
“LA PACE SARÀ ‘LUNGA’, MA NON ‘GIUSTA’. ANDRANNO FATTE CONCESSIONI DOLOROSE” – LO STORICO MARK GALEOTTI, ESPERTO DI RUSSIA: “BISOGNA ESSERE REALISTI. È MOLTO IMPROBABILE CHE L'UCRAINA POSSA RICONQUISTARE I TERRITORI OCCUPATI DAI RUSSI. COSÌ COME È ORAMAI IRREALISTICO CHE KIEV POSSA ENTRARE NELLA NATO. ALLO STESSO TEMPO, PUTIN SA BENE CHE NON POTRÀ MAI OTTENERE LIMITAZIONI SU DIFESA ED ESERCITO UCRAINI” – “NON SI OPPONE ALL’INGRESSO DI KIEV NELL’UE PERCHÉ CREDE CHE IL SUO INGRESSO SARÀ DISFUNZIONALE E PROBLEMATICO PER BRUXELLES”
Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per “la Repubblica”
Il professore Mark Galeotti, storico inglese di origini italiane di 59 anni, è uno dei massimi esperti di Russia […].
Cosa si aspetta dall'incontro Trump-Putin oggi in Alaska?
«Il problema è che questo summit è il contrario di quello che normalmente dovrebbe essere. Di solito, si incontrano prima gli sherpa e i diplomatici, e poi i leader, per finalizzare. Qui invece è l'opposto».
Ma il presidente americano dice che il vertice avrà successo al 75%.
«La sua Amministrazione è ancora molto divisa […]. Ma non credo ci sarà un nulla di fatto […]. Dunque, ci sono due scenari […]. Il primo: Trump e Putin annunciano una sorta di accordo sostanziale, che però sarà solo il primo passo di un processo molto più lungo e dettagliato tra le parti. Forse sarà troppo sfavorevole per Zelensky, che non accetterà».
E il secondo scenario?
«Niente accordo vero, ma un premio di consolazione, che potrebbe accontentare tutti: un cessate il fuoco limitato che neghi l'utilizzo di droni e missili contro le infrastrutture. A quel punto, i russi avranno il tempo di riarmarsi, Kiev potrebbe respirare anche per costruire nuove difese aeree e Trump potrà vantarsi di aver ottenuto un risultato unico. Ma il vero problema è che con lui nessuno sa cosa può davvero accadere. E, anche se simpatizza con le vittime della guerra, non gliene importa dell'Ucraina».
Neanche della sicurezza europea?
«Lui ragiona a breve termine, non sul lungo corso. Sa che, anche se lo volesse, questa Russia non avrà la capacità di attaccare un altro Paese del Vecchio Continente per diversi anni. Quindi, per lui, gli europei hanno tutto il tempo di spicciarsela da soli».
Certo, Trump e Putin hanno due ego smisurati, e forse non compatibili?
«Invece secondo me lo sono. Hanno due personalità molto diverse: Trump è l'affarista che brama il Nobel per la Pace, Putin un negoziatore spietato.
Ma sanno come funziona il mondo, dove "cane mangia cane" e le regole internazionali contano poco, soprattutto quando ci sono due uomini forti come loro al potere.
Di certo, aver invitato negli Usa il presidente russo per Trump è un grosso rischio. Perché, oltre a legittimarlo, rischia di uscirne da perdente, quindi non può sprecare questa opportunità.
Ma lo stesso vale per Putin: le "avances" economiche di "The Donald" […] sono attraenti e l'economia di Mosca è messa male, tanto che l'ultimo meeting governativo è stato, per la prima volta, a porte chiuse. Insomma, i due non vogliono una rissa. Hanno bisogno l'uno dell'altro».
Ma gli europei si oppongono a queste potenziali "ricompense" di Trump a Putin, dopo che quest'ultimo ha scatenato la guerra in Ucraina.
la situazione in ucraina alla vigilia del vertice in alaska
«Eppure qualcosa andrà fatto per giungere a un accordo, non c'è altra via».
[…] Trump insiste che ci saranno "scambi di territori".
«Nel caso, credo saranno minimi, magari per "armonizzare" le linee del fronte e congelarle, come chiedono Zelensky ed europei, prima di nuovi negoziati. Ma non di più. Bisogna essere realisti, da più parti».
Cioè?
«È molto improbabile che l'Ucraina possa riconquistare i territori occupati dai russi, a meno che non mandiamo i nostri ragazzi a combattere al fronte. Così come è oramai irrealistico che Kiev possa entrare nella Nato. Allo stesso tempo, Putin sa bene che non potrà mai ottenere limitazioni su Difesa ed esercito ucraini, e nemmeno sulle solide garanzie di sicurezza per Kiev, come chiedono gli europei a Trump».
Almeno Kiev entrerà nell'Unione Europea?
«Putin non si oppone perché crede che il suo ingresso sarà disfunzionale e problematico per Bruxelles. Eppure, in teoria l'Ue protegge i suoi membri anche militarmente, come la Nato. Di certo, nel frattempo gli europei dovranno armare Kiev fino ai denti, anche aumentando la produzione interna di armi, per rendere l'Ucraina inattaccabile come Israele in Medio Oriente. Del resto, Putin ha invaso l'Ucraina nel 2022 solo perché pensava fosse una faccenda di qualche settimana. Solo così la Russia non attaccherà più, e la pace sarà "lunga". Ma non pure "giusta", come chiedono gli europei. Andranno fatte concessioni, anche dolorose».
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