che si sta consumando a Gaza e alla presenza illegale di potenze militari straniere nelle acque internazionali».

 

IL RICATTO DEL CANALE DI SUEZ

Lo Yemen sposa la causa palestinese e le «nostre Forze armate, come annunciato in diverse dichiarazioni e in attuazione delle direttive della leadership della Rivoluzione yemenita, mirano principalmente a fermare l'aggressione israelo-americana contro il popolo palestinese e porre fine all'ingiusto e brutale assedio che si sta svolgendo sotto gli occhi di un mondo fermo a guardare».

 

Ma la novità, che ha il sapore di un vero e proprio cambio di passo sostanziale, come quelli che spesso la Storia del Medio Oriente propone, è sul nodo della guerra settaria. Secondo gli Houthi infatti le dispute tra sunniti e sciiti «sono alimentate dagli Stati Uniti e dal sionismo internazionale, e quindi il consenso islamico sulla questione palestinese aiuta a ridurre i benefici che quelle due entità traggono dalle differenze tra musulmani». Affermazione che delinea uno scenario regionale assai diverso rispetto a quello di un decennio fa.

houthi la nave galaxy leader sequestrata dai ribelli houthi 2attacco di miliziani houthi a nave mercantileMISSILI DEI RIBELLI HOUTHI - YEMEN MISSILI DEI RIBELLI HOUTHI - YEMEN MISSILE DEI RIBELLI HOUTHI - YEMEN houthi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)