donald trump e la corte suprema

NUOVO PANICO TRA I DEMOCRATICI: LA STRADA GIUDIZIARIA PER IMPEDIRE A TRUMP LA RIELEZIONE È SVANITA – ORA CHE LA CORTE SUPREMA HA STABILITO CHE IL TYCOON HA L’IMMUNITÀ ASSOLUTA DAI REATI PENALI COMMESSI NELL’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI COSTITUZIONALI, IL SUO PROCESSO PER L'ASSALTO AL CONGRESSO ANDRÀ PER LE LUNGHE. UN TRIBUNALE DI PRIMO GRADO DOVRÀ DISTINGUERE TRA CONDOTTE UFFICIALI E PRIVATE DELL’EX PRESIDENTE – LA SENTENZA PUÒ AVERE UN EFFETTO SUGLI ALTRI TRE CASI IN CUI THE DONALD È INCRIMINATO…

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

donald trump - corte suprema usa

Se gli americani non vogliono che Donald Trump torni alla Casa Bianca, dovranno deciderlo alle urne il 5 novembre. E dovranno riflettere molto bene su questa scelta, perché la Corte Suprema ieri ha stabilito che il presidente ha l’immunità assoluta dai reati penali commessi nell’esercizio delle funzioni costituzionali, e parziale per gli atti ufficiali.

 

Secondo questa logica, se una volta tornato al potere Donald ordinasse all’esercito di occupare Washington, al dipartimento alla Giustizia di perseguitare un avversario politico, o qualsiasi altro atto che consegnerebbe un cittadino normale alla prigione, lui non potrebbe essere fermato e processato.

 

donald trump - corte suprema usa

Una svolta epocale, che rilancia l’argomento usato finora senza grande successo da Joe Biden, secondo cui la stessa sopravvivenza della democrazia americana sarà in gioco nelle presidenziali. Infatti la via giudiziaria per impedire a Trump la rielezione è sostanzialmente chiusa, ma se lui vincerà, potrà poi nominare un segretario alla Giustizia che cancellerà i due procedimenti federali a cui è sottoposto.

 

Il procuratore Jack Smith ha incriminato Trump per il ruolo avuto nell’assalto al Congresso del 6 gennaio, e il caso era stato affidato alla giudice del tribunale di Washington Tanya Chutkan. Gli avvocati di Donald avevano fatto ricorso, sostenendo che, come ex presidente, godeva di un’immunità assoluta, tanto sul piano civile, quanto su quello penale.

 

DONALD TRUMP AL TRIBUNALE DI NEW YORK

La Corte d’Appello aveva bocciato questa richiesta ma la Corte Suprema, dove c’è una maggioranza di sei giudici conservatori contro tre liberal creata da Trump con le nomine di Gorsuch, Kavanaugh e Barrett, ha accettato di discuterla. I magistrati hanno rifiutato di pronunciarsi con urgenza, come aveva richiesto Smith, per le implicazioni politiche del caso. Hanno atteso l’ultimo giorno di lavoro della Corte prima dell’estate, favorendo così la strategia di Donald di ritardare i procedimenti. Quindi i sei giudici conservatori hanno votato a favore della decisione che lo aiuta, contro i tre liberal.

 

donald trump in tribunale

Il massimo tribunale ha stabilito che l’ex presidente «non può essere perseguito per aver esercitato i suoi principali poteri costituzionali e ha diritto, come minimo, ad una presunta immunità dall’azione penale per tutti i suoi atti ufficiali». I magistrati però non hanno stabilito cosa è ufficiale e cosa non lo è, rimandando questo compito al tribunale di primo grado.

 

Quindi ora Chutkan dovrà riaprire l’atto di incriminazione presentato da Smith per il 6 gennaio, per stabilire quali capi d’accusa vanno cancellati e quali possono restare in vigore. Questo richiederà tempo e Trump potrà fare ricorso contro le sue scelte, riaprendo il procedimento che dovrà passare nuovamente dalla Corte d’Appello e potenzialmente tornare alla Corte Suprema.

 

donald trump in tribunale 8

È assai improbabile che ciò avvenga entro il 5 novembre e quindi la possibilità di tenere il processo prima delle elezioni è in sostanza sfumata. Inoltre la sentenza può avere un effetto sugli altri tre casi in cui è stato incriminato, quello già aggiudicato a New York per i soldi alla pornostar, quello federale sui documenti segreti trafugati a Mar a Lago, e quello statale in Georgia sul tentativo di sovvertire il risultato elettorale.

 

Infatti Trump ha commentato che la decisione è «una grande vittoria per la democrazia e la Costituzione », e ha chiesto di applicarla subito per annullare tutti i procedimenti contro di lui. […]

 

La giudice liberal Sotomayor, esprimendo il suo dissenso, ha avvertito: «Secondo la maggioranza, quando un presidente usa i suoi poteri in qualsiasi modo, sarà protetto dall’incriminazione penale. Ordina ad un soldato dei Seal di assassinare un rivale politico? Immune. Organizza un colpo di stato militare? Immune. Incassa una tangente? Immune. Il presidente è ora un re al di sopra della legge».

donald trump in tribunale 5donald trump in tribunale 9

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...